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sabato 20 giugno 2009

MARONI VA A NAPOLI , MA LA PROCURA DI S.MARIA CV NON FA SCONTI A NESSUNO


Non c’è dubbio che il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso in questo ultimo periodo è certamente contento del lavoro svolto da parte delle forze dell’ordine che con un connubio quasi perfetto con i magistrati della Dda di Napoli e quelli delle procure più importanti stanno debellando il fenomeno della criminalità organizzata che è stata totalmente accerchiata. Il ministro degli Interni Roberto Maroni, infatti, ha siglato un protocollo di intesa per una collaborazione interistituzionale fra la Procura nazionale antimafia, la Procura della Corte d'Appello di Napoli, il tribunale di Napoli, la Procura della Repubblica di Napoli, il prefetto, il questore, la DIA di Napoli, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e gli industriali di Napoli per avviare una sperimentazione che punti al recupero, laddove sia possibile, delle imprese sequestrate alla criminalita' organizzata, in particolare alla Camorra. Si sa, Caserta è territorio di camorra cosi’ come lo è Napoli, Salerno,Benevento ed Avellino. Ma Il procuratore Dr. Grasso con un uno due da manuale calcistico ha piazzato sulle fasce laterali del suo campo di gioco, due rifinitori del gioco con particolare esperienza. I due sono Fabrizio Cafiero de Raho giudice storico di una direzione distrettuale antimafia di Napoli che ha debellato la camorra in provincia di Caserta e il procuratore capo della repubblica di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo, Quest’ultimo certamente con una squadra di magistrati integerrimi ha creato quel sodalizio che fa dormire sogni tranquilli anche a Roma ed al procuratore nazionale antimafia che conosce molto bene i due giudici . Cafiero De Raho con due zampate da leone è riuscito a centrare, anche con la collaborazioni di giovani magistrati come Cesare Siringano, l’obiettivo prefissato per debellare il fenomeno criminale. Il dottor Lembo dal canto suo con particolari operazioni contro l’attivita delinquenziale è riuscito a focalizzare dove vi è il malaffare fra politica , amministratori, imprenditori, ma soprattutto pubblica amministrazione, tanto da eseguire una vera e propria azione repressiva , ma costruttiva . Da S.Maria Cv infatti partono le principali inchieste giudiziarie che hanno poi colpito la città di Napoli dal punto di vista amministrativo, ma anche camorristica. Il protocollo che è stato siglato il 19 giugno, racchiude in ogni caso un attività giudiziaria eseguita anche nella provincia casertana poiché prevede che dopo il sequestro di aziende ritenute appartenenti alla criminalita' organizzata, il giudice possa avvalersi - come concreto ausilio tecnico in ordine alle problematiche legate alla gestione dell'azienda, del contributo di manager messi a disposizione dall'Unione degli Industriali di Napoli. I manager collaboreranno a titolo gratuito a supporto delle attivita' dell'amministratore giudiziario. L'obiettivo che il protocollo intende raggiungere e' di salvaguardare le potenzialita' economiche delle aziende poste sotto sequestro e, laddove sia possibile, il mantenimento delle aziende stesse sia come recupero del valore della legalita', sia per evitare che sequestro e confisca siano percepite dalla collettivita' come una perdita di beni produttivi e di costi di lavoro. Il protocollo siglato oggi sviluppa ulteriore collaborazione tra le competenti istituzioni giudiziarie e amministrative con i rappresentanti del mondo imprenditoriale ed e' in linea con gli impegni assunti lo scorso 17 ottobre, alla presenza del ministro dell'Interno, tra la prefettura e l'Unione Industriali di Napoli, finalizzato a favorire lo sviluppo locale in sicurezza e legalita'. L'accordo ha una durata di 4 anni.