VEDERE PER CREDERE CLICCA QUI

Pagine

lunedì 2 marzo 2009

Riflessioni di un padre che ha frequentato la scuola ai tempi degli anni settanta.

Il cinque in condotta ha il sapore di una decable.
Ho ascoltato con molto interesse la dichiarazione del Professor Masi durante una trasmissione radiofonica in auto mentre rincasavo a casa sui giovani studenti e il famoso 5 in condotta dove molte scuole hanno attuato come anche a santa Maria Capua Vetere qualcuno si è preso la cacarella quando ha visto la pagella ( fa anche rima ) .
Tutti sono d’accordo che oggi i giovani devono essere tartassati e inquadrati poichè le basi di educazione scolastica sono sempre più lontane. Ebbene , io sono convinto che la repressione scolastica nonva da nessuna parte , anzi tende a creare ( perchè nessuno lo vuole dire ) quella classe giovanile degli anni settanta che ha comunque cambiato il modo di agire dei giovani, perché oggi, purtroppo i giovani studenti sono sempre più attratti da una sindrome Berlusconiana e dal dio denaro che addirittura negli anni precedenti se vi era non era così importante come oggi . Non a caso i giovani studenti pensavano negli anni pregressi più ad un itinerario politico , attraverso movimenti studenteschi, e ad una condivisione di gruppi della sinistra , come dall’altra parte vi erano gruppi di destra che cercavano anche loro di avere un loro harem tanto da contrapporsi . bene oggi purtroppo è finita quella era che ha dato ai politici di oggi quella credibilità basata sul cambiamento radicale di una nazione e della politica che ha totalmente cambiato il modo di pensare ed agire . In sostanza i giovani di oggi non sono più attratti dalla politica anzi la tengono a distanza poichè il solo loro riferimento è il consumismo e il dio denaro che serve a portar avanti un discorso personale . Il Cinque in condotta non è certamente la cura per responsabilizzare gli studenti, anzi li tende ancor di più a contestare ciò che il governo si è prefissato di fare , dare una sterzata ai giovani studenti tali da farli ricredere e ritornare a studiare come una volta . ma nessuno sa che la repressione è sinonimo di violenza, di allontanamento dalla scuola di movimenti studenteschi tali da far ricomporre nei giovani quel senso di violenza che è stato debellato dalle forze dell’ordine su richiesta dei magistrati. La sinistra, che ormai è orfano di quel settore giovanile che tanto l’ha dato credibilità, desidera formare e quindi a tutti i costi quei movimenti studenteschi che anni fa sono stati il trampolino di lancio . Insomma stiamo assistendo ad una nuova e particolare nascita di gruppi che non sono come quelli nati negli anni settanta, ma gruppi di giovani che assomigliano sempre più ad associazioni a delinquere anche di stampo mafioso : E’ la fine .