Operazione Biopower , c’è la camorra dietro il business dell’energia rinnovabile . Renzo Bracciali e Giampiero Tombolillo i due industriali romani quattro giorni fa avevano vuotano il sacco per la seconda volta . Un lungo ed asfissiante interrogatorio degli imprenditori che hanno fatto ancor di più luce sui professionisti che sono ancora agli arresti domiciliari, ma soprattutto hanno fornito nuovi risvolti nei confronti di uomini politici della Regione Campania, ma anche nazionale, ma l’indirizzo che si segue adesso e il gruppo camorristico che vi è dietro l’affare . Non a caso, infatti, per i due imprenditori romani dopo l’interrogatorio del 3 di giugno sono stati concessi gli arresti domiciliari, accogliendo le istanze degli avvocati Coppi e Girardi. Diversa sorte è toccata ai due funzionari del genio civile di Caserta ancora agli arresti domiciliari Mario Pasquariello e Michele Testa, ai quali è stata revocata la misura restrittiva della liberta personale d’ufficio , dopo che la procura della repubblica ha ascoltato le dichiarazioni di Renzo Bracciali e Giampiero Tombolillo, ma soprattutto dopo che gli avvocati Carlo Marino e Giuseppe Stellato avevano indirizzato la procura con una istanza n ella quale chiedevano la revoca della misura, dopo il provvedimento del 7 maggio 2009 eseguito dal gip Paola Cervo che scarcerò gli indagati . Lo scandalo Biopower quindi si allargato sempre di più . La conferma si è avuta fin dalle prime battute durante la conferenza della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere quando si eseguì l’operazione, poiché i magistrati annunciavano che l’indagine giudiziaria non finiva con la tranche che vedeva indagati quelle persone coinvolte. Gli interrogatori che si sono eseguiti giovedì scorso hanno dato risvolti inediti , ma per adesso sono top secret. Non a caso adesso chi rischia sono i politici della Regione Campania e quelli nazionali, ma soprattutto quelli che hanno stretto rapporto con la criminalità organizzata . La vicenda giudiziaria è saltata fuori perché la Regione Campania ha finanziato 50 centrali per energia rinnovabile tra cui tre a biomasse di grosse dimensioni del valore di 22 milioni di euro. Una di questa doveva essere realizzata ad Atena Lucana della Natural Energy srl, un’altra è stata localizzata a Reino in provincia di Benevento, della Energhetic srl, la terzana cui ne è nato il castello accusatorio a Pignataro Maggiore in provincia di Caserta della Biopower srl. Ma la stessa ruota anche intorno ad una mazzetta di 100 mila euro che sono state ritrovata durante un controllo nell’auto di un indagato ed un appartamento a Bellona . E’ lì che ruota tutto il business illecito. La Guardia di Finanza di Caserta aveva eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 23 persone di cui 14 in Campania, 4 in Lazio, 3 in Emilia Romagna e 2 in Lombardia per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa in danno della regione Campania, alla corruzione di pubblici ufficiali, alla rivelazione di segreti di ufficio ed alla realizzazione di falsità in atti pubblici. La complessa attività investigativa dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria Caserta ha consentito di smascherare un sodalizio criminoso nel’ambito del quale due imprenditori laziali (Bracciali Renzo e Tombolillo Giampiero) hanno costituito tre società (Biopower spa, Natural Energy srl ed Energethic srl) aventi ad oggetto la costituzione di centrali per la produzione di energia derivanti dalle biomasse, intessendo una fitta rete di rapporti di favoritismo e di corruttela con funzionari e amministratori pubblici appartenenti: al comune dove sarebbe stata eretta la centrale (Pignataro Maggiore), alla regione Campania-assessorato alle Attività Produttive- incaricata di adottare i provvedimenti autorizzatori e di indire le conferenza di servizi per definire i procedimenti amministrativi per la realizzazione delle suddette centrali; il Genio Civile di Caserta incaricato di esprimere le autorizzazioni antisismiche sui lavori di costruzione della centrale biotermica di Pignataro Maggiore; di altre pubbliche amministrazioni interessate territorialmente per l’istruttoria di procedimenti riguardanti imprese.