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giovedì 21 gennaio 2010

MOZZARELLA -GATE . ECCO SVELATI I REATROSCENA DEL PIU' GRANDE BUSINESS DEL MONDO..


 Le ultime vicende che si sono registrate in questa settimana confermano ancora una volta che le 13 istanze presentate dalla lega allevatori bufalini a sostegno di del prodotto caseario  ai magistrati di Santa Maria Capua Vetere e Napoli non erano certamente campate in aria. la Lab che si era affidata all’avvocato Carlo Taormina per esporre i fatti  ha avuto credibilità quando sette caseifici sono stati sequestrati dai carabinieri del Nas di Napoli e Caserta. Durante i controlli svolti nell'ultima settimana in diverse strutture della provincia di Caserta , in particolare  hanno riguardato alcuni caseifici posti nei comuni di Marcianise, Villa Literno, Cancello Arnone, Capua e Falciano del Massico dove i nas hanno scoperto delle anomalie .

I sequestri sono stati effettuati dopo che è stato accertato che i locali utilizzati per la manipolazione e lavorazione di prodotti caseari presentano carenze strutturali e igienico sanitarie. Oltre due tonnellate di prodotti caseari sono state sequestrate per un valore complessivo, tra infrastrutture e merce, che ammonta ad oltre 6 milioni di euro. I responsabili dei caseifici sono stati segnalati all'autorità giudiziaria. Nell'ambito delle varie operazioni i Nas hanno sequestrato 10 quintali di mozzarella di bufala e di formaggi e 12.000 litri di latte privi delle necessarie indicazioni relative alla tracciabilità oltre ad attrezzature e materiale che riportavano sull'etichetta indicazioni mendaci circa l'origine e la provenienza dei prodotti rinvenuti.

 Scriveva L’avvocato Carlo taormina nella denuncia presentata  per conto della lab . “Ci si riferisce anche alla colossale operazione che passa per l’acquisto di latte di bufala dalla Romania e dalla Bulgaria che il cartello degli allevatori e dei caseifici camorristici illecitamente pratica e al quale è funzionale l’indiscriminato abbattimento delle bufale della provincia di Caserta circa 15mila , giacché obiettivo finale è quello di occupare l’intero mercato dopo aver messo in ginocchio gli allevatori non aderenti al cartello camorristico attraverso la pratica dei prezzi talmente bassi da non poter essere contrastati da questi ultimi. Non solo questa importazione di latte di bufala da Bulgaria e Romania serve ad eliminare la bufala mediterranea come specie protetta, ma si consuma anche un’altra illiceità che è quella di disidratare il latte nei Paesi di origine per poi reidratarlo in Campania vendendolo come latte di bufala mediterranea a prezzi, come detto, non concorrenzialmente contrastabili”.

La notizia arriva dopo che ieri il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia aveva annunciato la decisione di aver commissariato il Consorzio della bufala dop che vede insieme 128 produttori.

Oggi la risposta del vicepresidente del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana, Mimmo Raimondo «Non esiste alcun commissariamento - commenta - il ministro ha solo disposto l'invio di una commissione formata da quattro esperti che si aggiungeranno nei prossimi tre mesi al lavoro dei rappresentanti del cda.Tra i quaranta prelievi effettuati in un anno vi è un solo campione che risulterebbe contraffatto. Siamo in attesa delle controanalisi. È evidente che non si può condannare nessuno prima dei risultati delle controanalisi, che potrebbero capovolgere la situazione. A noi risulta che i campioni di latte incriminati non superano il tre per cento del totale. Il ministro parla del 25 per cento. Sono dati chiaramente contrastanti, sui quali attendiamo con serenità una parola ufficiale».

Ma il consorzio è sotto attacco: «Per anni - dice Ettore Bellelli, ex presidente dell'Associazione nazionale allevatori bufalini - Chianese ha che detto il comparto soffriva di una iperproduzione di latte di bufala, tanto che si è battuto in prima persona per introdurre nel disciplinare la possibilità di utilizzare latte congelato. I controlli di questi mesi, dimostrano esattamente il contrario: latte di bufala non ce n'è».

«Se l'esito delle analisi al caseificio di Chianese verrà confermato - rincara la dose Vincenzo Oliviero, ex direttore del consorzio - sarà un fatto molto grave ma l'immagine è già danneggiata e gli altri produttori dovrebbero chiedere i danni». Oliviero, licenziato a suo dire perchè voleva rafforzare i controlli, avverte che il disciplinare ha una falla perchè non vieta l'arrivo di latte non prodotto nell'area del consorzio.

Lettera anonima. La questione Chianese è arrivata anche sul tavolo del presidente della commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Paolo Russo (Pdl) al quale è stata recapitata una lettera firmata "un amico" con allegati i risultati delle analisi sull'annacquamento sui campioni di mozzarelle del caseificio di Chianese. «Ho trovato la segnalazione attendibile - ha spiegato Russo secondo il quale il consorzio non funzione - e l'ho segnalata al ministro Zaia». Dalla missiva anonima emerge che le analisi sulla mozzarella di Chianese sono state effettuate in un laboratorio di Perugia del ministero delle politiche agricole. Recano come data di accettazione il 10 settembre 2009. Il prelievo è stato effettuato il 4 settembre 209 da un ufficio di Palermo. Il campione è stato analizzato dal 15 ottobre al 23 ottobre 2009. Nelle conclusioni, i responsabili tecnici e il direttore del laboratorio affermano che: «Il campione analizzato si deve considerare irregolare in quanto prodotto con latte di bufala e una quantit… di latte di vacca nella proporzione 70:30».