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martedì 2 marzo 2010

Cesa, operazione "Piazza Pulita", scarcerato Giovanni Monte, militare di Cesa

Il Gip del Tribunale di Napoli ha scarcerato Giovanni Monte, 35 anni di Cesa, coinvolto nella operazione "Piazza Pulita". Monte, militare in servizio presso la Brigata Garibaldi di Caserta, era stato tratto in arresto insieme ad altre 28 persone, per i reati di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo l'interrogatorio, il difensore del giovane, l'avvocato Enzo Guida, ha chiesto ed ottenuto la scarcerazione del proprio assistito, sulla base anche della assenza di elementi di colpevolezza e di esigenze cautelari.
Nel corso dell'interrogatorio, Monte aveva negato qualsiasi coinvolgimento, precisando di non aver mai effettuato acquisti di droga ai fini di spaccio. La difesa del giovane aveva anche prodotto una corposa documentazione, tesa a dimostrare la condotta corretta del militare, impegnato in passato in delicate operazioni di pace, come quella in Iraq.
L'ordinanza "Piazza Pulita" nasce da una indagine della Direzione  Distrettuale  Antimafia di Napoli, che ha portato all'arresto di  28 persone per il reato di  Associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, con l’aggravante di avere agito con metodo mafioso ed al fine di agevolare l’organizzazione di stampo camorristico Farina-Martino operante in Maddaloni e comuni limitrofi e per numerose imputazioni di spaccio di spaccio di sostanze  aggravate ex art. 7 L. n. 203/91.
Tali indagini, supportate da servizi tecnici , consentivano di acquisire elementi di reità nei confronti di personaggi della criminalità organizzata che dimostravano la esistenza in Maddaloni di una diffusa e capillare organizzazione che, avvalendosi del metodo mafioso, era dedita al traffico di ingenti quantitativi di stupefacenti.
L'accusa nei confronti di Monte è quella di aver effettuato acquisti di sostanza stupefacente, per poi rivenderla a terzi. Con questa decisione del Gip del Tribunale di Napoli, è  stato emesso un importante provvedimento a favore di Monte che, così, potrà dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati nel corso del processo.