Processo Spartacus 1 si inizia , ma c'è già una richiesta di rinvio .Subirà uno slittamanto la prima udienza davanti alla prima sezione della corte di cassazione di Roma. Si dovrebbe decidere sugli ergastoli e le condanne inflitte nel processo ‘Spartacus’ al clan camorristico dei Casalesi, guidato da Francesco Schiavone detto “Sandokan” e Francesco Bidognetti, detto “Cicciotto ‘e mezzanotte”. Un uso obbligato del condizionale, dal momento che la difesa del pentito Luigi Diana – già condannato a 16 anni – giocherà la carta del rinvio, cercando lo slittamento del processo. È stato lo stesso legale di Diana, Carlo Cincotti, a presentare in Cassazione la richiesta di rinvio dell’udienza per legittimo impedimento, che sarà valutata come questione preliminare, prima che il processo abbia inizio. Il collegio presieduto da Edoardo Fazioli - del quale fanno parte anche Umberto Giordano, Marcello Rombolà, Renato Bricchetti e Umberto Zampetti, che è il relatore - dovrà decidere se accogliere la richiesta o se procedere nell'udienza. Probabilmente verrà chiesto anche il parere della Procura della Suprema Corte rappresentata, nel dibattimento contro i Casalesi, dal sostituto procuratore generale Mario Fraticelli. Anche se l'udienza dovesse svolgersi regolarmente, il processo in Cassazione non si concluderà in giornata ma verranno fissate altre date, per dar modo agli avvocati dei 24 camorristi, 16 dei quali condannati al carcere a vita, di contestare il verdetto emesso al termine del processo Spartacus il 19 giugno 2008 dalla Corte d'assise d'appello di Napoli. In primo grado, il 15 settembre 2005, le condanne erano state pronunciate dalla Corte d'assise di Santa Maria Capua Vetere. Nel processo d'appello l'avvocato Michele Santonastaso, difensore del boss latitante Antonio Iovine e di Francesco Bidognetti, lesse in aula una lunga richiesta di legittimo sospetto per far spostare il processo ad altra sede, sostenendo l'influenza pregiudizievole nei confronti degli imputati dell'attenzione dei media sollecitata dallo scrittore Roberto Saviano. Nell'istanza di Santonastaso si faceva riferimento anche all'attività della giornalista del quotidiano "Il Mattino", Maria Rosaria Capacchione, e all'impegno dell'ex pm anti-camorra Raffaele Cantone.