Conclusa con notevole successo la Tavola Rotonda della Scuola di Formazione Forense per Giudici Tributaristi. Il plauso del Presidente Avv. Elio Sticco e del Coordinatore Dr. Pasquale Menditto -
S. Maria C.V. ( di Ferdinando Terlizzi ) – Due ore di simpatiche lezioni, tenute nel corso della Tavola Rotonda dal Presidente Emerito della Corte di Cassazione, Vincenzo Colarusso, hanno tenuto col fiato sospeso gli oltre 100 avvocati e commercialisti, che seguono il Corso di Formazione per Giudici Tributari presso la Scuola Forense di S. Maria C.V. di cui è Presidente l’Avvocato Elio Sticco.
Del resto, era nelle previsioni ( ben conoscendo il personaggio, sia per la sua verve, per il suo interloquire, spesso in vernacolo, sia per la bonomia del tratto e principalmente per la vastissima cultura, nonché per la militanza nella magistratura ultratrentennale ) e proprio per questo, il Dr. Prof. Pasquale Menditto, coordinatore del Corso, ha preferito focalizzare gli argomenti dando libero sfogo al graditissimo ospite che da moderatore ha rischiato spesso di essere moderato.
L’argomento era “Le misure cautelari e la tutela del contribuente. La sospensione dell’atto impugnato. Gli incidenti processuali: Sospensione, interruzione ed estinzione del processo. Il giudizio di ottemperanza”.
Al dibattito hanno partecipato oltre al Presidente Vincenzo Colarusso, anche Lucio Cercone, docente di Economia alla II° Università, ( interruzione del processo tributario, capacità di stare in giudizio, la messa in liquidazione, il fallimento e la soccombenza alle spese ); l’avvocato Armando Di Nosse, ( il giudizio di ottemperanza ); il Magistrato Tributario Gino Cirelli, (che ha trattato delle misure cautelari, del fermo amministrativo, dell’ipoteca, dell’espropriazione forzata, del limite di 8 mila euro da parte dell’Equitalia per l’iscrizione di ipoteca sui beni del contribuante, e del sequestro conservativo ); i commercialisti Pasquale Tamburini, Francesco Grimaldi, e Rosa D’Angiolella ( i quale hanno parlato delle misure cautelari, della sospensione del processo, dell’arresto temporaneo ordinato dal giudice, della capacità di stare in giudizio, dell’autotutela e del Garante del contribuente).
Al termine della discussione la dottoressa Valeria Stornaiuolo ha consegnato – a nome del Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti Dr. Pietro Raucci - una pergamena ricordo al Presidente Colarusso.
Il Presidente Colarusso ( che di recente ha avuto incarico dal Dr. Raffaele Ceniccola, Componente del C.S.M. della Giustizia Tributaria di Roma - di organizzare il massimario della Commissione Tributaria di Caserta ) ha invitato tutti i presenti a collaborare all’iniziativa inviando sentenze e commenti pertinenti che enunciano questioni di diritto.
“In questo Paese” – ha detto tra l’altro il Presidente Colarusso – “i problemi tributari sono diventati una questione seria anche perché sono affastellati da una “congèrie” di leggi e regolamenti complesse e complicate, spesso inestricabili per molti. Il rapporto tra Stato e cittadino non è un rapporto corretto ma è un rapporto di sudditanza. Io trovo il fisco aggressivo. Allora a chi rivolgersi se non ai giudici tributari?”.
“L’Equitalia – ha detto Colarusso – è un privato ma esercita poteri pubblici e spesso, per esempio, l’atto di ipoteca non viene comunicato al contribuente il quale se ne accorge quando gli vengono messi i beni all’asta. Questo è un comportamento scandaloso. Stesso pericolo quando l’Equitalia si reca presso una Banca a bloccare il conto corrente di un contribuente ( pignoramento presso terzi ) e il correntista non ne viene a conoscenza, e se nel frattempo ha emesso un assegno, questo può anche essere protestato, con grave nocumento dell’imprenditore. Questo è un comportamento illegittimo ed illegale. In Commissione Tributaria ( (il Dr. Colarusso è anche Presidente della Sezione Tributaria di Caserta ) – ha proseguito “non arrivano solo bazzecole, ma anche ricorsi di tributi notevoli che spesso mettono in serio pericolo ( col fallimento ) l’imprenditore. Il fisco in Italia è seriamente aggressivo, coercitore, e occhiuto che perseguita il cittadino il quale non ha altro Santo se non il Giudice Tributario”.
Il presidente Colarusso ha poi fatto l’esempio della cosiddetta cartella dei “3 giudici” ( (contestazione per mancato pagamento di (1) verbali per il codice della strada, per (2) evasione tributi previdenziali, e (3) per mancato pagamento Ici ) una cartella cioè che deve essere impugnata innanzi a tre giudici diversi. Ebbene, si potrà verificare poi, che nonostante emetteranno una sentenza favorevole, nessuno dei tre Giudici potrà ordinare al Conservatore di cancellare l’ipoteca accesa sui beni del contribuente. Spesso con pretestuose argomentazioni bloccano anche il rimborso dell’Iva. Il giudice tributario è stato istituito per dare voce a quelli che non hanno voce, e per difendere i più deboli.
A questo punto è intervenuto il dottore Pasquale Menditto ( che si è definito in possesso del Master “delle fogne” e della Laurea dell’Università della “strada” – il quale ha detto che, “spesso, però i giudici non condannano l’Equitalia S.p.A. alle spese di giudizio, ed addirittura vi sono rateizzazioni che rasentano interessi che superano la soglia del tasso di usura e per giunta passano a volte anni e le sentenze non vengono depositate”.
Il Presidente Colarusso, in chiusura, ha poi tenuto ( con la sua innata simpatia che gli proviene dalla sua origine beneventana la cosiddetta provincia “Babba”) una dotta disquisizione sul litis consorzio “necessario” e su quello “facoltativo” per i quali spesso le sentenze sono nulle se non vengono applicati.