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mercoledì 17 febbraio 2010

PESI E MISURE DI MAGISTRATI E GIORNALI. COME SI TUTELA BENE UN INDAGATO SULLA STAMPA. E PERCHE' AGLI ALTRI NO…

Ecco la missiva giunta via email di un lettore
Salve leggo dai giornali della interdizione per due mesi di un imprenditore della sanità, Vincenzo Schiavone, titolare della super attrezzata clinica Pinetagrande di Castelvolturno (il quale ha fatto arrestare un commissario di polizia e un avvocato in passato, oltre ad essere scortato è convegnista in varie iniziative sulla legalità con studenti etc.)  in quanto avrebbe fatto una frode al fisco di sei milioni di euro (dico 6….). Ecco salta all'occhio del comune cittadino una disparità con altri casi: per molto meno, infatti, (meno un milione di euro) alcuni sono stati arrestati sia in carcere che ai domiciliari (ed anche per soli tentativi). Ma vi è di più: leggo un certo garantismo per l'indagato (e non è nemmeno stato arrestato) sia su Repubblica che su Il Mattino oggi, del 17 febbraio 2010. Nell’articolo, il giornalista l.d.g. scrive testualmente…« vicende che vanno comunque raccontate a partire da una considerazione ineludibile: tutte le persone coinvolte vanno ritenute innocenti fino a prova contraria, in attesa della ricostruzione che verrà fornita dalle parti». Un bell'esempio di giornalismo se….sei applicasse ad ogni persona citata per vicende giudiziarie. Ma non ci pare che lo stesso estensore, come del resto gli altri, abbiano mai sottolineato questo aspetto cosi bene soprattutto per persone arrestate e non semplicemente interdette, dunque già beneficiate dall’autorità giudiziaria.
Saluti
V.S.