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domenica 14 giugno 2009

Presentazione del libro "IL DELITTO DI UN UOMO NORMALE "

FERDINANDO TERLIZZI

FRANCO TONTOLI
IN BASSO CARMELO LAVORINO

Vivo successo di critica e di pubblico alla presentazione del libro del giornalista Terlizzi alla Mondadori di Caserta
Vivace dibattito con gli Interventi del criminologo Carmelo Lavorino, dei giornalisti Franco Tontoli, Mimmo de Simone, Carlo Desgro e dell’avvocato penalista Genny Iannotti.

Caserta ( Mediapress ) Non è stata la solita noiosa cerimonia ( a volte quasi funeraria ) alla “prima” di un libro, ma l’incontro gioioso, simpatico, goliardico un vero e proprio “remake” del giornalismo casertano, con al centro Ferdinando Terlizzi ( 72 anni, di cui 50 di carriera giornalistica nel settore delicato della cronaca nera e giudiziaria ) festeggiato da amici e parenti per l’esordio a Caserta con il suo volume “Il delitto di un uomo normale” - ( quasi 600 pagine edito dal “Il Filo” di Viterbo, con la distribuzione di Ugo Mursia già quasi in via di esaurimento la prima edizione). All’inizio della cerimonia ha preso la parola il giornalista Franco Tontoli che, assieme al criminologo Carmelo Lavorino ( fondatore della rivista “Detective&Crime”, diretta da Terlizzi per molti anni, consulente del Ris e perito per i delitti di Cogne, Garlasco, Pacciani, via Poma, Arce, etc. etc. inventore del metodo MOCCI per le investigazioni criminali e autore di numero trattati di criminologia) hanno colloquiato con l’autore. Tontoli ha detto che Terlizzi ha saputo costruire un volume con grandi sforzi e con attenta revisione portando al successo la tragedia di una famiglia “bene” della Santa Maria, ricca di cultura e di commercio. Sede allora - cioè negli anni Sessanta - ha stigmatizzato l’oratore – dell’unico tribunale penale della Provincia. Il tutto rigorosamente ripreso dal fascicolo processuale.
Dal canto suo il criminologo Carmelo Lavorino ( che nella mattinata aveva tenuto una applaudita lezione di criminologia presso la Villa “Vitrone” di Caserta, per una sessione del Corso organizzato dal Formed – Ente di formazione didattica e cultura, collegato con l’Università di Napoli amorevolmente diretto dalla Dott.ssa Vittoria Ponzetta ) ha detto che Terlizzi, con il suo certosino lavoro è riuscito – con la maestria del suo “pendolo” di indagatore profondo – ad attualizzare un delitto di 50 anni fa, creando un interesse morboso per le sfaccettature sessuali e psichiatriche, trattate con dovizia di particolari ( alcuni anche piccanti ) e con uno studio davvero encomiabile. Si è poi sviluppato un dibattito nel corso del quale sono intervenuti i giornalisti Mimmo De Simone, presidente dell’Assostampa casertana, che si è complimentato con l’autore elogiando il lavoro del Terlizzi e additandolo come esempio per i giovani cronisti che con il suo lavoro ha ricordato la storia del passato che deve essere per tutti un insegnamento per il futuro. Ha preso poi la parola il giornalista Carlo Desgro ( che in un suo precedente intervento aveva definito Terlizzi, “un cronista di nera senza premi e senza scorta” ) ha chiesto del perché, pur essendo il suo libro bello ed interessante, non ha avuto il successo arriso invece ad altri modesti lavori di giornalisti locali. E’ stata poi la volta di Genny Iannotti, noto avvocato penalista, che ha confutato alcuni argomenti ( sulla prova per la colpevolezza dell’omicida ) esposti dal criminologo Lavorino.
Nel ringraziare gli intervenuti, ( e principalmente il responsabile della Mondadori di Caserta, Matteo Di Fusco ), Terlizzi ha detto, tra l’altro, che il suo lavoro non mira a raggiungere obiettivi da “best-seller” bensì a far conoscere a tutti, col pretesto del delitto Tafuri, le sue vicende personali, che, come è noto, l’hanno visto coinvolto in gravissimi processi per fortuna conclusosi favorevolmente.
Tra gli intervenuti alla “prima” casertana ( il libro è già stato presentato a Roma e sarà presentato durante l’estate ai “Damiani” di Pozzuoli, il complesso turistico di lusso, che già negli anni ’60 era frequentato da Tafuri e compagni, citato anche da Terlizzi nel suo lavoro ) gli avvocati: Ciro Centore, Domenico Stanga, Gennaro Iannotti, Pasquale Iannotti, Angelo Santoro, Armando Di Nardo, Dario Testa, Franco Crispo e Antonio Natale. I giornalisti: Mimmo De Simone, Franto Tontoli, Antonio Arricale, Mimmo Mingione, Carlo Desgro, Prospero Cecere, Antonio Tagliacozzi, Biagio Salvati e Mauro Nemesio Rossi. I dottori: Pasquale Menditto, Cesare Caputo, Umberto Pagano, Raffaele Sagliocchi; le dott.sse Rosaria Terlizzi, Sonia Terlizzi, Malilù Ventriglia. E poi ( con la speranza di non dimenticare nessuno dei presenti ), Lello Terlizzi, Paolo Ventriglia, Don Alfonso Andreozzi e gentile consorte, il Geom. Augusto La Torre e tanti altri. Encomiabile il lavoro del fotoreporter Piero Gabriele ( suggeritore, tra l’altro, del titolo del libro e autore di famose colonne sonore di cortometraggi premiati in america. Le foto da lui scattate nella serata erano già su facebook ).
I momenti più belli? Quando Terlizzi ha detto ( dopo l’intervento del criminologo Lavorino, che ha nominato il colonnello Garofano del Ris di Parma) che c’era una signora tra il pubblico che gli aveva chiesto: “Ma il Ris di Parma cuoce come quello di Vercelli?”… e poi quando alla fine, il nipote di Terlizzi, Vincenzo Carbone, di 8 anni, gli ha detto: ”Nonno, ti posso fare anch’io una domanda?... Hai 10 euro da darmi…?”.