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mercoledì 20 maggio 2009

SANTA MARIA CV. PRIMA LO DENUNCIA PER TRUFFA INVECE IL GIP LO RINVIA GIUDIZIO PER CALUNNIA

Santa Maria Capua Vetere. Ha calunniato Giovanni Campochiaro della Conceria Campelli , il gip lo rinvia a giudizio il 24 settembre 2009 davanti al giudice Brunetti. Silvio Sartori proprietario attuale della conceria Campelli industria di Santa Maria Capua Vetere che ha sede in località Sant’andrea dei lagni, dovrà subire un processo per aver ingiustamente incolpato, il 2 settembre 2003, per sapendolo innocente Giovanni Campochiaro del reato di truffa in ordine all’attività dello stesso espletata poiché abusava della propria qualità di amministratore della srl Industria Conciaria Volturno già Conceria Campelli , nella realizzazione di un capannone industriale di valore reale di 58 mila euro – inferiore a quello corrispondente alla somma sorsata dalla predetta società – lire 590 milioni – del quale era amministratore lo stesso sartori . Ma andiamo per ordine. Il 2 settembre 2003, infatti, SARTORI Silvio depositava alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di S.M.C. V. una denuncia querela accusando la costituenda parte civile, Giovanni CAMPOCHIARO. Secondo il Sartori, il Campochiaro che è stato assistito per l’intera procedura civile e penale dagli avvocati Vera Sticco e Luca Viggiano, aveva autorizzato, in qualità di amministratore della CONCERIA CAMPELLI SRL, senza munirsi di alcuna scrittura giustificativa da apporre a terzi e a totale insaputa del Sartori , l'installazione di una struttura prefabbricata,costata alla CONCERIA CAMPELLI £ 400.000.000, su un terreno di suaproprietà e concesso in usufrutto al padre sig. CAMPOCHIARO Francesco,esponendo il patrimonio sociale, al tutt' altro che ipotetico danno da cessioneinvertita in suo favore con ulteriore danno per la società pari ad euro206.58,00;, (essendo CAMPOCHIARO Giovanni il proprietario del fondo); di aver, nonostante vi fosse una autorizzazione sindacale per la costruzionedella prefata struttura su area di proprietà esclusiva della conceria, ordinatoche la stessa fosse costruita su area di sua proprietà per motivazioni a tutt'oggiindecifrabili; di aver arrecato al patrimonio sociale un danno pari ad euro 273.000,00 ritenendo in base ad una perizia di stima del geom. Vincenzo CAPEZZUTO, che il prefato capannone avesse un valore di appena euro 58.000,00 laddove erano stati pagati £ 590.000.000 per opere murarie nonché £ 104.000.000 di carpenteria metallica, precisando che detta operazione era stata gestita tutta,dalla commissione delle opere alle aziende OMC S.p.A. e SAMECOSTRUZIONI fino al pagamento a saldo delle relative fatture, dalP alloraamministratore, CAMPOCHIARO Giovanni. Aveva così origine il procedimento penale N. 11442/03 R.G.N.R., assegnato al Dott Carlo FUCCI, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di S.M.C.V. La natura calunniosa della denuncia querela del SARTORI si palesò fin dai primi atti di indagine della Procura. Dopo ulteriori escussioni da parte degli interroganti al progetto il pm Carlo Fucci titolare delle indagini si rese conto che i testi in realtà affermarono l’inverso e cioè che fu lo stesso Sartori a dare gli ordini di eseguire il progetto della capannone. Entrambi erano a conoscenza delle opere incorso di realizzazione, entrambi davano indicazioni sulle modalità diesecuzione. Entrambi avevano commissionato i lavori con l'obiettivo diottenere un finanziamento in conto capitale da parte della Regione, in quantofu elaborato e presentato un progetto per il Patto Territoriale Appia Antica; che fu acquisito un preventivo per la realizzazione del capannone in c.a.prefabbricato, al fine di valutare la convenienza economica dell'esecuzione inmetallo, così come fu poi effettivamente realizzato; che nel corso delle trattazioni, erano presenti entrambi gli amministratori e quindi alla fine fu lo stesso pm a chiedere l’archiviazione che fu poi disposta il 26 febbraio 2007 dalla dott.ssa Paola PICCIRILLO, Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di S.M.C. V. da qui la denuncia per calunnia e la richiesta di rinvio a giudizio ottenuta ieri dal gip Paola Cervo.