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domenica 19 ottobre 2008

L'intervista di Carlo Bini



Intervista al tenore sammaritano

NELLA POLEMICA PER LA GESTIONE DEL TEATRO “GARIBALDI” ENTRA L’AUTOREVOLE “VOCE” DEL TENORE CARLO BINI -

“NEMO PROFETA IN PATRIA?”

Santa Maria Capua Vetere ( di Ferdinando Terlizzi ) - Carletto Bifone, in arte Carlo Bini, è mio amico d’infanzia. Ci siamo frequentati in quel “laboratorio” ( almeno ai nostri tempi ) di “etica civica” che era l’Istituto Piccirillo di via Tari da sempre gestito dei Frati Carissimi di Santamaria. Poi lui ha spiccato il volo ( anche perché conosce correttamente varie lingue straniere) cogliendo successi in tutto il mondo, come tenore, ed io sono rimasto, invece, modesto cronista di periferia, in una provincia grigia e addormentata. Vive con una compagna inglese, in una splendida tenuta, in provincia di Pistoia. Là, in terra “straniera”, non conosce il disagio della sua terra natìa, oppressa dall’immondizia, dalla camorra e dalla protervia di tanti politici “catto-comunisti” come quelli sammaritani. Lui, però, segue da lontano la sua città e soffre per scelte sbagliate. Lui, con un curriculum invidiabile, viene disatteso dai politici locali, che al prestigio dell’Artista, preferiscono le clientele politiche, con la nomina di comitati d’affari i quali, con il pretesto delle prestazioni gratuite – peraltro vietate ed in contrasto con gli ordini professionali – si spartiscono i fondi della Regione Campania. Ecco quanto ci ha dichiarato in un cordiale incontro.

D) Maestro Bini, recentemente Santa Maria Capua Vetere è stata animata da una vera e propria rivolta, mirata a mettere in discussione le scelte del sindaco sull’affido della programmazione al Teatro Garibaldi. Il tuo pensiero?

R) Non entro nel merito delle scelte del sindaco, nè intendo esprimere giudizi
sulla
vasta polemica in atto nella mia Città. Mi auguro solo che non vengano
disattese le speranze di quanti si attendono
un segnale che qualifichi il
nostro magnifico teatro come luogo d'arte ad ogni livello,

D) Accuse, critiche, risentimenti e tutto in difesa, si afferma, di una struttura che potrebbe avere un peso più ampio nella vita della città.

R) I contenuti di alcune argomentazioni mi convincono poco e altre non mi
convincono affatto. L'analisi di quanto ho potuto leggere finora, indica che
si è attuato un percorso a senso unico nel quale, mi pare di capire,
s'inseriscono anche interessi personali. Rilevo solo che la musica non ha
trovato spazio e dunque l’iter artistico del Teatro Garibaldi è partito già con una grossa defaillance.

D) Tu hai portato a Santa Maria l'opera Pagliacci, in occasione del 150°
anniversario della nascita di Ruggero Leoncavallo con il successo che
tutti conosciamo. Ti rivedremo - magari con un’altra opera - al Teatro Garibaldi?

R) Finora non ho ricevuto alcun invito ufficiale, segno che i due esauriti che
hanno sottolineato la rappresentazione non hanno alcun significato per gli
"esperti" che si rendono garanti della cultura della nostra città. Del resto
la Stampa locale ha completamente ignorato l’evento e questo la dice
lunga sul frondismo messo in atto per contrastare la mia iniziativa.

D) Il dono alla città del prestigioso evento musicale ha avuto un
riconoscimento ufficiale?

R) Nessuno, Ma questa è una questione di stile. La mia lunga carriera nei più
importanti teatri del
mondo, è forse sfuggita all’attenzione della politica
locale, ma fortunatamente non al grande numero dei miei estimatori che
hanno voluto sottolineare con la loro presenza la stima di cui godo tuttora.

D) Riesci a dare un significato a questo comportamento?

R) Da cristiano osservante sì. Mi permetto di citare San Luca Cap. IV verso 24: “Nemo propheta acceptus est in patria sua”. ( Nessun profeta è gradito nella sua Patria).

Ma chi è veramente Carlo Bini nel mondo della lirica? Carlo Bini è nato a Santa Maria Capua Vetere, ma nella vicina Napoli ha avuto la sua formazione artistica e professionale. Allievo di quella prestigiosa scuola canora del Maestro Mino Campanino, dalla quale hanno preso il via acclamatissimi interpreti, ha cominciato molto presto a far valere le sue brillanti doti artistiche che lo hanno condotto in breve a debuttare al San Carlo di Napoli, dove consegue in Madama Butterfly un brillantissimo successo.

Un esordio seguito con vivo interesse dagli operatori artistici che, apprezzando le sue altissime doti di versatilità ed impegno, gli aprono le porte dei maggiori Enti Lirici Italiani, comprso “La Scala” di Milano, dove debutta nel “Wozzeck” di Alban Berg quale Tambour Major in lingua tedesca sotto la direzione di Claudio Abbado e poco dopo nella “Chovanschina” di M.P. Musorgskìj nei panni di Andrei Chavonskij, eseguita in lingua russa. Sono anni di grande impegno in cui l’artista cerca di raffinare sempre più le sue interpretazioni rese ancor più apprezzabili da una rara disinvoltura scenica.

Invitato nei più prestigiosi teatri europei, Bini passa dal Covent Garden di Londra all’Operà di Parigi, a Vienna, Monaco di Baviera, a Francoforte, ad Amburgo, a Berlino, a Stoccarda: città nelle quali ritorna regolarmente per vari anni ad interpretare il repertorio italiano. Seguito con attenzione anche dagli impresari americani, viene invitato al Metropolitan Opera di New York dove, in seguito al debutto in “Carmen”, la lusinghiera recensione del “New York Times” acclamò Carlo Bini come “A really true Don” (Josè). Seguono, negli anni successivi, impegni tra l’altro a San Francisco, Chicago, Washington, San Diego e Dallas, per quelle opere che sono considerate il suo repertorio per antonomasia e cioè il Trovatore, Tosca, Carmen, Luisa Miller, Gioconda, Rigoletto, Cavalleria rusticana, Pagliacci e Manon Lescaut.

Tra le sue partners vanno citate Montserrat Caballè, Katia Ricciarelli, Maria Chiara, Edita Gruberova, Leontyn Price, Grace Bumbry, Raina Kabaivanska e Ghena Dimitrova ed i più prestigiosi direttori d’orchestra: Claudio Abbado, Riccardo Muti, Giannandrea Gavazzeni, Giuseppe Patanè, Sir John Pritchard, James Levine, James Colon, Nino Sanzogno e Riccardo Chailly.

Numerose le sue incisioni discografiche tra le quali ricordiamo “La Messa da requiem” di Giuseppe Verdi incisa dalla Decca; “Eine Nacth in Venedig” di J. Strauss, in forma integrale con la BASF e “Highlights” con la R.C.A. in videocassetta “Life”; “Una notte a Venezia” di J. Strauss; “I Lombardi alla Prima Crociata” di G. Verdi; “Messa di Gloria” di G. Puccini e “Promenaden Concert mit Carlo Bini Norddeutscher Rundfunk”.