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venerdì 6 marzo 2009

Clan Ligato . Le dichiarazioni di Pettrone sui giornalisti casertani 1, domani le dichiarazioni di Palmesano

Giornali, giornalisti e minaccie camorristiche , ma allora chi ha bruciato l’auto a Enzo Palesano Pietro Ligato che oggi sta in stato di detenzione? La domanda è particolare perché Giuseppe Pettrone ha parlato di minaccie nei confronti del collega Palesano. “Giuseppe Pettrone – si legge nell’ordinanza firmata qualche giorno fa - ha riferito anche di episodi di intimidazione in danno del cronista Vincenzo Palmesano, reo di scrivere articoli in cui denunciava i delitti del clan Lubrano-Ligato ed accusava i componenti di essere camorristi. Così nell'interrogatorio dell'8.10.2007:
Palmesano era solito scrivere pezzi in cui accusava i Lubrano ed i LIGATO di essere camorristi, e per questo è stato più volte minacciato dai LIGATO. Una volta Pietro Ligato spedì anche dei proiettili all'indirizzo dì Palesano , spediti dall'Ufficio postale di Vitulazio... ". Così nell'interrogatorio dell' 12.11.2007: Le minacce al giornalista Enzo PALMESANO.
Da anni il giornalista Enzo PALMESANO scriveva articoli contro la famiglia LiGATO: egli, per così dire, calcava la mano, dicendo che i LIGATO erano mafiosi, e denunciandone a chiare lettere le azioni criminose. Allora LIGATO Pietro in varie occasioni gli spedì dei proiettili con ritagli di giornali in cui lo minacciava di morte se avesse continuato a scrivere. So che per questi fatti Pietro Ligato è sotto processo Pietro Ligato si è limitato alle minacce, e non ha mai aggredito fisicamente il PALMESANO. Per vendetta, però, il LIGATO se la prese anche con il figlio del giornalista, tale PALMESANO Massimiliano (o Emiliano): questi, nel 2005 lavorava presso un 'impresa di costruzione per pagarsi le ferie. Egli lavorava in un palazzo alla Via Mannesi di Pignataro. lo e Pietro LIGATO ci recammo da Franco, figlio del molare dell 'impresa, tale Girolamo, e gli ordinammo di licenziarlo. Subito il ragazzo fu licenziato, per "rispetto " ai LIGATO.
Mi chiedete se il titolare della ditta si chiami Girolamo CAIMANO: non conosco il cognome, ma si chiama Girolamo e sono in grado di riconoscerlo in foto ". Il dato trova conferma nella versione fornita agli inquirenti dalla parte offesa.