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mercoledì 25 marzo 2009

Nell'archivio di Genchi vi sono anche politici casertani intercettati


ROMA - Politici, imprenditori e giornalisti campani , ma anche casertani sarebbero stati spiati da Gioacchino Genchi. Nell'archivio il consulente dell'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris, i carabinieri del Ros avrebbero individuato 13 milioni di intestatari di utenze telefoniche, le cosiddette 'anagrafiche'. E' quanto si apprende in ambienti investigativi. Tra il materiale sequestrato nel corso delle recenti perquisizioni disposte dalla procura di Roma nell'ufficio di Genchi a Palermo, attualmente al vaglio degli investigatori, anche dati relativi a un milione e 160 mila persone ricavati delle anagrafi di Palermo, di Mazara del Vallo e di alcuni comuni calabresi. Il totale dei tabulati acquisiti da Genchi ammonterebbe, infine, a 350 milioni di righe di traffico telefonico, ognuna delle quali contiene un chiamante, un chiamato, data, ora, durata e ubicazione della cella telefonica.Durante le inchieste Poseidone e Why Not condotte dalla procura di Catanzaro, Genchi avrebbe acquisito - secondo gli accertamenti del Ros, citati nella relazione del Copasir sui 'rischi per i servizi segreti derivanti dall'acquisizione e mancata distruzione di dati sensibilì - le 'anagrafiche' di circa 392mila soggetti, sia persone fisiche che giuridiche: un numero che ora lievita addirittura a 13 milioni, dopo l'esame del materiale sequestrato dai carabinieri a Palermo. Materiale, viene sottolineato da fonti investigative, che infatti non riguarda più solo le due indagini di Catanzaro, ma tutti i numerosi procedimenti penali di cui Genchi si è occupato come consulente. Analogamente, rispetto ai 1.402 tabulati di traffico telefonico richiesti da Genchi nell'ambito di Why Not e Poseidone, ora si parla della cifra record di 351 milioni di righe di traffico telefonico recuperate nell'archivio, dove ogni riga corrisponde ad una chiamata, con tutti i dati identificativi della chiamata stessa. Ci sono poi le anagrafi di Palermo, Mazara del Vallo e di alcuni comuni calabresi ancora in corso di identificazione che sarebbero state letteralmente 'copiate', forse per consentire al consulente di effettuare dei collegamenti con gli intestatari delle utenze telefoniche.