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giovedì 19 novembre 2009

OMICIDIO BACIOTERRACCIANO . COSTANZO APICE ARRESTATO NEL TERRITORIO DI SETOLA E BIDOGNETTI

Non ci voleva certamente la zingara per indovinare che un killer potesse nascondersi nella lingua di terra e mare a ridosso della metropoli napoletana.
E’ ormai storia acclarata da diversi anni che tutti i killer napoletani si rifugiano lungo la striscia di terra ed acqua dove è accaduto di tutto . Costanzo Apice 27 anni originario lombardo ( di che se ne dica ad uccidere non è stato un napolatano ) dopo aver commesso il delitto di Mariano Bacioterracciano , aiutato anche dai suoi comparielli, si è rifugiato preso Castelvolturno. Il territorio, quindi si conferma come un residenza di tutto rispetto per killer , extracomunitari e latitanti che con la storia di fabbricati abbandonati e case dove in inverno se si notano due tre persone è considerato giorno, il rifugio è un ottimo nascondiglio . Non a caso il territorio di Castelvolturno era una lingua fertile per i camorristi . Le pagine della motivazione del processo Spartacus 1 e 2 confermano ciò che sto dichiarando . Ma non è finita, perché un ulteriore dato di fatto è appunto il massacro degli nigeriano ed africano uccisi dal commando di Setola che guarda caso viveva in alloggi di fortuna e per giunta secondo qualcuno anche sequestrati. I carabinieri di Napoli e Castelvolturno sono stati indirizzati bene anche perché la procura della repubblica e per esso la Dda di Napoli sa benissimo ciò che accade a Castelvolturno. L’intervista del pubblico ministero Sergio Amato, al canale televisivo di Repubblica, che conosce quei posti anche dalle carte processuali per essersi occupato del processo dell’operazione Fabiola – clan Liternesi – e di Castelvolturno, ha affermato che si voleva prendere il killer l’unico modo era quello diffondere il video . Alla fine, anche suscitando un vespaio di polemiche il video shock diffuso poche settimane fa dalla Procura di Napoli, che riprendeva un regolamento di conti in piena regola, ha dato i suoi frutti. Oggi è stato arrestato il presunto camorrista che l'11 maggio scorso freddò in pieno giorno Mariano Bacioterracino davanti a un bar incurante dei passanti. Per sei mesi gli inquirenti hanno brancolato nel buio nel tentativo di identificare l'omicida, ma poi è arrivata la decisione della Procura di diffondere questo video ripreso da una telecamera esterna. " un'extrema ratio alla quale siamo stati costretti a ricorrere perchè nessuno collaborava" aveva commentato anche il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore. Così il clima omertoso che regna nel rione si è rotto e probabilmente qualcuno ha riconosciuto lo spietato killer.