La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 23 novembre 2017

SANTA MARIA CAPUA VETERE- IL RICORDO DI GIANNI VECCIA PATER FAMILIAS - VENERDI' ALLE 18.30 IL TREGESIMO NEL DUOMO DI SANTA MARIA CV


L'IMPRENDITORE GIANNI VECCIA CON
LA SIGNORA ANGELUCCI E
LUCA ROSSETTI  
Nella enciclopedia italiana della Treccani autentica opera d’arte della lingua italiana, ma anche romana, il pater familias è, secondo l’espressione latina romana, l’equivalente all’italiano di padre di famiglia. Giovanni Veccia, per gli amici Giannino è stato il vero capo buono della sua famiglia, che ha accompagnato per gradi ad una agita conoscenza della vita sociale contorniata da una elegante e signorile rapporto con il prossimo, dando luce a chi è stato al suo fianco.

La sua capacità imprenditoriale è stata al centro delle innovazioni che portato non solo Santa Maria Capua Vetere, ma anche Caserta a livelli di conoscenza non solo nazionale ma anche europea.

Il suo disegno è stato come un segno indelebile in una città come quella di Caserta che incredula ha assistito ad una apertura di una nuova collezione in una autunnale serata del 26 novembre dello scorso anno.

“Hai combattuto contro te stesso continuando a camminare per la tua strada e non ho accettato il modo in cui ci hai lasciato. Non ti ho voluto vedere alla fine del tuo percorso, perché questo mi ricordava mio padre.

Non ti dico Ciao, ma arrivederci perché noi ci rivedremo”.  

venerdì 17 novembre 2017

SCANDALO ALLA RAI - DANIELE PIERVINCENZI NON E' UN GIORNALISTA E NON E' NEANCHE CONTRATTUALIZZATO !!! E' UN PRECARIO

Vengono oramai alla luce i risvolti della vicenda che ha aperto polemiche, ma soprattutto prese di posizioni di colleghi giornalisti i quali addirittura sono andati a manifestare ad Ostia contro quei soprusi , ma poi quando si scopre che Danieli Piervincenzi era andato per conto di qualcuno a provocare Roberto Spada , che quel gesto non lo doveva fare, non in qualità di giornalista rai, allora caro giudice che hai indagato sul caso,   per coloro che gestiscono il servizio pubblico e mandano allo sbaraglio persone che non hanno nessuna caratura giornalistica, che reato c'è che pena c'è che mafia è questa !!!. Mi dispiace per un amico giornalista  Carlo Verna  che ci ha messo la faccia perchè me lo ricordo quando  solcava le piscine casertane  per eseguire la cronaca degli incontri di pallanuoto a Santa Maria Capua Vetere e Caserta, io ero un dirigente del Volturno Sporting Club, mi dispiace per un amico d'infanzia  oggi Vice direttore della rai a Napoli Carlo De Blasio, ma non mi dispiace per tanti Pippo Pelo maschi e Pippe Pele femmine che sono andati soltanto per fare passerella , ma ciò che è stato svelato nel corso della commissione di vigilanza della rai da un onorevole del pd, mi fa pensare che ll'interno di mamma rai c'è qualcosa che non torna. Ma doppiamente   la figura di melma è stata fatta da Nemo  e soprattutto dai direttori giornalisti che appartangono alla "casta rosata" avvallano  programmi come nemo. Oseremo dire per rimanere in tema di dagospia che ha pubblicato l'agenzia e lo linkiamo qui sotto, CHE CAFONAL!!

ecco il link 


giovedì 16 novembre 2017

POLITICA A SANTA MARIA CAPUA VETERE - LA NOBILE DECADUTA IN MANO A PIVELLI DI PRIMO PELO CHE ADDIRITTURA MILLANTANO CREDITO CON POLITICI NAZIONALI - COME SIAMO CADUTI IN BASSO

Non sapevo di essere una blogger e un giornalista da destare interesse sull’opinione pubblica nel pubblicare i miei pensieri su una città, pardon paesone, di Santa Maria Capua Vetere che di giorno in giorno è sempre più agonizzante. Non è che altre cittaà e paesi della provincia di Caserta se la spassano in maniera diversa, ma quello che ieri  ho visto, letto, sentito ma anche lo sparlare di continuo , perché a Santa Maria Capua Vetere se ne fa un uso continuo, mi fa rabbrividire .  
 Dove è la citta’ di cultura , se non fosse per qualche iniziativa in città la fanno da padrone i circoli dove si fa un uso indiscriminato dei tavoli da gioco . Dove è la città imprenditoriale , a Santa Maria Capua Vetere  si parla e si produce soltanto munnezza e si fanno soldi con il sistema di fatturazione falsa sotto gli occhi di addetti ai lavori. Dove è la citta politica che per certi versi ha formato, ma adesso non forma più, uomini politici di rango , sostituiti oggi da quaquaraquà di rango che millantano soltanto credito che non hanno. Basti pensare che allo Iacp il rione dove i sindaci venivano eletti con il maggior numero di preferenze, uno pseudo consigliere  comunale si era preso a cuore la situazione sociale del rione ma alla prima operazione politica comunale  ha messo le corna agli elettori che lo avevano votato approvando lavori in altre zone . Da qui il putiferio che secondo qualcuno si è consumato con una infamità. Ma ce ne sono altri che addirittura millantano il nome di Matteo Salvini e poi che fanno? Osannano il consigliere Luigi Bosco che sostiene il presidente della Regione Campania De Luca? A me sembra che c’è una storpiatura, se lo sapessero i vertici compreso Matteo Salvini, come è fatto lui ,   lo prenderebbe a calci nel culo a lui e al giornalista che gli ha pubblicato ciò che ha scritto.

 Purtroppo santa Maria Capua Vetere vive in una realtà tutta sua , e i sammaritani  vivono  in una realtà lontana  dal centro cittadino per paura di essere individuati da altri i quali gli fanno in conti in tasca. Ma una certezza c’è che  nessuno è considerato nelle stanze dei bottoni provinciali , regionali e nazionali e tutto questo si fa con il benestare dei giornaliti che ogni giorno vengono  "rosati" dai personaggi politici amministrativi .   

NASCE UNA NUOVA IDEA - CARO RINO SPERIAMO ......... CHE TE LA CAVI !!!!

Hai inseguito per diverso tempo il tuo fiuto artistico ed alla fine è giunto il momento per raccogliere i veri frutti di una vita che è stata per certi versi caratterizzata da vicissitudini solcandola in modo indelebile .
Caro Rino è giunto il momento di dire  - “ ci sono anche io e voglio starci con tutta la mia arroganza”.
 Hai sofferto, ma l’amicizia e soprattutto la conoscenza che ci lega da oltre 40 anni ci ha permesso di frequentarci e confrontarci ogni volta ci incontravamo.
 Forse un po' di umiltà ti mancava, la stessa che ti ha fatto da coronamento per iniziare il tuo percorso interrotto da diversi anni .

 In culo alla balena e speriamo…… che te la cavi !!!! 

ASSOLTO MANLIO DONADONI E IL SUOI SOCI . ERA STATI CONDANNATI IN PRIMO GRADO A 4 ANNI DI RECLUSIONE PER BANCAROTTA . PER I GIUDICI NAPOLETANI IL FATTO NON SUSSISTE .



 Assolti perché il fatto non sussiste . E' stata emessa nel tardo pomeriggio dal Tribunale di Napoli seconda sezione della Corte di Appello presidente Alabiso la sentenza  di assoluzione nel procedimento penale a carico di Donadoni Manlio (di anni 60), difeso dall’avvocato Barletta,  Sacco Vincenzo (di anni 63) e Di Mauro Alfredo (di anni 75), imputati  e condannati in primo grado per  bancarotta fraudolenta per avere, secondo l’accusa  distratto ed occultato beni della fallita DONATAB s.r.l. negli anni '90 (tra cui terreni, partite di tabacchi, somme di danaro in Svizzera, somme di danaro derivate da locazioni di complessi aziendali in zona Lo Uttero di Caserta, somme di danaro per vendite di beni a prezzi simulati tra cui l'opificio industriale venduto alla ETA s.r.l. di via Ferrarecce di Tedeschi Ovidio e Landolfi Alessandro, ed altro), per importi rilevantissimi (svariati miliardi delle vecchie lire).

La Seconda Sezione Penale del Tribunale di S. Maria C.V., Presidente Dott. Picardi, aveva  Donadoni Manlio alla pena di anni 6 di reclusione, Sacco Vincenzo alla pena di anni 4 di reclusione e Di Mauro Alfredo alla pena di anni 4 di reclusione, oltre pene accessorie ed inabilitazioni commerciali. Gli imputati sono stati altresì condannati al risarcimento del danno nei confronti della parte civile, ma tutto questo è stato cancellato . 

mercoledì 15 novembre 2017

SANTA MARIA CAPUA VETERE PROVE TECNICHE DI DIMISSIONI - CARO SINDACO DI SANTA MARIA CAPUA VETERE ………. QUANTO MI FAI RIDERE !!!


 L’avrei saputo fare anche io il sindaco dopo tutto quello che era successo in città . Ma la cosa più strana e che il sindaco ( siamo intesi e non professionista) non ha capito che oramai il suo tempo politico è concluso e non ha più carte positive per poter vincere. Come in un tavolo di schemen de fer i suoi punti sono sempre inferiori agli altri e le “ rosate “ dei suoi  amici non bastano più,  perché chi gioca alla punta ha sempre quell’otto e il nove che lo rende 
vincitore su di lui . In questa massima nostalgica prenatalizia si gioca anche a Caserta una credibilita’ dove il suo amichetto del cuore tale “Gigetto” da Casapulla lo vogliono cacciare da terra di lavoro perché ha tradito gli schemi di un pd provinciale che si sta leccando ancora le ferite. Ma i casertani però non gliela danno buona ed hanno chiesto al quel galantuomo di Carlo Marino di metterlo alla porta. Ecco quindi che lui visto che quando va in bagno evacua vermi si è andato a raccomandare dal papa  Mirabelli che con una benedizione sta cercando di tranquillizzare un pd orami alla frutta.
 Gigetto però a Santa Maria Capua Vetere continua a galvanizzare con cazzate varie i sammaritani fessi che si credono il ciuccio che vola con i suoi amici giornalisti i quali pendono dalle sue labbra soltanto se alza il telefono e dice  sono l’assessore  Bosco.
Non è così a Caserta  perché i casertani lo tengono alla larga per le note vicende giudiziarie che gli sono capitate che guarda caso è stato difeso proprio dal sindaco.

Caro Antonio senti un consiglio da uno che ne ha passate tante. Dimettiti ne guadagni di prestigio professionale, sociale ed intellettuale, perché adesso devi onorare le cambiali politiche con la ristrutturazione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere e tua moglie o addirittura la tua governante avrà  un gran da fare per cucire le giacchette stracciate visto che tele tirano a destra e a sinistra !!!!

SANTA MARIA CAPUA VETERE - LA RISTRUTTURAZIONE DEL TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE VALE UN MILIONE E SEICENTO MILA EURO

Dopo trensette anni  dalla sua fabbricazione , il tribunale di Santa Maria Capua Vetere  sarà ristrutturato . La notizia si apprene da un bando di gara non europeo che è stato pubblicato dulla gazzetta uffciale il giorno 13 novembre 2017e reso pubblico ieri mattina attrverso una pubblicazione anhe via internet. Il tutto per la modica cifra di Euro 1.677.277,48 .
I partecipanti alla gara potranno consegnare le buste entro il 19 dicembre 2017 alle ore
12.30.
Ecco il link
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/11/13/TX17BFC20305/S5

giovedì 9 novembre 2017

FEDERICO CAFIERO DE RAHO DIVENTA IL “CRY FREEDOM” DI UNA NAZIONE E DI UN POPOLO


Era il 31 gennaio 2013 quando la nomina a procuratore capo della Dda di Reggio Calabria fece il giro d’Italia dopo che Lei aveva concluso quell’iter giudiziario- istituzionale presso la Dda di Napoli . In quell’occasione il suo incarico lo equiparai come ad un grido di liberta’ quel “Cry Freedom” che  molti cittadini aspettavano  con risposte concrete attraverso un iter giudiziario – istituzionale e lei prima,  ma anche  nei  cinque anni di onorata nomina trascorsi a Reggio Calabria,  ha dato fino a qualche giorno fa senza togliere nessun merito ad altri magistrati che si sono battuti come lei per legalità nel nostro paese. Anche d’estate e in quel di Roccella Ionica, dove mi recavo durante i mesi estivi, sui giornali regionali e nazionali il suo senso della legalità si toccava con mano ma soprattutto  anche mediatico. La sua nomina a Procuratore Nazionale Antimafia  è senz’altro un coronamento di un successo giuridico – istituzionale  fatto di sacrifici e tanta caparbietà nel concludere le indagini  contro la criminalità organizzata a cui  Lei ha saputo essere credibile a chi forse aveva perso il senso di legalità in quella regione . La sua signorilità l’ha contraddista con gli altri, nell’esporre qualsiasi atto a cui aveva eseguito una indagine. Ha ridato speranza e coerenza a chi per un periodo è stato frastornato da cadute su bucce di banane , ma poi “ risuscitato  nella legalità”.
Non vorrei divulgarmi tanto ma è d’obbligo “un inchino” sotto forma di saluto ed un "in culo la balena" che le ha portato fortuna dal 31 gennaio 2013 giorno in cui gli scrissi spontaneamente sul mio blog e linkato qui sotto , qualche riga per la sua nomina a Procuratore capo della Dda di Reggio Calabria.           

Con profonda stima e rispetto
Prospero Cecere


PS – Sarebbe il caso che la migliore trasmissione della Rai “ in mezz’ora “della Signora Lucia Annunziata si interessasse e gli dedicasse qualche frazione di tempo per un risultato giustamente meritato.   


IL LINK DEL 31 GENNAIO 2013

venerdì 3 novembre 2017

OPERAZIONE AZIMUT - ASSOLTO IL GEOMETRA SCHIAVONE - AVEVA FATTO UN SOPRALLUOGO NELLA MASSERIA DI CELLOLE - I GIUDICI NORMANNO-PARTENOPEI HANNO SENTENZIATO - FRANCESCO SCHIAVONE NON E' UN CAMORRISTA !!!

Per Francesco Schiavone omonimo del capo del clan dei casalesi, stavolta i giudici del tribunale di Napoli  Nord hanno creduto alla tesi dell’avvocato Alfonso Baldascino. Il geometra  stimato professionista,  che era stato accusato di associazione camorristica finalizzata all'estorsione per un sopralluogo eseguito nell'esercizio della sua professione, è stato assolto in formula piena dai giudici normanni- partenopei.  Il pubblico ministero della Dda di Napoli nel corso della sua requisitoria qualche giorno fa  aveva chiesto una condanna esemplare  9 anni di reclusione che si è  tramutata dai giudici del tribunale di Napoli Nord in una soluzione in formula piena .
 Ma veniamo ai fatti .    
Qualche anno fa Raffaele Tonziello proprietario di una masseria in Cellole loc. Casamare, secondo gli atti in possesso della Dda di Napoli, dopo aver contattato appartenenti alla famiglia Zagaria – Schiavone , si era rivolto ad un professionista geometra per eseguire un sopralluogo su questa masseria che era stata di proprietà del Tonziello , ma la stessa era  venduta all’asta ad Angelo Tagliatela e Vincenzo Gallo che guarda caso risultano essere indagati nell’operazione Azimut nel marzo 2017  .  Ignaro di quanto era   accaduto in precedenza il professionista Francesco Scvhiavone  si reca sul posto per eseguire il sopralluogo e la valutazione della masseria che doveva essere intestata ad una società fittizia legata al Tonziello. Da qui il legame anche con Salvatore Borrata a chi sono stati richiesti i 9 anni di reclusione, secondo la DDa di Napoli . L’esito dibattimentale ha chiarito che non ci fu nessun legame fra Borrata  lo stimato geometra Schiavone perché il professionista non è mai stato inserito in una associazione di stampo camorristico e ne con la sua valutazione della masseria aveva consumato una estorsione .