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mercoledì 28 gennaio 2009

Muore un pensionato e i carabinieri chiamano la ditta di Matilde Vecchione attualmente in stato di detenzione . Domani 29 gennaio è davanti al pm

Santa maria Capua Vetere. Accusata di associazione a delinquere la sua ditta viene chiamata dai carabinieri per eseguire il recupero di una salma . Non c’è dubbio la vice presidente della federazione nazionale delle imprese funebri Matilde Vecchione fa ancora parlare di se , ma stavolta in senso positivo . Sono stati i carabinieri di Santa Maria Capua Vetere ad avvertire la sua impresa per eseguire il recupero di un deceduto nella città . Gli stessi poi che hanno eseguito l’ordine di carcerazione preventiva qualche giorno fa . E’ Pietro De Gennaro di 71 anni che è stato ritrovato cadavere presso la sua abitazione in via del Lavoro. Aveva scelto di vivere da solo, ma ieri purtroppo ha cessato di vivere .La notizia potrebbe passare come normale routine , se l’incarico non fosse stato dato all’impresa della Vecchione. I primi ad accertare il decesso sono stati i responsabili del servizio di emergenza dopo che erano stati avvisati anche i carabinieri di Santa Maria Capua Vetere, ma una volta entrati hanno dovuto chiamare il servizio funebre e la scelta è caduta sulla ditta di Matilde Vecchione anche se nella città di Santa Maria Capua Vetere ci sono ben quattro ditte di imprese funebri. La chiamata è stata eseguita forse, non conoscendo il provvedimento restrittivo a cui la Vecchione è stata limitata . Per Matilde Vecchione il recupero del cadavere rappresenta senz’altro un punto a suo favore poiché proprio stamattina il pubblico ministero Maurizio Giordano titolare delle indagini dell’operazione, la sentirà per l’ultima prima di decidere sulle eventuale scarcerazione a cui anche il giudice delle indagini preliminare Antonio Baldassarre ha espresso parere favorevole . Entra venerdì i giudici scioglieranno la riserva su tutte le 22 persone poste in stato di detenzione carceraria con una nuova ordinanza . Matilde Vecchione dovrà soltanto convincere il magistrato, come ha già convinto il gip non solo sulle telefonate con altri indagati, ma anche sull’aspetto normativo giuridico della sua attività . In sostanza i rapporti che vi erano fra gli indagati e in particolare con Pasquale Sagliano erano di natura imprenditoriale giuridica. Matilde Vecchione ,insieme ad altri sarebbe accusata di associazione finalizzata a ricevere le somme da destinare alla corruzione di Chianese, di Cammarota e di De Marco nonché di aggiudicarsi le esequie da realizzarsi sul territorio di Santa Maria Capua Vetere. Ma i fatti dovrebbero in ogni caso far rivedere ai giudici il reato di associazione perché l’insime del reato associativo potrebbe anche variare.