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venerdì 13 marzo 2009

Dimissioni di de franciscis , la provincia sprofonda nel baratro e a Santa Maria rischia di saltare una anno scolastico

Caserta. Il dopo De Franciscis adesso si prospetta più duro del solito. Gli effetti sono visibili già ad occhio nudo basti pensare che la ACSM è sprofondata nel baratro più assoluto poiché i 29 dipendenti sono in causa con l’azienda si sono costituiti davanti al giudice del lavoro per far valere i propri diritti. Poi c’è il problema delle scuole come a Santa Maria Capua Vetere. Il liceo classico , forse il più antico d’italia è off-limits . Da diversi giorni la scuola è chiusa , non notevole aggravio sulle famiglie in quanto i ragazzi che frequentano la scuola sono costretti ad essere lasciati liberi per motivi di carattere lavorativo essendo una famiglia su tre al lavoro durante la settimana . ma quello che è più raccapricciante è il problema burocratico amministrativo che si prospetta per la scuola. Non a caso un foglio della scuola annunciava che per colpa dell’ufficio tecnico provinciale che non aveva preso tempo sull’eventuale agibilità oggi sembra essere latitante. Ma mi domando bisognava aspettare l’apertura delle scuole per cercare di sapère se il liceo era agibile ? Perché il lavoro che si era prefissato di fare non è stato eseguito nei mesi morti della scuola ? Perché si è ridotti all’ultimo momento con ragazzi sempre più in balia di una città che oggi non offre più niente ? Domande alle quali nessuno sa rispondere perché si fa a scarica barile , la colpa non è mia ma è tua . Chi c’è dietro a questa chiusura che si poteva anche evitare? Interrogativi che alcuni genitori aspettano con ansia . Poi ho letto con particolare interessa la lettera del consigliere Pio del Gaudio che conosco da circa 30 anni e forse più . Caro Pio quello che tu dice è verità . Sono d’accordo in parte , l’altra invece purtroppo la devo dare anche a voi . Caserta a metà anni novanta era in procinto di cambiare il mondo imprenditoriale perché quelli che c’erano erano ormai ridotti all’osso , quindi bisognava far rimescolare le carte e quindi si è pensato a persone dall’esterno . Ecco che sono giunti a Caserta ad investire non solo imprenditori e commercianti dell’hinterland napoletano , ma anche dell’agro aversano ed addirittura dall’hinterland di Marcianise . Sono quelli che infischiandosene della quiete pubblica hanno cercato di dare vitalità ad una città pensando solo agli affari loro . Perché non si è formata una scuola civica dove si possono imparare le buone maniere del vicinato? Perché sono entrati tanti di quei forestieri che hanno depurato una città dove ci conoscevamo tutti anche quando facevi uno starnuto .