In questi giorni di crisi comunale di S.Maria mi è venuto spesso da pensare a perché io abbia accettato di essere candidata nella lista ‘ I Democratici Campani con De Franciscis ‘, facendo amare riflessioni per la mia esperienza di delegata regionale del partito democratico.
Ho ricordato il mio entusiasmo per il nascente partito democratico che avrebbe superato l’andazzo politico arrogante e presuntuoso che fino ad allora aveva caratterizzato una cultura personalistica ed oscurantista della politica.
La difficile metamorfosi della politica dei partiti del centro sinistra richiedeva un recupero valoriale della politica per una equilibrata convergenza di forze di diversa natura e competenza sostituendo alla specificità dei partiti del centro sinistra un unico partito realizzato con tutte le loro sinergie.
Questo era il progetto del partito democratico al quale io aderivo.
Oggi purtroppo invece assistiamo a dolorose e traumatiche inefficienze che ci hanno lacerato, traumatizzati, procurandoci cicatrici che noi porteremo con dolore dentro di noi.
Oggi il mio atto di fede nel Partito Democratico deve misurarsi con l’oblio dei veri problemi ambientali, sanitari, sociali, di lavoro dei giovani e meno giovani, della nuova povertà diffusa, consentendo la forma più pericolosa di degrado sociale e politico.
La mia Regione, la mia Provincia, la mia città sono condizionate anche da scelte scellerate del mio partito che avrebbe dovuto liberarci dai legacci antichi che hanno condizionato i nostri rapporti politici, privilegiando una logica di subalternità ad equilibri precari per poter gestire un territorio che è andato sempre più impoverendosi delle sue risorse politiche, rinunciando alle vere necessità dei cittadini.
Penso che i miei sentimenti di amarezza e di delusione siano condivisi dai tanti cittadini che avevano aderito con fiducia alle primarie per la nascita del Partito Democratico come ad una possibilità di rinnovamento vero e profondo della politica e delle istituzioni.
Il tradimento dello spirito delle primarie da parte delle oligarchie e dei soliti notabili è sotto gli occhi di tutti, nel Paese in generale, ma ancor più in Campania, in Provincia di Caserta e nella mia città ,dove assistiamo allo spettacolo indecoroso del trasformismo, del potere per il potere e dell’assenza totale della politica.
La bisaccia della favola di Fedro, quella che è piena dei nostri difetti e sta dietro le spalle, c’impedisca di dare giudizi morali sulle singole persone, ma non c’impedisca di riflettere che forse stiamo dormendo pensando al Partito Democratico come avremmo voluto che fosse.
Forse conviene superare l’inerzia del sonno e rivendicare la verità, la giustizia, la passione, la moralità della politica che oggi ci appare come un grande punto interrogativo.
LA DELEGATA REGIONALE PD UCCELLA MARIA LEONARDI
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