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martedì 7 febbraio 2017

OPERAZIONE DDA DI NAPOLI - 46 ORDINANZE AL CLAN SCHIAVONE - VENOSA

Nelle prime ore della mattinata odierna, nelle province di Caserta, Napoli, Benevento, Viterbo, Parma, Cosenza e Catanzaro, i Carabinieri della Compagnia di Casal di Principe stanno dando esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di 46 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, ricettazione, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, intestazione fittizia di beni, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi, tutti aggravati dal metodo mafioso e commessi per agevolare il clan “dei Casalesi”.
L'indagine ha consentito di ricostruire l’articolazione  del sodalizio criminale operante nei comuni dell’Agro Aversano, riconducibile al clan “dei Casalesi”, fazione “Schiavone-Venosa”, dedita, tra l’altro, al racket delle estorsioni e alla gestione delle piattaforme di gioco on line.

lunedì 6 febbraio 2017

CONVEGNO A CASERTA ALLA CAMERA DI COMMERCIO - Oltre la Brexit: implicazioni giuridiche, politiche e economiche della uscita della Gran Bretagna dalla Unione Europea

Oltre la Brexit
Venerdì 10 febbraio 2017, a partire dalle ore 15,00 si svolgerà presso la sala del Consiglio della Camera di Commercio in via Roma 75 di Caserta un interessate convegno dal titolo “Oltre la Brexit: implicazioni giuridiche, politiche e economiche della uscita della Gran Bretagna dalla Unione Europea. Ne parleranno l' On. Nicola Caputo, Eurodeputato, l’ Avv. Alfredo Panarella, consigliere economico del Presidente del Consiglio Europeo, l’avv. Antonio Caiola,capo dell’ unità " giustizia e libertà civili" del servizio giuridico del PE, l’avv Prof. Luigi Valentino, docente di Diritto dell’ Unione Europea, presso l'Università della Campania Luigi Vanvitelli e l’avv. Bruno Giannico Presidente della Camera Civile di Santa Maria Capua Vetere e coordinatore delle Camere Civili della Campania.
A moderare l’incontro l’ avv Ludovico Ricciardelli, che è anche organizzatore per conto della Camera Civile degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere, di cui è consigliere.
Sono previsti saluti istituzionali ed interventi anche dell'avv. Italia Senese, presidente dell’associazione “ Avvocati in Caserta”, partner della Camera Civile di Santa Maria Capua Vetere nell’iniziativa.
A patrocinare la manifestazione, tra altri, la stessa Camera di Commercio con il suo presidente, dott. Tommaso De Simone, del Comune di Caserta con il Sindaco Avv. Carlo Marino, dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere con il suo presidente Avv. Carlo Grillo. L’evento, considerata la sua attualità ed interesse per gli aspetti economici e giuridici è patrocinato anche dal gruppo editoriale  Il Sole 24 ore .


LA CORTE DI CASSAZIONE ANNULLA LE ESIGENZE CAUTELARI PER IL COMANDANTE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DI SAN FELICE A CANCELLO SCARANO


Si è tenuta stamane l'udienza in Cassazione riguardante il Comandante della Polizia Municipale di San Felice a Cancello, Francesco Scarano. Si èdibattuto sulla correttezza dell'ordinanza del Tribunale del Riesame di Napoli che aveva escluso l'associazione per delinquere ed aveva
ritenuto sussistenti le esigenze cautelari a carico dell'indagato. La  Corte Romana - Sesta Sezione Penale - all'esito della discussione dell'Avv. Alberto Martucci e dell'Avv. Dario Vannetiello, ha
rigettato il ricorso del P.M. che insisteva sull'esistenza del reato associativo, ed ha accolto il ricorso dell'Avv. Martucci annullando la decisione del Tribunale del Riesame ed escludendo le esigenze cautelari incapo allo Scarano. 

OPERAZIONE AZIMUT - SEQUESTRATI I BENI A GIOVANNI DIANA

Nellamattinataodierna i Carabinieri del R.O.S., unitamente a quelli del Comando Provinciale di Caserta, stanno dando esecuzione un decreto di sequestro beni emesso, su proposta della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nell’ambito di un procedimento di prevenzione instaurato nei confronti di DIANA Giovanni, cl. 61, indagato per associazione mafiosa nell’ambito della c.d. operazione “AZIMUT”. Questa indagine, come noto, consentì di documentare gli assetti criminali dell’area casalese all’indomani della cattura del boss Michele ZAGARIA, ritenuto punto di riferimento delle varie anime dell’organizzazione, evidenziandone l’elevato grado di fluidità, finanche nei ranghi direttivi, in conseguenza delle attività repressive e di alcune importanti defezioni collaborative. È stato infatti possibile dimostrare come più fazioni del ClandeiCasalesi,quali VENOSAZAGARIAIOVINE e BIDOGNETTI, nonché i clanFRAGNOLI-PAGLIUCA ed ESPOSITO, operanti nell’area sessana-mondragonese, al fine di preservare i delicati equilibri criminali connessi alla gestione delle attività criminali sul territorio, avessero raggiunto un accordo per la ripartizione dei proventi estorsivi, facendoli in parte confluire in una “cassa comune” e riconoscendo la leadership dell’intera organizzazione camorristica al clan SCHIAVONE.
Il provvedimento di sequestro in trattazione riguarda una avviata azienda di allevamento di bufali di Francolise (CE) con annessi beni strumentali, nonché 11 appezzamenti di terreno per complessivi 19 ettari e circa 500 capi di bestiame, accertati essere nella disponibilità indiretta[1] del DIANA e del valore stimato in circa 2 milioni e 700 mila euro, già oggetto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca nel corso della richiamata operazione eseguita il 10 novembre 2015 dai carabinieri del Reparto Anticrimine di Napoli.
In particolare, mirati accertamenti patrimoniali sviluppati sul conto di DIANA Giovanni hanno fatto emergere la consistente sproporzione tra le sue capacità reddituali e le effettive disponibilità finanziarie/ patrimoniali. Egli è altresì risultato essere intestatario di un conto corrente bancario e di una carta di credito, nonché abilitato a compiere operazioni su altri due conti correnti, tra i quali, quello della sorella DIANA Rosa, formale titolare dell’azienda bufalina. Questi elementi, letti congiuntamente a quanto già documentato con le indagini condotte dal ROS, nonché alla luce dal contenuto delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno contribuito a far fondatamente ritenere che la titolarità dei beni oggetto dell’odierno sequestro sia di fatto riconducibile a DIANA Giovanni. 

Caserta, 6 febbraio 2017

BENI SOTTOPOSTI A SEQUESTRO

Beni immobili sequestrati a DIANA Giovanni, ma intestati ai fratelli Rosa e Tommaso
    
Comune di S. Cipriano d’Aversa (CE)

üquota di 60/180 della proprietà dell’appartamento composta da 5,5 vani.
Acquistato in data 13.4.2007 per l’importo di € 8.000


Comune di Sparanise (CE)

ün. 3 terreni per un totale di Ha 1 are 86 ca 90, per un totale di € 70.000 


Comune di Francolise (CE) 

ün. 8 terreni siti  nella  frazione di Sant’Andrea del Pizzone e località Perrone,   per un totale di Ha 17 Are 00 e Ca 49, per un valore di € 350.000

üimpresa agricola dedita all’allevamento di bufale da latte la cui attività si estrinseca su due distinti allevamenti, per un totale di 500 capi di bestiame, per un valore di € 750.000 e una produzione di latte annua di circa 6mila tonnellate

übeni strumentali dell’impresa (mezzi agricoli, attrezzature, capannoni, etc.) per un valore di € 1.500.000.