Santa Maria Capua Vetere. Ecco perchè il Mulino Parisi non viene abbattuto . In data 17 marzo 2006 con protocollo n. 10464 del Comune di Santa Maria Capua Vetere la Domina società di costruzione Srl dei Fratelli Pellino aveva presentato una missiva indirizzata al sindaco Enzo Iodice, dimessosi immediatamente dopo, chiedendo l’intervento dell’ufficio tecnico per ovviare il problema della demolizione dello stabile ed iniziare la costruzione di un nuovo fabbricato essendo la proprietaria effettiva dello stabile . “Pregiatissimo signor Sindaco – così inizia la missiva del 17 marzo 2006 – questa Società , dopo una attenta valutazione della situazione complessiva – cosi come emerge – dai rapporti precostituiti ed in corso con l’amministrazione di Santa Maria Capua Vetere , che ella cosi energicamente dirige , è pervenuta alla presente determinazione di sottoporre in via ufficiale, ma certamente con il garbo che la sua persona e l’intera civica amministrazione meritano , quatto appresso” In sostanza la lettera fa riferimento a cinque punti fondamentali . E’ doveroso – spiega il primo – premettere che in piena osservanza dei riti procedurali e normativi , questa società ha prodotto documentazione ed ha espresso pareri ed intendimenti , cosi come è giusto che fosse , ciò è rilevabile da quanto acquisito agli Uffici ed ai settori competenti del comune di che trattasi”. Il secondo invece fa riferimento al progetto. “ La documentazione richiamata risponde compiutamente alle esigenze di cui un amministrazione comunale deve farsi consapevole carico, nella prospettiva di offrire alla città , comunque e sempre , occasione dio integrazioni strutturali accrescitive del proprio prestigio architettonico e migliorative di una costante prospettazione delle opzioni giuste e durature . Il terzo fa riferimento ad una costante testimonianza di fede di numerosi incontri avuti e la cospicua corrispondenza intercorsa tra la scrivente società e fgli Uffici tecnico- amministrativo di codesta spettabile municipalità , basti riferirsi ai momenti di scambio di dee , di offerte di controfferte tecniche , invero molto numerosi e produttivi , perché la disponibilità di questa società richiedente si appalesasse – tutta intera – per recepire le richieste di codesti organi competenti in relazione ad un accorata prospettazione di soluzioni capaci di soddisfare le legittime aprir azioni di una civica amministrazione che non può non avere l’esclusivo interesse di agire per il superiore bene della comunità cittadina . Gli ultimi due punti fanno riferimento a richieste corrette essendo il manufatto di proprietà della Domina, essendo l’ìex mulino Parisi un radicale ripristino strutturale ed architettonico essendo il luogo di grande interesse prr tutta la città.” E’ arrivato iol momento di concretizzare – conclude la terra quanto concordato con varie forme ed in tempi successivi perché sull’intera vicenda codesta amministrazione abbia ad esprimersi in via conclusiva e con pieno soddisfacimento delle parti del rapporto in piena correttezza” . La missiva è firmata da Davide Pellino.