Dissequestrati i beni al figlio di Mario Natale Enrico Maria. Le sorprese non finiscono nel procedimento che ha visto coinvolta la famiglia Natale. A sorpresa c’è un’altra decisione da parte della sezione del tribunale del riesame di Napoli che ha accolto la richiesta di dissequestro dei bini di Enrico Maria Natale presentata dall’avvocato Vittorio Gianquinto che era codifensore anche per la vicenda legale dell’impreditore Mario Natale, anche con Alessandro Diana. Invece c’è il rigetto da parte dei magistrati della richiesta di dissequestro presentata dai legali di Enzo Natale. Questa importante decisione potrebbe aggravare in certi sensi la posizione di Enzo Natale poiché il sequestro si riferisce non solo alle quote del Bingo di Santa Maria Capua Vetere, ma ad altre quote di società che gestisce l’impreditore ed ex vice presidente del consorzio Asi di Caserta . Una brutta mazzata quella eseguita dai giudici napoletani i quali non hanno riservato lo stesso trattamento al fratello . Ciò potrebbe anche aggravare una situazione politica abbastanza pesante che si respira nella città. Adesso la città del foro rischia per davvero, ma non attraverso i magistrati di Santa Maria Capua Vetere , ma quelli della direzione distrettuale antimafia di Napoli che oramai sono entrati nella città e controllano tutto in lungo e in largo. Due giorni fa furono dissequestrati i beni di Mario Natale. La relazione consulente tecnico chiesto dalla difesa è stata basilare per il provvedimento emesso sia per Mario Natale che per il figlio Enrico Maria . Il dissequestro è stata disposto dalla dodicesima sezione del tribunale del riesame di Napoli che ha accolto la richiesta dell’avvocato Carlo Taormina e dell’avvocato Vittorio Giaquinto che per l’occasione era difensore di Mario Natale e di tutta la sua famiglia. Quote di società , macchine di grossa cilindrata fra cui una Ferrari, terreni , società agricole comprate nel corso del 2007 che sono state al vaglio non solo dei magistrati napoletani ma anche del consulente tecnico, sono tornati ai legittimi proprietari e cioè non solo al Mario Natale, ma anche alla moglie ed ai figli che ora sono più tranquilli . I giudici napoletani hanno avuto bisogno di due udienze per capire ciò che avevano davanti In ogni caso hanno rimandato il dispositivo a ieri mattina quando la relazione del consulente tecnico è stata chiarificatrice . L’operazione fu eseguita il 30 settembre 2008 nella maxi operazione coordinata dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia, del Servizio Centrale Anticrimine e del Servizio Centrale Territoriale, che aveva dato esecuzione a 107 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della DDA con 107 ordinanze, di cui 77 sono state notificate in varie carceri italiane ad altrettante persone ritenute capi o gregari del clan dei casalesi. L'operazione fu condotta da circa 500 agenti della squadra mobile di Caserta, Napoli, Benevento, Avellino, Salerno, Latina, Campobasso, Isernia, Frosinone e dei reparti prevenzione della Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Aosta, Lucania, Salento, Sicilia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Calabria.