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martedì 5 gennaio 2010

Bisogna lottare per lo sviluppo della città, non per la sua rovina; di Gaetano Rauso.

In diverse occasioni è stato messo l’accento sugli errori della categoria dei commercianti di Santa Maria Capua Vetere che si sono opposti all’apertura di un Centro Commerciale nell’area dove sorgeva l’ex tabacchificio. Sono profondamente d’accordo con chi ha criticato i suoi colleghi commercianti per la mancanza di iniziativa e per la mancata caratterizzazione del commercio sammaritano che, in passato, è stato il punto di riferimento per gli abitanti della Provincia di Caserta che volevano acquistare merce di qualità a buon prezzo. In passato ho sempre sostenuto che vi fosse una mancanza di iniziative tese ad attrarre i clienti nelle nostra Città ed ho cercato di favorire iniziative che evitasse la stallo in cui oggi è piombato il commercio. Permettere che si aprissero negozi di infimo ordine che potevano solo far concorrenza ai venditori delle bancarelle del mercato,con tanto di rispetto per gli operatori commerciali del mercato, è stata una delle ragioni principali per il decadimento del commercio nella nostra città.
Anche chi ha propugnato l’apertura di un altro Centro Commerciale nell’ex tabacchificio, ha capito che tale iniziativa costituirebbe solo un altro danno per il commercio sammaritano ed un fallimento per gli investitori, in quanto nella provincia di Caserta ve ne sono già tanti . Nonostante la conclamata illegittimità delle concessioni rilasciate, sia per quanto riguarda la parte urbanistica che quella commerciale, i finanziatori dello sciagurato progetto, si sono limitati all’abbattimento della vecchia struttura industriale per aspettare che venisse approvato dalla Regione il piano casa e che si potessero porre le basi per la cementificazione dell’area. Già con un giro di carte e di cavilli trovati ad arte, si è voluto snaturare la vocazione industriale dell’area ex tabacchificio e si sono distrutte quelle iniziative produttive che hanno portato benessere nella nostra città per tanti anni.
Dopo le denunzie di queste illegittimità che chi scrive ha più volte fatto attraverso gli articoli e gli esposti che ha prodotto, sono rimasto in attesa dei provvedimenti che l’Autorità Giudiziaria avesse preso in merito alla questione e degli ulteriori sviluppi speculatori che alcuni esponenti di quest’Amministrazione stanno avallando.Io e tutte le persone oneste non permetteremo che gli speculatori continuino a farla da padrone. La politica dovrà tentare, con tutti i mezzi che possiede, di riaprire gli spazi a chi voglia investire nella nostra città per portarvi sane e lungimiranti iniziative aziendali, sia nell’area Ex dell’tabacchificio che in quella dell’ex Italtel.
E’ necessario che insieme alle categorie imprenditoriali, la Politica , quella con la “P” maiuscola, si adoperi per riportare l’impresa seria in città ed il Consiglio Comunale si opponga ad ogni ulteriore danno che si vorrà arrecare al tessuto urbanistico e sociale di questa martoriata città.
Non dimentichiamoci che i,l 65.000 mq che la città regalò all’A.T.I. per favorire l’occupazione, non potranno essere utilizzati per realizzarvi altre case dormitorio. Non permetteremo che, oltre ad alcuni insediamenti commerciali o turistici di facciata, si realizzino, senza osservare le norme urbanistiche mostri di cemento che stravolgano gli standars abitativi di una città fin troppo cementificata nel suo centro storico.
Gaetano Rauso