L’operazione è scaturita a conclusione di una complessa attività d’indagine condotta dalla Stazione CC di Grazzanise ed ha consentito di individuare due livelli nell’attività di spaccio: il primo composto da africani che smerciano all’ingrosso lo stupefacente lungo il litorale domitio, il secondo costituito da pusher italiani che si riforniscono dagli africani per spacciare lo stupefacente a tossicodipendenti residenti nelle aree di loro provenienza (Lazio, Marche, Abruzzo).
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