Casal di Principe . Dissequestrati i beni di Mario Natale e di tutta la sua famiglia. Erano beni di famiglia. Ritornano ai legittimi proprietari tutto ciò che era sequestrato dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e dal Gico lo Speciale nucleo della Guardia di finanza . La relazione consulente tecnico chiesto dalla difesa è stata basilare per il provvedimento emesso. Il dissequestro è stata disposto dalla dodicesima sezione del tribunale del riesame di Napoli che ieri ha accolto la richiesta dell’avvocato Carlo Taormina che per l’occasione era difensore di Mario Natale e di tutta la sua famiglia. Quote di società , macchine di grossa cilindrata fra cui una Ferrari, terreni , società agricole comprate nel corso del 2007 che sono state al vaglio non solo dei magistrati napoletani ma anche del consulente tecnico, sono tornati ai legittimi proprietari e cioè non solo al Mario Natale, ma anche alla moglie ed ai figli che ora sono più tranquilli . I giudici napoletani hanno avuto bisogno di due udienze per capire ciò che avevano davanti In ogni caso hanno rimandato il dispositivo a ieri mattina quando la relazione del consulente tecnico è stata chiarificatrice . Non è stato ancora fissato l’udienza davanti al tribunale del riesame di Napoli per la posizione di Enzo Natale difeso dall’avvocato Giuseppe stellato. La stessa sezione del tribunale del riesame di Napoli dopo circa sette ore di camera di consiglio già qualche giorno fa emise il dispositivo che ha annulla in toto l’ordinanza di custodia cautelare che lo vedeva coinvolto. L’operazione fu eseguita il 30 settembre 2008 nella maxi operazione coordinata dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia, del Servizio Centrale Anticrimine e del Servizio Centrale Territoriale, che aveva dato esecuzione a 107 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della DDA con 107 ordinanze, di cui 77 sono state notificate in varie carceri italiane ad altrettante persone ritenute capi o gregari del clan dei casalesi. L'operazione fu condotta da circa 500 agenti della squadra mobile di Caserta, Napoli, Benevento, Avellino, Salerno, Latina, Campobasso, Isernia, Frosinone e dei reparti prevenzione della Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Aosta, Lucania, Salento, Sicilia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Calabria.