Oramai è chiaro , il quadro giudiziario dell'inchiesta sulla Global Service non è giunta al capolianea. Lo confermano le misure restrittive che sono state adottate e poi anche confermate dal tribunale del riesame di Napoli,ai magistrati napoletani non sono chiare alcune dichiarazioni dello stesso Romeo, il quale , facendo riferimento ai presunti politici corrotti ha riferito di avere contatti imprenditoriali. E' proprio da qui che si parte. Alfredo Romeo sarà l'indagato che dovrà collaborare se vuole uscire dalla detenzione carceraria . Nuovi risvolti sulla vicenda giudiziaria ci potranno essere nelle prossimi giorni , poiché qualche nome nuovo dovrà senz'altro venir fuori dalla'inchiesta. Intanto il Riesame (dodicesima sezione, presidente Annalisa De Tollis, giudici Luigi De Magistris e Stefania Daniele) ha rigettato l'istanza di scarcerazione dei due ex assessori Felice Laudadio e Ferdinando Di Mezza. Restano agli arresti domiciliari. Una decisione che non fa ben sperare per gli altri. Inoltre il Riesame si è pronunciato sulle conferma delle posizioni dell'ex assessore Enrico Cardillo e dell'imprenditore Alfredo Romeo. I difensori di quest'ultimo hanno depositato una memoria difensiva di 54 pagine. Scarcerato per un vizio di forma l'assessore Giuseppe Gambale e l'ex provveditore alle opere pubbliche della Campania, Mario Mautone. Gli avvocati difensori, rispettivamente Domenico Ciruzzi e Salvatore Maria Lepre, hanno eccepito un difetto di notifica. Ma il tempo di rinnovare gli atti non c'è più dal momento che che i termini di carcerazione scadono alla mezzanotte di oggi. Secondo indiscrezioni, però, la Procura è cora ai ripari emettendo in extremis un decreto di fermo, che consentirebbe di evitare la scarcerazione dei due. Sempre davanti al Riesame, la Procura ha depositato dal canto suo il secondo verbale di interrogatorio in carcere dell'imprenditore partenopeo. Un lunghissimo colloquio in cui Romeo accusa gli assessori napoletani di essere "degli incapaci", giustificando così il suo continuo interessamento nelle modalità di predisposizione dei bandi di gara. Mentre sul fronte degli appalti in altri Comuni, Roma e Milano in testa, Romeo difende la sua bravura di imprenditore: "Con Rutelli non ho mai avuto rapporti diretti, l'avrò incontrato una sola volta. Eppure ho gestito il patrimonio immobiliare del Comune. Vinsi la gara e mi sono trovato con l'ira della Lanzillotta e di Rutelli". Stessa storia con Milano: "Albertini disse: questo camorrista amico di Bassolino qui non può venire. Così divisero i lotti, per far entrare Edilnord".E i rapporti con Giuseppe Fioroni? "Incontrato una sola volta, l'incontro lo organizzò Gambale, ma il ministro mi arronzò sull'adesione alla Consip". L'unico politico davvero amico? "Ciriaco De Mita, con lui ho sempre avuto un rapporto eccellente", risponde Romeo.
Intanto, continuano al Comune di Napoli gli strascichi politici degli arresti eccellenti. La nuova giunta non riesce a nascere. "Ancora qualche passaggio da fare e qualche casella da sistemare", si affanna a ripetere il sindaco Rosa Russo Iervolino, dopo il suicidio di un assessore coinvolto nell'inchiesta, l'arresto di altri quattro componenti di giunta (due ex) e le dimissioni di un quinto. "Stamattina ho visto i partiti dei Verdi l'Arcobaleno e ho trovato la quadra anche con loro. Con Nicolais l'avevamo già trovata nei giorni scorsi". La quadra di cui parla il sindaco è il diktat impostole dal Pd: non una semplice sostituzione degli assessori venuti a mancare, ma l'azzeramento dell'intera giunta. Con le uniche eccezioni del vicesindaco Tino Santangelo e dell'ex ministro Luigi Scotti.