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sabato 14 febbraio 2009

Ci dobbiamo mangiare S.Maria. Ecco la mappa degli sprechi.

«Ci dobbiamo mangiare Napoli... o meglio santa Maria ? ». È la battuta scherzosa ma non troppo con cui un imprenditore si rivolge a un funzionario della Asl riferendosi, secondo l'accusa, agli accordi su appalti e tangenti. Gli stessi sono stati posti in stato di detenzione su ordine della procura della repubblica di Napoli. Vi immaginate se qualche personaggio politico di S.Maria Capua Vetere avesse pronunciato la stessa frase? Eppure c'è qualcuno che lo ha pensato . La conferma è lo spreco di denaro pubblico e più precisamente quello eseguito nella sanità locale che ormai è sotto gli occhi di tutti. La stessa corte dei conti ha denunciato nei giorni scorsi la corruzione dilagante che c'è nel nostro sistema italiano . Le condanne della magistratura inflitte ai responsabili della asl di Caserta sono la conferma che il sistema del terzo millennio sia stato ancor più superiore a quella della prima repubblica . Ma non finisce qui, poiché se a santa Maria Capua Vetere adesso che si è perso l'ospedale nella città, i soldi spesi per le apparecchiature per la ristrutturazione per tutto quello che è stato fatto per continuare a dare una dignità ai cittadini sammaritani diventerà soltanto un ricordo lontano, pensando che le famiglie non giungono più a fine mese con il loro stipendio , nella città di santa Maria Capua si spendono fior di milioni di euro. Soltanto nell'anno 2008 il comune di Santa Maria Capua Vetere sono stati eseguiti contratti per più di 5 milioni di euro a società di persone e di capitale che hanno sottoscritto al comune servizi che ancora oggi non sono resi . le strade, intanto, sono ridotte un colabrodo piene di buchi, con le auto che ormai hanno le balestre tutte lesionate. Sessanta mila euro per un software . L'ufficio tecnico , nonostante vi sia un inchiesta in corso continua ad essere preda di forestieri trapiantati nella città che succhiano giornalmente denaro pubblico e concessioni per cementificare ancor di più una città che è ridotta sul lastrico .