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venerdì 5 dicembre 2008

L'intervento di Gaetano Rauso sui centri commerciali

Ci risiamo con i centri commerciali. Circa un anno fa i commercianti della città si Santa Maria C.V. erano in agitazione a causa dell’imminente rilascio, da parte dell’Ufficio Tecnico comunale, della concessione per la realizzazione di un centro commerciale, nell’area dell’ex Tabacchificio che avrebbe aggravato la crisi di un settore già fortemente prostrato dall’’incontrollata e sconsiderata proliferazione di grandi strutture commerciali nell’intera Provincia di Caserta. Da questo tentativo di speculazione scaturì una strenua battaglia che si sviluppò sia nelle sedi istituzionali che sui mezzi d’informazione e che fece scaturire un indirizzo del Consiglio Comunale verso un’interpretazione corretta della norma e contraria ad ogni speculazione ed ad ogni stravolgimento dell’equilibrio urbanistico della città già compromesso dagli innumerevoli, presunti, abusi su cui la Magistratura sta indagando..Dopo un anno le stesse ci stanno ritentando. Nei giorni passati, infatti,l’Amministrazione Comunale, ha provveduto, attraverso una dubbia procedura a revocare la delibera della Giunta Municipale n.2 de 2008 che, recependo gli indirizzi del Consiglio Comunale, aveva dettato all’UTC indirizzi circa l’applicazione di un SIAD varato in palese difformità alla Legge e, quindi, si appresta a rilasciare quella stessa concessione che non fu possibile rilasciare un anno fa. Questi abusi furono evitati grazie alla intransigente presenza del sottoscritto e di Marciano Schettino che, attraverso una pressante azione di denuncia e di controllo nel Consiglio e nella Giunta vigilavamo sulla legittimità degli atti posti in essere dagli uffici competenti. Questa azione tesa alla legalità ed alla salvaguardia degli interessi della Città, provocò la defenestrazione di Schettino , le dimissioni dell’ assessore ai Servizi Sociali e vice Sindaco Biagio Di Muro, ed il mio passaggio all’opposizione ne nome della lealtà, dell’ onore politico e della volontà di non venire meno agli impegni di discontinuità con il passato assunti con gli elettori.
Quell’unico atto seppure di solo indirizzo, che si riuscì a far approvare dalla Giunta, è stato ritenuto dal T.A.R. , non impugnabile e quindi efficace.
Però non si poteva ritenere che il progetto relativo all’area del fraudolentemente e proditoriamente dismesso tabacchificio, reso ancora più succulento e remunerativo dall’imminente apertura del casello autostradale, fosse stato messo da parte.
Tutto ciò a danno dei cittadini samaritani ed in loro danno, anche in considerazione che la maggior parte del terreno ove fu realizzato la struttura industriale (circa 65.000 mq) fu messa a disposizione dal Comune e donata all’ A.T.I. (Azienda Tabacchi Italiani) per favorire l’occupazione.
E un dato di fatto che questo progetto ed altri simili che videro la luce durante l’Amministrazione Chirico-Iodice e che non hanno potuto essere realizzati, non sono mai stati accantonati, Ed oggi tutto ciò si palesa con la richiesta di un parere al dirigente regionale del settore regolazione dei mercati (Area generale di coordinamento sviluppo economico) dott. Califano, da parte dell’ ing. Roberto Di Tommaso.
Il dirigente dell’U.T.C., non ha potuto, o ad oggi esaudire i desideri del trio degli speculatori e di chi li appoggia in seno a questa Amministrazione a causa di quell’atto di Giunta , fortemente voluto da chi scrive e dal defenestrato assessore Schettino, la Delibera n. 2 del 7/1/2008 , In questa delibera si richiama l’attenzione degli uffici competenti alla corretta interpretazione ed applicazione dei regolamenti comunali e delle vigenti normative in campo urbanistico nel rilascio delle concessioni edilizie; in particolar modo si fa rilevare che in base all’art. 28 delle Norme Tecniche di Attuazione del vigente P.R.G “Le zone industriali D e D-PIP sono riservate esclusivamente a edifici e impianti di carattere industriale e artigianali ed attrezzature mercantili, magazzini all’ingrosso, capannoni e simili, con esclusione di quelle attività che dovessero per qualsiasi ragione recare molestia ed essere comunque pregiudizievoli alle residenze vicine…”. sono da escludere, espressamente, in tali aree, attività produttive diverse da quelle industriali ed artigianali, potendo prevedere al più attività commerciali all’ingrosso. Quindi una vera e propria forma di tutela contro ogni tentativo speculativo e la ferma intenzione di continuare sulla strada dell’illegittimità.
A rafforzamento dell’indirizzo dettato in Consiglio, nella delibera di Giunta fu riportata una sentenza del Consiglio di Stato che, nel chiarire i rapporti intercorrenti tra piano regolatore generale e Strumento integrativo delle attività distributive, sottolinea tra l’altro : “la necessità che, anche ai fini del rilascio dell’autorizzazione commerciale, venga attentamente considerata la conformità del nuovo insediamento ai vigenti parametri urbanistici,” e che, in ogni caso, “ non si possa prescindere dalle destinazioni d’uso previste dal P.R.G. e relative N.T.A. o nei piani attuativi e nei regolamenti edilizi.” (Consiglio di Stato, Sezione IV, sentenza 08 Giugno 2007 n. 3027).Pochi giorni fa , in barba ai competenti organi amministrativi, Giudizianni, annunciava l’imminente nuovo insediamento commerciale. Il gruppo di speculatori, commercialisti e mediatori, che sostiene l’Amministrazione, è sicuro di convincere Di Tommaso a rilasciare il richiesto permesso a costruire, sulla scorta del discusso( con quale competenza nel settore urbanistico) rilasciato dal Dott. Califano, il quale negando sorprendentemente anche il significato letterale dell’art. 28 delle norme tecniche di attuazione del P.R.G. e si pronuncia in favore “della compatibilità e conformità delle aree industriali con la funzione commerciale in ordine a quanto disposto dal PRG vigente del comune di S. Maria Capua Vetere.” Lo stesso dirigente regionale,tralasciando la parola “esclusivamente” che precede l’elencazione delle attività possibili nellele aree industriali sammaritane , afferma che si possa riscontrare una genericità di funzioni delle suddette zone industriali che aprirebbe anche alla possibilità di insediarvi attività commerciali al dettaglio. Il dott. Califano , poi , conclude così: “la Delibera di Giunta n. 2 del 7/1/2008 va intesa come “l’espressione di una volontà di operare una variante al SIAD e non certo un richiamo alla interpretazione autentica delle norme urbanistiche comunali”, e, di conseguenza, la stessa, per poter produrre effetti deve essere sottoposta al vaglio del Consiglio Comunale , ottenimento del visto di conformità della Regione e relativa pubblicazione sul Burc ). E’ certamente sorprendente la conclusione del Parere in oggetto e che permetterebbe nelle zone industriali del vigente piano regolatore generale gli insediamenti commerciali al dettaglio sulla scorta dell’ assimilazione tra funzione produttiva e commerciale.
Pochi giorni or sono, esprimendogli ancora una volta la mia stima personale, ho consigliato all’ingegnere Di Tommaso di pensare soprattutto all’interesse concreto dei suoi concittadini e di applicare in modo corretto la norma.
Oggi mi chiedo quali strani motivi, hanno spinto quegli stessi consiglieri che, solo un anno fa, chiedevano le modifiche del SIAD, a permettere lo stravolgimento di quanto da loro stessi deciso all’unanimità ed a non decidersi a prendere nettamente le distanze da questa Amministrazione che ha disatteso le istanze dei cittadini ed ha operato un ribaltone che ha riportato in maggioranza chi era stato bocciato dal volere dell’ Elettorato.
Gaetano Rauso