Libere Stefania Marinielli moglie di Giovanni Izzo assistita dall'avvocato Angelo raucci e Rosanna Cioffo compagna di Giacomo Tucci, assistita dall'avvoacto Romolo Vignola. Interrogatori fiume mattina ieri per l’inchiesta Cento Passi della DDA di Napoli. I magistrati coordinati da Fabrizio Cafiero De Raho hanno in ogni caso accerchiato le famiglie Cacciapuoti e Izzo su un giro illecito di estorsioni , episodi omicidiari collegati fra loro come una associazione criminale camorristica . Ieri davanti al Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere sono comparsi nell’aula degli interrogatori del carcere di Santa Maria Capua Vetere, Stefania Mariniello, moglie del boss storico del clan Giovanni Izzo attualmente detenuto, Rosanna Cioffo, compagna del boss Gioacchino Tucci attualmente detenuto, Maurizio Fusco, capozona di Vitulazio, Perrone Giovanni Augusto, correo di Minutolo Modestino, Michele Ammutinato, referente del clan a Santa Maria la Fossa, Luisa Martino, moglie del boss Cacciapuoti Alfonso, Giuseppe Cacciapuoti, figlio del boss Cacciapuoti Alfonso,Giuseppe Conte, suocero di Giuseppe Cacciapuoti,Paolo Raimondo, autista del boss Alfonso Cacciapuoti. Le donne hano risposto al gip chiarendo la loro posizione , am delò resto anche i mariti abbiano fatto la stessa cosa . Tutti sono stati posti in regime di custodia cautelare con nn maxi blitz dei carabinieri di S. Maria Capua Vetere (Caserta) che ha consentito di smantellare un gruppo appartenente al clan dei Casalesi che si occupa della gestione delle estorsioni a Grazzanise e in altri comuni della provincia di Caserta. Nove i decreti di fermo eseguiti nei confronti di altrettante persone accusate di associazione per delinquere di tipo camorristico, estorsioni e rapine. Gli arrestati, secondo i carabinieri di S. Maria Capua Vetere, fanno parte del gruppo che nella zona di Grazzanise è guidato da Alfonso Cacciapuoti, arrestato il 30 settembre dello scorso anno, nell'ambito dell'operazione "Spartacus 3". Preparavano un attentato alla caserma dei carabinieri. Questo è emerso poiché secondo gli investigatori sarebbe stato Modestino Minutolo, di 25 anni, sequestrato ed ucciso per uno sgarro nel maggio scorso insieme con altri due affiliati al clan, Giovanni Battista Papa di 45 anni e Francesco Buonanno, di 40 anni, a preparare un attentato, poi fallito, ai danni della stazione dei carabinieri di Grazzanise.