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venerdì 2 ottobre 2009

“NIGERIANA INDUCE ALLA PROSTITUZIONE CONNAZIONALE TRAMITE RITI “WOODOO”: ARRESTATA DALLA POLIZIA”

Questa mattina la squadra mobile di Caserta, diretta dal vice questore dr. Rodolfo Ruperti, ha tratto in arresto, per estorsione ed induzione alla prostituzione, la cittadina nigeriana Akele Ufoma Gladys, nata a benin city (nigeria) il 20-8-1969, in esecuzione di un’ordinanaza di custodia cautelare in carcere emessa dall’ufficio gip del tribunale di santa maria capua vetere (ce), su richiesta della procura sammaritana.
La donna, dal 2007 al 2009, aveva costretto a prostituirsi nel casertano una giovane connazionale giunta clandestinamente in italia.
La vittima, che nel suo paese faceva la parrucchiera, per aiutare la famiglia, veniva convinta da una cliente ad emigrare con la promessa di un lavoro come collaboratrice domestica.
Prima di partire la giovane veniva sottoposta ad un rito “woodoo” impegnadosi a restituire la somma di 50 mila euro, di cui ignorava il reale valore.
Accompagnata da connazionali sempre diversi, la donna partiva per l’italia, passando per la costa d’avorio - dove rimaneva oltre un mese - , tunisi, barcellona e torino.dal capoluogo piemontese, in treno ed autobus, raggiungeva gricignano d’aversa dove veniva accompagnata presso l’abitazione della sua futura sfruttatrice.
Questa, dopo averle assicurato qualche lavoretto da parrucchiera, le inizio’ a prospettare che, poiche’ i guadagni erano esigui, avrebbe dovuto prostituirsi per potere restituire il debito di 50 mila euro contratto alla partenza.
Di fronte al deciso rifiuto, la akele ufoma gladys inizio’ a minacciare la sua “ospite”, prospettando gravissime conseguenze per lei e la sua famiglia a causa del rito “woodoo” a cui era stata sottoposta e con il quale aveva “giurato” di pagare l’esosa somma.
Poi alle minacce ed alle aggressioni fisiche e per il terrore delle conseguenze derivanti dal rito magico, la giovane iniziava a prostituirsi, “lavorando” dalle 6 di mattina alle 17 di pomeriggio e consegnando tutti i guadagni a “gladys” che, complessivamente, riceveva oltre 15 mila euro.
La vittima, trovato il coraggio di fuggire, si rivolgeva ad una associazione i cui operatori la convincevano a sporgere denuncia alla questura di caserta ottenendo cosi’ un permesso di soggiorno a “fini di protezione sociale”, come previsto dalla legislazione vigente in favore di coloro che, cittadini extracomunitari vittime di sfruttamento e violenze, denunziano i loro aguzzini.
Al termine di complesse indagini la sfruttatrice, che nel frattempo si era trasferita nel napoletano insieme all’ignaro marito italiano ed ai suoi 3 figli, veniva identificata ed individuata e, questa mattina, arrestata presso la propria abitazione.