Centoventottomilioni di euro, quasi 25 miliardi di vecchie lire. E’ il bilancio “ Impiegatizio “ del comune di Santa Maria Capua Vetere. Si perché sono state aumentate soltante le voci riguardanti lo staus dei personaggi politici. invece non ci sono i soldi neanche per la fontana di Piazza San Pietro che domenica e lunedì sarà teatro di una festa religiosa. Lo si evince dalla documentazione comprovante la reale situazione del comune della città a cui è seguito il parere di conformità del collegio dei revisore dei conti Francesco Pelosi, Vincenzo Carusone , ed Antonio Nazzaro. Un documento che ha messo tutti a tacere sia opposizione che addirittura qualcuno si è allontanato per non votare e la maggioranza all’interno del consiglio comunale . Era nell’aria anche perché la farsa contabile si annunciava con tanto di ammonimento da parte del prefetto di Caserta che considerava il comune ad alto rischio , se il bilancio non fosse stato approvato ad una unanimità . Ma c’è un dato che fa capire come il comune di Santa Maria Capua Vetere sia spendaccione . A fronte infatti di una entrata tributaria di 15 milioni e 852 mila euro , vi sono spese correnti pari a 37 milioni e 206 mila euro circa , più del doppio se si pensa che ormai il Comune è diventato informatizzato. Inziando un pò dalle spese più piccole si può constatare come in ciascuna area di servizio si spendono in libri , riviste e quant’altro più di 30 mila euro ad area non considerando il servizio internet che dovrebbe in ogni caso diminuire le spese perché il collegamento viene a costare molto di meno di una rivista. Ma questa è solo la punta di un iceberg . Si scopre anche come tutto l’apparato comunale costi alla cittadinanza più di 200 mila euro all’anno. Passa da 60mila a 135 mila euro il compenso totale di gettoni per la partecipazione a consigli e commissione . Ma il compenso ci poteva anche rientrare nel bilancio comunale qualora la città di Santa Maria Capua Vetere avrebbe prodotto benessere e produttività di reddito . Invece adesso la politica diventa impiegatizia, con consiglieri e assessori che si arraffano le poltrone delle commissioni, non solo, poichè ci sono persone che addirittura sono state inserite come parenti ed amici che hanno interessi anche nell’opposizione . Trentamila euro sono per uno staff fantasma del sindaco Gianpinocchio, ma vi sono anche uno spreco di consulenze . Non a caso vi sono più di 200mila euro di spese che sono usciti dalle casse dell’amministrazione per essere elargiti a professionisti per incarichi professionali . centomila euro invece è il quantum, che viene elargito al consulente fiscale . ma perché questi soldi , quando nel consiglio e nell’amministrazione vi sono più commercialisti che avvocati ?