Se c’è una attività che nella città del foro sta attraversando un periodo di lento declino questa è il terziario . L’inchiesta che si è svolta, rappresenta, per la verità, la conferma di una produttività di reddito, che la città esprimeva nei anni e nei periodi dell’anno addietro, sempre più in negativo. Ci sono ben 150 attività commerciali che da Natale ad oggi hanno chiuso i battenti e sembra che per i primi sei mesi sono addirittura aumentate vertiginosamente del cento per cento senza avere un ricambio generazionale. Sono stesso alcuni operatori del settore dottore commercialisti e ragionieri i quali alla fine del mese sono anche loro a lamentarsi che le attività professionali sono sempre più incentrate “ sul ti pago il prossimo mese”, lasciando spazio ad attività illecite . Tutto ciò è collegato ad una nuova politica economica nella città di Santa Maria Capua Vetere che non trova sbocchi occupazionali che sono sempre più sotto gli occhi di incolpevoli cittadini che aspettano da una amministrazione comunale che vige tuttora risposte concrete. Alla base, però c’è un fiorente strumento di intervento che è quello del Siadc (Strumento intervento apparato distributivo comunale) che rimane uno dei più importanti metodi per contribuire ad una riuscita di una politica amministrativa cittadina . A farcelo notare ( ed è venuto da Caserta nella città di Santa Maria Capua Vetere) è stato il professore universitario Sergio Tanzarella. Con il suo intervento dei giorni ascorsi ha centrato il pensiero, poiché , oserei dire guarda caso , proprio sull’adeguamento del nuovo piano regolatore generale e delle sue variante che consentono quell’apertura ad uno sbocco occupazionale anche per l’attività del terziario, sono iniziati gli scontri politici all’interno della maggioranza che hanno portato ad una scissione dei gruppi politici originari con quelli che si sono costituti successivamente dopo . Per farla breve, la città di santa Maria Capua Vetere non può sopportare, l’apertura di centri commerciali ( che con il passar del tempo saranno sempre equiparati ad attività saltuarie) ne nei centri storici e ne nella zone periferiche e residenziali in quanto all’epoca della costruzione di tali centri residenziali era stato individuato anche un attività del terziario quindi del commercio . Le promesse politiche non trovano conferma in ciò che è stato prefissato da una campagna elettorale che doveva trovare una snatura dell’ex tabacchificio per il cui acquisto le amministrazioni dell’epoca si indebitarono pur di cercare di porre rimedio alla mancanza di lavoro che attanagliava numerose famiglie sammaritane. Santa Maria Capua Vetere in questo momento sta soffrendo un depauperamento di potenzialità cittadine dove neanche gli operatori professionali del settore quali appunto commercialisti, consulenti del lavoro e ragionieri comarcialisti si sono accorti di questo declino lasciando spazio ad un attività affaristica e principesca basata su riciclaggio di danaro sporco , dove gli addetti ai lavori che dovrebbero intervenire in maniera energica potrebbero essere legati da cordoni ombelicale. La città però soffre .