Al processo della latitanza di Setola si parlato anche dell’attore di gomorra Bernardino Terraciano attualmente ancora detenuto . Prosegue la requisitoria dei pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Napoli per coloro che hanno scelto il rito abbreviato. Si respirava l’aria di Spartacus 1 davanti al gip Luisa toscano. Un vero e proprio pool di magistrati ben otto che sono stati coadiuvati dal procuratore aggiunto della direzione distrettuale antimafia di Napoli Fabrizio Cafiero De Raho che si è avvalso della collaborazione di Francesco Curcio, Cesare Sirignano , Catello Maresca , Alessandro Milita , Giovanni Conso, Raffaello Falcone, Marco Del gaudio, Antonio Ardituro, hanno sviscerato quello che sarà il processo che assomiglierà molto a quello di Spartacus 1 . Ieri è toccato al dottor Alessandro Milita e al pm Catello Maresca . sono stati loro a svioscerare le posizioni di Gianluca Bidognetti attualmente detenuto presente in aula Antonio Alluce , Vincenzo Di Fraia , Mario di Puorto Salvatore Santoro , Nicola tavoletta e Dulcis in fundo di Bernardino Terracciano attore di Gomorra . Francesco Bidognetti leader storico operava dal carcere ove è detenuto in regime di 41 bis ord. pen., attraverso le direttive inviate sul territorio durante i colloqui, per il tramite del fratello BIDOGNETTI Michele, del genero LUBELLO Giovanni, e - fino al momento della sua collaborazione con la giustizia - della convivente CARRINO Anna (per la quale si è proceduto separatamente); SETOLA Giuseppe, CIRILLO Alessandro, LETIZIA Giovanni, DI CATERINO Emilie, ALFIERO MASSIMO, BIDOGNETTI Michele, GRANATO Davide e BIDOGNETTI Gianluca con il ruolo di capi e organizzatori operanti sul territorio - alternandosi fra loro o congiuntamente in relazione ai diversi periodi di detenzione e di latitanza -, gli ALTRI con compiti imperativi nel settore delle estorsioni, del traffico di sostanze stupefacenti, della custodia di armi e di autovetture di provenienza illecita, del reperimento di utenze cellulari da dare in uso agli affiliati, nonché degli omicidi eseguiti per mantenere il controllo dell'area casertana, al fine del compimento di attività delittuose. Questo il teorema de pm e della Dda di napoli che ieri davanti al gip Luisa Toscano ha sviscerato il reato associativo .