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mercoledì 15 aprile 2009

Morte bianca a Santa Maria Capua Vetere 4 rinvii a giudizio

Santa Maria Capua Vetere. Caso di morte bianca a santa Maria Capua Vetere rinviati a giudizio i titolari dell’impresa dove lavorava . Cadde da una impalcatura mentre lavorava per conto della ditta di cui era dipendente , il gip Giuseppe Meccariello del tribunale samaritano condanna soltanto a quattro mesi Stefano Nardiello , assolve Pellegrino Davide, ma rinvia a giudizio gli imprenditori Gennaro Moronese , Raffaele De Matteis e Mario de Matteis . Si chiude la prima fase dell’inchiesta tutta samaritana di cui è titolare il pubblico ministero della procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere Alessandro Cimmino che ha visto il decesso per omicidio colposo di Antonio Martucci che tragicamente finì il 30 ottobre 2006 a Santa Maria Capua Vetere . Gli Imprenditori sono colpevoli perché cooperando colposamente tra loro , per imprudenza e negligenza imperizia nonché per inoservanza della norme in materia di sicurezza sul lavoro cagionavano il decesso di Antonio Martucci , dipendente della ditta De Matteis , il quale impegnato nei lavori di ristrutturazione del fabbricato facente parte del condominio Busacca , ed in particolare intento alle operazioni di trasporto degli elementi di ponteggio sul terrazzo adiacente condominio Pimpinella , precipitava e cadeva sul cassone della gru dell’autocarro posizionato in sosta davanti al fabbricato , decedendo per schock, da anemia acuta diretta conseguenza della lesioni derivanti dal grande traumatismo da precipitazione . Ma sul caso ci sarebbero serie perplessità su come sono stati gestiti i soccorsi . Non a caso gli avvocati Gerardo Marrocco e Mauro Iodice hanno presentato una perizia medico – legale del professor Luigi D’ancona specialista in medicina legale presso l’università di degli studi di Napoli dove addirittura l’esimio professore ha dichiarato che la carenza di apparecchiature idonee in un reparto di pronto soccorso dell’ospedale Melorio , all’epoca dei fatti potrebbe di per se configurare una grave responsabilità della stessa struttura Sanitaria . In sostanza secondo il professor D’Ancona il decesso di Antonio Martucci poteva essere evitato, se si fosse intervenuto per fermare tempestivamente la fonte emorragiache endoaddominali e ripristinato il volume sanguigno circolante con trasfusioni ematiche , lo shock sarebbe regredito ed essendovi soltanto la necessità di trattare le fratture scheletriche e quindi le probabilità di sopravvivenza del traumatizzato sarebbero state elevate .