Santa Maria Capua Vetere . Dopo l’atto del Tar Campania giunge anche un atto di diffida con conseguente fissazione di una udienza davanti alla magistratura ordinaria. Ma si apre una nuova indagine davanti alla Corte dei Conti. Sette poliziotti municipali in servizio al Comando di Santa Maria Capua Vetere oggi pomeriggio saranno ricevuti per stabilire il trattamento per il Tfr che ancora non hanno ricevuto dal 2004 . L’udienza è stata stabilita in seguito all’atto di significazione stragiudiziale e di messa in mora che Giuseppe Cirillo, Giuseppe Di Massa, Pasquale Petagine, Mario Schiavone, Maurizio Migliorini, Cinzia di Virgilio, Riccardo Di Biase, tutti assistiti dall’avvocato Ciro Centore che ha notificato al comune di Santa Maria Capua Vetere , ma anche ai responsabili amministrativi dell’ente ,alla corte dei Conti, all’Ufficio Provinciale del Lavoro l’atto di diffida in data 2 marzo 2009 . In sostanza nel permettere che gli istanti, hanno lavorato a seguito di avviso pubblico alle dipendenze del comune di Santa Maria Capua Vetere nella qualità di operatori della polizia locale e che lo hanno fatto in base al rapporto al bando pubblicato, e prendendo, quali vincitori servizio a tutti gli effetti di legge, e in realtà è un rapporto di lavoro a tempo indeterminato il servizio e il rapporto di lavoro, fasullamente indicato, come rapporto a tempo determinato, per il quale sussiste contenzioso davanti alla magistratura ordinaria e non , ha dato luogo, in ogni caso , alla scadenza di ogni singolo rapporto, alla doverosa corresponsione di un trattamento di fine servizio, corresponsione che purtroppo , non è stata soddisfatta perché non c’è stata mai la liquidazione del Tfr sia pure per i periodi di volta in volta attivati e spenti . Per questi motivi i sette poliziotti municipali hanno diffidato il comune a corrispondere non oltre un tempo ragionale dalla notificazione dell’atto di diffida ogni somma dovuta a titolo di trattamento di fine rapporto correlata ai singoli rapporti di lavoro . I sette poliziotti hanno anche trasmesso l’atto di diffida alla Corte dei Conti per le responsabilità personali che incombono a seguito di omissioni o ritardi per i dovuti atti di ufficio come dalle recenti disposizioni di normativa.