Adesso dopo gli omicidi contestati giungono anche gli affari della droga . Il sodalizio criminale del clan dei casalsi controllava anche lo spaccio degli stupefacenti in una vasta area al confine tra le province di Napoli e Caserta. Sotto il dominio del clan c'era il litorale compreso tra Mondragone fino a Lago Patria, frazione di Giugliano . L'inchiesta condotta dalla Dda di Napoli, coordinata dai pm Giovanni Conzo e Luigi Landolfi, ha portato all'alba di oggi all'esecuzione di 38 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Come hanno constatato i carabinieri, quando gli uomini del clan casalesi non provvedevano direttamente allo spaccio davano il via libera ad altre piccole organizzazioni, riscuotendo però anche parte dei proventi. Tra le 38 persone arrestate c'é anche Alfonso Cesarano, l'uomo che lo scorso settembre fu fermato e poi scarcerato per la strage di San Gennaro, avvenuta in una sartoria tra Castel Volturno e Lago Patria, nella quale furono uccisi sei cittadini stranieri. Con Cesarano sono stati arrestati alcuni suoi familiari.In manette un poliziotto di Catanzaro C'e' anche un ispettore di polizia, in servizio fino al 2004 presso il commissariato di Castelvolturno, nel casertano, tra i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare emessa del gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia per lo spaccio di droga sul litorale domitio appaltato dal clan dei Casalesi a un gruppo organizzato e capeggiato da una donna, Angela Incandela. Saverio Porcaro, 59 anni, attualmente era in servizio presso la Questura di Catanzaro. L'ispettore, stando le indagini, pur essendo a conoscenza dello spaccio e del traffico di droga nella zona, non segnalava i fatti di cui era a conoscenza in atti.Ai vertici dell'organizzazione sgominata questa mattina dai carabinieri di Caserta e dedita allo spaccio di droga c'era Alessandro Cirillo, ritenuto il luogotenente di Giuseppe Setola, il capo dell'ala stragista del clan dei casalesi. L'indagine dei carabinieri ha avuto inizio nel 2004. E così nel corso dell'attività di riscontro gli investigatori hanno effettuato 26 arresti in flagranza, sequestrando complessivamente 45 chili di stupefacenti, nonché 10mila euro in contanti, due fucili mitragliatori, una pistola mitragliatrice e ben 400 munizioni.