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domenica 2 novembre 2008

Spartacus 1 Magistrati dimenticati dai media ? No, lavorano soltanto in silenzio come hanno sempre fatto

Le ultime operazioni delle forze dell’ordine eseguite per lo più lungo il litorale domizio lasciano presagire che il grosso del movimento criminale abbia spostato il baricentro dell’associazione camorristica da Casal di Principe a Castelvolturno. Infatti non a caso se dobbiamo essere veritieri sui fatti accaduti nel comune del litorale domizio negli ultimi tre anni sono stati commessi più omicidi rispetto al territorio di Casal di Principe. Due, infatti sono gli atti consumati nel piccolo comune di terra di lavoro e si riferisco all’omicidio di Michele Orsi ucciso sotto le telecamere il 1 giugno del 2008 e quello di Stanislao Cantelli ucciso il 5 ottobre 2008 . Entrambi gli omicidi sono stati animati già da episodi esterni che hanno portato all’eliminazione dei due soggetti. Ciò significa che rispetto agli anni di piombo Casal di Principe 1988/1995, e il riferimento è al processo Spartacus 1, si spara di meno e si uccide soltanto quando vi è stato un sgarro pesante. Per chiudere il cerchio malavitoso in quegli anni la Direzione Distrettuale antimafia di Napoli aveva affidato a integerrimi magistrati la risoluzione del caso. Ebbene questi magistrati fra cui anche Federico Cafiero De Raho sono stati un po’ dimenticati dall’opione pubblica che si è riversata su altri colleghi di De Raho che hanno combattuto la camorra . In diversi articoli da pubblicati dal sottoscritto sulla Gazzetta di Caserta anche agli inizi del 2007 e del 2008 ho sempre affermato che per giungere ai questi risultati di oggi dietro l’indagine si nasconde una umiltà e soprattutto serietà dei magistrati che hanno portato a termine il processo più difficile della storia contemporanea della provincia di Caserta . Nessuno di loro e mi riferisco anche a chi ha, nel buio mediatico nazionale, lavorato intensamente alla conclusione del processo come il presidente Catello Marano e il giudice a latere Raffaello Magi che ha scritto la sentenza e chi ha materialmente iniziato il procedimento come il giudice Alberto Pacelli e la sua collega Elena Giordano. Nessuno di loro nei momenti più topici del processo ha “ pianto una scorta “ ne ha chiesto visibilità, perché, se la sono conquistata sul campo . Il mio pensiero a questi personaggi del diritto è certamente una pennellata di un colore che oserei dire celeste in un arcobaleno che si vede dopo un giorno di tempesta, ma preferisco essere Davide e non Golia in questo panorama mediatico dove c’è posto ancora di gente e magistrati umili e seri che lavorano in silenzio .