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venerdì 13 febbraio 2009

Ultima Spiaggia per Marina Viro , macchè per lei la vita è rimasta sempre la prima. Omaggio personale al libro


La reginetta del pata pata è riuscita ancora una volta a far parlare o sparlare di se. Marina Viro si è presentata in questo 2009 con un pizzico di spregiudicatezza ma con tanti sentimenti che ha ancora custoditi in quella carriera che l’ha vista nascere dal punto di vista artistico sul palcoscenico del comunale di Caserta quando doveva ancora essere restaurato . L’ultima spiaggia questo è il titolo del nuovo libro ripercorre per certi versi la sua giovinezza , ma anche una vita piena di intrighi ed episodi che si lasciano leggere con quella disinvoltura e spensieratezza che l’ha sempre contraddistinta anche quando qualcuno ha voluto abusare di lei . La dedica al libro la dice lunga su come sia, anche a quarant’anni, ancora una donna piena di vita si legge infatti “ a me che me le sono cavata “. Un riferimento che fa ricordare come l’attrice casertana sia giunta a certi livelli non solo nazionali , ma anche d’oltreoceano, ma anche come non sia cambiata confermando quelle indole D’ortiane ( termine usato per riconoscere la frase di Marcello D’orta per intitolare il suo libro) che la nostra provincia per certi versi conserva. Ma un omaggio a Caserta Marina Viro, che è vissuta per venti anni e più a caserta, l’ha fatto con un capitolo che ha fatto ricordare le serate e come si svolgeva la vita giovanile nella città . Il riferimento è al Pata Pata locale che fra gli anni settanta e ottanta era il fulcro e il luogo di ritrovo di migliaia di giovani pivelli che accorrevano da mezza provincia al Reggia Palace mitico albergo casertano, incendiandosi il 2 maggio 1996 che ha segnato la storia di quegli anni per la provincia di Caserta quando la famiglia Cuccaro non aveva assolutamente antagonisti nella città . Marina Viro paperina doc ai tempi di radio T insieme oggi alla professoressa Rossella Musto ed Ottavio Pannone oggi avvocato lavorista, è vissuta a Caserta in quegli anni, quando giovani camorristi doc che oggi sono rinchiusi negli istituti di pena , scorrazzavano anche la notte in città senza toccare nessun giovane di Caserta e dei comuni limitrofi. Un aneddoto è d’obbligo perché è il ricordo è di diversi anni fa . Il mitico Bar Buffolano in Piazza Dante a Caserta era diventato alla fine degli anni settanta il ritrovo per eccellenza. Lì Marina Viro insieme ad altre amiche ed amici frequentavano il ritrovo che era a due passi da una istituzione casertana , il Circolo Nazionale . L’organismo era frequentato da persone antenne che si davano appuntamento la sera per cercare di conoscere qualche giovane ragazza . Qualcuno di loro riuscì a fare amicizia con qualche giovane pivello casertano che cercò di farsi presentare una di questa e la scelta cadde proprio su Marina Viro, tanto che per omaggiarla inventò il “Fondo Marina” in onore proprio alla bellezza acqua e sapone di Marina Viro.