Non se lo meritava. Anche perché Gennaro Sangiuliano non aveva mai approfittato della sua investitura di Ministro della Cultura per sperperare i soldi dello stato per un suo presunto, e dico PRESUNTO con lettera maiuscola, e sottolineo capriccio, nei confronti di una persona di sesso femminile che ha voluto mettersi in mostra spiattellando ai quattro venti segreti istituzionali secondo un esposto presentato al Tribunale dei Ministri di un deputato di sinistra calpestando anche quella che viene definita come una dignità personale, ma soprattutto familiare .
Tutto è
finito con una archiviazione perché non c’è peculato.
Ciò
significa che tutte le accuse affermate in quell’esposto trovano soltanto il
tempo di una grande risata e confermano che il teorema quasi anglosassone, ma
siamo in italia, fatto di scandali, così come denunciati da giornalisti inglesi
anni or sono , non ha scalfito di un millimetro quello che per certi versi era
stato definito come lo scandalo della destra qualche mese fa, ma che non ha
trovato nessuna credibilità nel copioso carteggio che era stato acquisito.
Ho conosciuto
Gennaro Sangiuliano di persona alla presentazione del libro a Caserta, ma di
nome ci conoscevamo già essendo colleghi giornalisti anche se andavamo ognuno
per la sua strada, ma sempre con massimo rispetto l’uno per l‘altro.
La vicenda
di Gennaro Sangiuliano conferma come il giornalismo italiano oggi è lontano
anni luce da quel giornalismo di venti e trenta anni fa dove ogni collega
faceva il suo dovere scrivendo, ma rispettando il pensiero dell’altro. Oggi
invece c’è una sorta di distruggimento dell’altro che tende ad imporsi e
mettere più carne a cuocere, soltanto perché la mattina uno si alza con il
preciso scopo di dire che Tizio ha fatto una cosa con Caia, senza sapere di creare un polverone inesistente
colpendo una tranquillità personale , privata e familiare, come la trinità di
Dante Alighieri .
Proprio per
questi motivi, mi sono allontanato dalla sfera giornalistica di una lobbie che
vuole la distruzione di un pensiero intellettivo se non è il suo, ma oggi faccio
solo quello che ritengo di dover fare e quello che mi sento di fare.
Adesso Egregio
Gennaro Sangiuliano penso che il sorriso a 32 denti Vi abbia dato quella
serenità non solo personale ma anche familiare che non deve mai mancare.
Con dovuto
rispetto e stima
Prospero Cecere