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giovedì 2 aprile 2009

Mozzarella dopata , 19 arresti da parte della Dda di Napoli


Caserta - La nuova indagine che si è conclusa con un provvedimento della liberta restrittiva nei confronti di 19 persone apre , comunque scenari alqunato raccapricciante sul fenomeno dei prodotti latterio caseari. Non c'è dubbio che ultimamente la direzione distrettuale antimafia di Napoli abbia preso molto sul serio tale incombenza contro i produttori. Per questi motivi è stato necessario eseguire una uova ordinaza che già alcuni mesi fa è stata eseguita dalla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Lo scopo? Avere più latte e, dunque, fare più soldi.
Secondo quanto accertato dai Nas, che oggi hanno arrestato venti persone per uso di sostanze dopanti in allevamenti bufalini, nel Casertano le bufale venivano dopate con la somatropina: ormone - che viene anche somministrato contro il nanismo - il cui utilizzo è considerato legale negli Stati Uniti ma non in Europa in quanto ritenuto non sicuro.
Niente allarme per la salute pubblica Secondo i Nas, comunque, non ci sarebbe alcun allarme per la salute pubblica in merito al consumo di mozzarelle realizzate con latte di bufale dopate. Gli arresti sono stati eseguiti anche per un’altra tranche dell’inchiesta relativa al traffico di sostanze stupefacenti, di chetamine e di olio di hashish. Controlli e perquisizioni sono state condotte anche in altre regioni d’Italia.
Coldiretti: tolleranza zero Contro episodi criminosi che mettono a rischio l’immagine del made in Italy a danno dei consumatori e degli allevatori italiani serve "tolleranza zero". È quanto chiede la Coldiretti. L’operazione dei carabinieri testimonia - sottolinea Coldiretti - l’efficacia dei controlli, indispensabili per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti dal campo al piatto, come dimostra il fatto che il 2008 è stato un anno record per la scoperta di frodi in tavola, con la crisi economica che spinge pericolosamente alla riduzione della sicurezza alimentare dei cittadini. Un crimine particolarmente odioso - conclude Coldiretti - perché si fonda sull’inganno e colpisce soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo.
Il ministro Zaia "La mozzarella di bufala è un prodotto di qualità che invitiamo a consumare. I furbi che provano a frodare e a mettere a repentaglio la salute dei cittadini-consumatori vengano come è giusto perseguiti", dice il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia. "La tolleranza zero è il principio guida che bisogna continuare a seguire. Detto questo la mozzarella di bufala – ha proseguito Zaia – resta una delle quattro “grandi” DOP dell’agroalimentare italiano insieme al prosciutto di Parma, il parmigiano Reggiano e il prosciutto San Daniele. Veri simboli del Made in Italy". "La mia prima missione da ministro è stata a Caserta a visitare gli allevamenti di bufala e i caseifici. Questa è una grande produzione e va tutelata fino in fondo".