VEDERE PER CREDERE CLICCA QUI

Pagine

domenica 22 febbraio 2009

Caserta. 30 dipendenti sul piede di guerra conbtro il direttore generale della ACMS

Caserta. Acms, Trenta dipendenti sono davanti all’ufficio del lavoro per una udienza camerale per decidere se la direzione dell’azienda ha fatto le cose in regola . E’ fissata per il 2 marzo l’udienza di conciliazione. E’ scontro aperto tra lavoratori e sindacalisti dell’azienda . la vicenda nasce da alcuni Lavoratori dell’Acms di Caserta che avevano diramato un comunicato in risposta alla triplice trasporti del 20 gennaio 2009. Desiderano la rimozione di tali personaggi che non hanno i requisiti necessari. In sostanza i lavoratori che non hanno nessuna tessera sindacale contestano l’operato di rappresentati sindacali che addirittura usano i lavoratori a loro piacimento. Al centro della polemica un ordine di servizio dove “il presidente dei liquidatori dell’Acms e il direttore generale Scarcia , per meri motivi di opportunità , viste le difficoltà del momento e l’imminente assemblea dei soci Acms hanno preferito sospendere un provvedimento relativo alla forzata ricostruzione della carriera scatenando l’ira di questi personaggi , i quali pur di reagire in maniera vibrante si sono spinti a stilare il documento a firma di segretari provinciali Cgil Uil e Cisl sezione trasporti. L’Acms circa due mesi fa aveva provveduto , con un ordine di servizio alla nomina di 29 addetti all’esercizio , dando agli stessi le funzioni superiori in base ad un decreto legge dell’epoca fascista. Ma addirittura alcuni lavoratori hanno denunciato che il metodo usato per la spartizione dei posti superiori è stato fatto in base alle sigle sindacali rappresentanti. . Secondo sempre gli impiegati che hanno denunciato tale spartizione tale atto è stato un atto di potere. Per questi motivi già i lavoratori non iscritte alle sigle sindacali della triplice oramai delusi, avevano inviato una comunicazione a tutte le segreterie sindacali contestando l’operato dei rappresentanti sindacali ma anche al presidente della provincia e al responsabile dell’acms , ma fino adesso nessuno ha sposato l’idea dei lavoratori che addirittura si appellano all’opinione pubblica affinché si faccia piena luce. Poi successivamente hanno instaurato un giudizio di lavorio davanti all’ufficio preposto. Alla base di ciò i lavoratori denunciano una serie di atti indiscriminati tali da escluderli anche se questi lavoratori avevano requisiti tali da essere riconosciti come impiegati che potevano eseguire tali mansioni di comando e esercizio della professione . La comunicazione faceva riferimento anche a situazioni che dovrebbero avere una maggiore rilevanza . la lotta è ancora aperta .