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sabato 19 settembre 2009

FEDELISSIMO DI BIDOGNETTI POSTO IN STATO DI DETENZIONE VIVEVA IN UNGHERIA


Sfuggito alla cattura il 17 luglio scorso, nell’ambito dell’operazione “Clan Cut”, gli agenti della squadra mobile di Caserta, lo hanno braccato in Ungheria . Sono giunti alla cattura controllando i suoi familiari sono riusciti a ricostruire i suoi spostamenti, fino a rintracciarlo nuovamente ed infine a stringergli le manette ai polsi. Giancarlo De Luca, 59enne di Casal di Principe, è stato arrestato in Ungheria, al confine con la Romania, mentre era a bordo di una Bmw 5 Touring con il figlio 21enne ed un altro giovane incensurato originario di Napoli. L’uomo è ritenuto vicino alla fazione Bidognetti del sodalizio camorristico dei Casalesi. Per arrivare alla cattura sono stati importantissimi gli accordi di cooperazione internazionale tra le polizie dei Paesi dell’Unione europea, come sottolineato dalla questura di Caserta. Tramite il servizio centrale operativo della polizia di Stato e il servizio Interpol, erano stati allertati i collaterali uffici di polizia per intensificare i controlli alle frontiere anche nei confronti dei cittadini comunitari, che hanno libera circolazione in ambito Schengen. De Luca, trattenuto negli uffici della polizia magiara, è stato dichiarato in ‘arresto provvisorio’, già convalidato dalle autorità giudiziarie locali. Nei prossimi giorni sarà trasportato in Italia da funzionari della Squadra Mobile di Caserta e dell’Interpol di Roma. Sul 59enne pendeva una ordinanza di custodia cautelare emessa dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli. Le indagini erano partite dalle attività investigative per la cattura di Franco Letizia, considerato il reggente del clan Bidognetti dopo la cattura di Giuseppe Setola e inserito nell’elenco dei 100 latitanti di massima pericolosità, preso poco dopo la mezzanotte del 19 maggio scorso, dopo circa un anno di latitanza, in un bunker di San Cipriano d’Aversa. In particolare, era emerso che Giancarlo De Luca era il collettore della raccolta delle estorsioni per conto del clan Bidognetti nell’area di Cancello e Arnone e comuni limitrofi.