Esprimiamo la nostra solidarietà al consigliere comunale Gaetano Rauso per il pestaggio, dal chiaro significato intimidatorio, subìto in pieno giorno davanti alla sua abitazione, da parte di due sconosciuti. “La devi finire di scrivere sui giornali" – questo il messaggio lasciato dai malviventi nel corso della vicenda criminale da mettere, quindi, in relazione alle continue denunce della vittima circa la vicenda urbanistica della nostra città e gli appetiti che essa suscita.Al riguardo vorremmo avvertire quella parte delle nostre Istituzioni e partiti locali, che sulla vicenda non ha ancora sentito l’obbligo di esprimersi con chiarezza ( forse perché la vittima è un nemico politico), che è ancora in tempo per rifiutare la tentazione dell’omertà, del silenzio complice e impaurito.Sarebbe un grave errore relegare la vile aggressione nello spazio circoscritto della microcriminalità senza sentire il bisogno di focalizzare la nostra attenzione su un particolare tipo di imprenditoria che ha messo gli occhi sulla nostra città . Ci riferiamo a quella imprenditoria con il mitra capace di concepire e generare quel circolo vizioso/virtuoso che permette di riversare ingenti (enormi, illimitate) quantità di denaro di dubbia provenienza nell’economia legale, riconvertendolo in edilizia e commercio. Di fronte a questo cambiamento epocale (non più criminalità organizzata ma sistema economico che cerca e trova il suo guadagno nel segmento criminale), le Istituzioni, spesso, non sono apparse all’altezza per contrastarlo limitandosi alla solita liturgia del richiamo alla legalità.Non ci troviamo più al cospetto di gangsters , ma di costruttori, manager, burocrazia tecnica laureata, amministratori che sanno sfruttare appieno le tecniche della società dello spettacolo, imponendo la loro immagine terribile e vincente e, all’occorrenza, sono pronti anche a dare “avvertimenti” a chi non vuole piegarsi al loro diktat.Vorremmo che le nostre Istituzioni locali , i nostri rappresentanti politici, riflettessero insieme alla città tutta (indipendentemente dall’appartenenza politica) su questa realtà relegata in un limbo oscuro e che aspetta di essere illuminata dallo sguardo con operazioni di trasparenza più volte invocate, senza esito, dalla gente comune e da Associazioni di liberi cittadini.La presenza di due poteri -lo Stato da una parte e la grande criminalità dall’altra- che dovrebbero essere radicalmente alternativi e non lo sono, che dovrebbero combattersi a morte e non lo fanno, che talvolta si scontrano, talvolta si ignorano, talvolta si alleano, produce un danno incalcolabile dal punto di vista delle libertà fondamentali dei cittadini.
L’Associazione “AbiTanti attivi” e in particolar modo:Dario Vitale, Gerardo D’Amore, Lucio Girardi, Liana Romeres, Maria Novella Vitale, Manolo Di Domenico,Mena Buonpane, Patrizia Munno