Santa Maria Capua Vetere. Cocaina a fiumi dalla Spagna giungeva in Italia per fare tappa a Santa Maria Capua Vetere per giungere dopo sulle principali piazze di Marcianise . E’ questo il teorema dei giudici della Dda di Napoli Cesare Sirignano , Raffaello Falcone e Lalia Morra che hanno chiesto al Giudice delle indagini preliminari del tribunale di Napoli Dottor Di Girolamo la custodia cautelare per gli affiliati al clan Belforte dove spiccano anche i nomi di alcuni affiliati sammaritani . Tutto iniziò con un sequestro ingente di cocaina eseguito dai carabinieri qualche anno fa . Da quel giorno gli interrogatri hanno svelato un intreccio con il clan Belforte e quello di Santa Maria Capua Vetere che si è con concretizzato anche con le dichiarazioni di alcuni pentiti . Uno di questi è Vincenzo Maiello, che sarà ascoltato stamattina nel procedimento contro alcuni indagati che sono sotto processo per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Le fonti di prove sono rappresentate anche , come detto, dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia quali PACCONE Francesco, DI GRAZIA Paolo, DI GRAZIA Riccardo, GERARDI Antonio, NOCERA Giacomo, NOCERA Pietro, CORVINO Antonio, MAIELLO Vincenzo e FRONCILLO Michele, per cui metodologicamente appare opportuno verificare se la scelta di collaborazione sia stata definitiva e sincera e se le dichiarazioni rese dagli stessi possano essere considerate intrinsecamente credibili. Vincenzo Maiello , escusso piu’ volte da questa Procura, ha fornito importanti ed utili dichiarazioni in corso di riscontro, ritenute invero di particolare interesse in ordine alla consumazione di gravi fatti reato quali estorsioni, porto abusivo di armi e spaccio di sostanze stupefacenti, consumati prevalentemente nei comuni di Santa Maria Capua Vetere e Marcianise (CE). Essi venivano in particolare perpetrati durante la sua affiliazione al clan BELFORTE. Pietro Nocera altro collaboratore di giustizia affermò “Preciso che a seguito di una discussione con Bruno BUTTONE, Antonio BIFONE gli disse che voleva servirsi di me per bloccare i cantieri e fui così che iniziai il mio rapporto con BIFONE che è proseguito fino alla metà del 1999. In quel periodo ho potuto quindi verificare personalmente l’attività di BIFONE. Ricordo infatti che consegnava la cocaina a vari soggetti per farla spacciare ed in particolare ricordo che lo stesso l’ha consegnata a tale AMATO di Santa Maria C.V. ed a un certo MAIO Maio, sempre di S.M. Capua Vetere, parente del primo”.