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mercoledì 4 novembre 2009

ESTORSIONE CONTINUATA ED AGGRAVATA AGEVOLANDO IL CLAN DEI QUAQQUARONI DENTRO LETIZIA, RUSSO E MAIETTA


Nella mattinata odierna personale della Squadra Mobile di Caserta e del Commissariato di Marcianise, coadiuvato da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine e da contingenti dell’Esercito, ha dato esecuzione al provvedimento di Fermo del P. M., emesso dalla D. D. A. di Napoli nell’ambito del Procedimento Penale 34828/09 R. G., nei confronti delle sotto elencate persone, tutte organiche al clan dei “Piccolo Quaqquaroni” di Marcianise e tutte indagate per estorsione continuata ed aggravata dall’avere agito al fine di agevolare l’organizzazione criminale di stampo camorristico denominata clan Piccolo “Quaqquaroni”:

1. LETIZIA Andrea, nato a Marcianise (CE) il 07.07.1976, ivi residente, coniugato Piccolo Bellopede Palma, pregiudicato, attuale capo del clan “Piccolo Quaqquaroni” di Marcianise;

2. RUSSO Mario, nato a Formia il 26.10.1985, residente a Marcianise, pregiudicato, affiliato al “clan Piccolo Quaqquaroni”;

3. MAIETTA Michele nato a Marcianise (CE) il 24.12.1983, ivi residente, in atto domiciliato in Recale (CE), pregiudicato, affiliato al “clan Piccolo Quaqquaroni”.

La costante ed incessante attenzione investigativa riservata dalla Squadra Mobile alle organizzazioni criminali operanti in Marcianise ha consentito di registrare negli ultimi mesi uno spregiudicato attivismo di esponenti del clan dei Piccolo “Quaqquaroni” impegnati in una asfissiante e quotidiana attività estorsiva nei confronti di imprenditori e commercianti operanti in Marcianise, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada e Caserta.
Le indagini, supportate da servizi di intercettazione ambientale e telefonica, hanno permesso di accertare che la ripresa di iniziativa criminale sul territorio da parte del Clan Piccolo - storicamente alleato ai “Casalesi” - viene perpetrata anche in diretta concorrenza con l’opposta organizzazione dei “Belforte Mazzacane” – originariamente federata alla N. C. O. di Raffaele CUTOLO che ha sempre mantenuto una propria autonomia rispetto al “Clan dei Casalesi” – fortemente indebolita dagli arresti e dalle pesanti condanne che negli ultimi anni hanno colpito numerosi esponenti della organizzazione tra i quali i suoi capi.
Le indagini venivano avviate a seguito del verificarsi di alcuni episodi, di seguito sommariamente descritti, che annunciavano una allarmante escalation nella ormai endemica contrapposizione tra i due clan:

· alle ore 15,50 circa del 24 Aprile 2009, in San Nicola la Strada, due persone col volto travisato da casco e viaggianti a bordo di uno scooter, esplodevano alcuni colpi di arma da fuoco contro CORTESE Franco,che rimaneva gravemente ferito. Il giovane è nipote del noto pregiudicato BRUNO Antonio, agnominato Carusone, dedito ad attività estorsive e spaccio di sostanze stupefacenti per conto del Clan Belforte sul territorio di San Nicola la Strada;
· in Recale risultano essere stati bloccati una serie di cantieri sui quali raccoglieva estorsioni la famiglia Menditti in nome e per conto del Clan Belforte;
· in Capodrise (CE), alle ore 6,00 del 24 Giugno 2009, veniva fatta esplodere una bomba carta davanti alla porta d’ingresso del ristorante pizzeria “La Vela” di proprietà di MASSARO Carlo[2], da sempre ritenuto imprenditore vicino ai Belforte;
· in Marcianise, il 18 Settembre u.s. veniva registrato l’incendio doloso del deposito di roulottes di ALLOSSO Salvatore, storico estorto del Clan Belforte e il successivo giorno 22 l’esplosione di un ordigno esplosivo all’ingresso del mobilificio “Pierre Arredamenti” di PICCOLO Francesco Saverio ubicato in quella Via Kennedy.

L’adozione del provvedimento di Fermo emesso dalla D. D. A. di Napoli si rendeva necessario a seguito dei quotidiani “raid” estorsivi, posti in essere in particolare da RUSSO Mario e MAIETTA Michele, anche nell’ordine di quattro o cinque al giorno e dalle esplicite minacce di morte indirizzate alle vittime, come rilevato, fra le altre, anche in occasione della tentata estorsione nei confronti della ditta G. E. A. s. r. l.: “Dovete venire dai Quaqquaroni se non lavorate…scendi subito se no ti uccido questa mattina …Deve andare subito dai Quaqquaroni di Marcianise”..
La pericolosità dei prefati emergeva esplicitamente dalle intercettazioni ambientali che evidenziavano la disponibilità di armi e la minaccia imminente di utilizzarle nei confronti degli operatori economici che non versavano puntualmente le somme pretese.
Sono stati accertati, solo nelle ultime due settimane numerosi episodi estorsivi, tentati o consumati, perpetrati in danno di cantieri ubicati in Caserta, San Marco Evangelista (CE), Marcianise e San Nicola la Strada. Tra le vittime anche alcuni installatori di videogiochi che operano nel comune di San Nicola la Strada e, addirittura, stranieri extracomunitari che svolgono l’attività di parcheggiatori abusivi in Caserta e comuni limitrofi i quali venivano gravemente e seriamente minacciati di abbandonare le aree adibite a tale attività al fine di consentire a personaggi contigui alla consorteria criminale di sostituirli nella conduzione della remunerativa attività.
Nel corso delle perquisizioni effettuate dalla Squadra Mobile di Caserta, da personale del Reparto Prevenzione Crimine e da contigenti dell’Esercito sono stati trovati in casa di LETIZIA Andrea un bunker ed una botola assicurate da un muro girevole ideali per favorire latitanze.
A casa del RUSSO Mario sono state rinvenute una pistola elettrica utilizzata per terrorizzare gli imprenditori sottoposti ad estorsione, nonché della marijuana.
Nel corso di ulteriori perquisizioni, tuttora in corso, sono state rinvenute due pistole, un rilevatore di microspie e munizioni.
Un’altra persona, DI LEO Antonio di anni 37, fratellastro di RUSSO Mario, è stata tratta in arresto per detenzione abusiva di armi e munizioni.