La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 30 settembre 2016

TERREMOTO GIUDIZIARIO E POLITICO A SAN FELICE A CANCELLO ED IN PROVINCIA DI CASERTA - 21 MISURE RESTRITTIVE PER SINDACO E POLITICI ED IMPRENDITORI - ECCO IL COMUNICATO DELLA PROCURA

LA SQUADRA DEL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DOTTORESSA MARIA ANTONIETTA TRONCONE METTE UN IPOTECA SU QUELLO CHE DEFINIREMO L'APPIA GATE IN PROVINCIA DI CASERTA 

Nella giornata odierna, i Carabinieri della Compagnia di Maddaloni hanno posto in esecuzione un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di S. M. Capua Vetere, su conforme richiesta della locale Procura, nei confronti di amministratori, funzionali, impiegati del Comune di San Felice a Cancello, del comandante della polizia municipale, nonché di imprenditori, alcuni dei quali operanti nel settore dei rifiuti, per il delitto di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una pluralità di delitti di pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione. Fra gli altri, sono stati contestati fatti di corruzione, di falso in atto pubblico, di turbativa d'asta, ancora una volta legati alla gestione dei rifiuti. In particolare, è stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere nei riguardi di: 1. De Lucia Pasquale, consigliere provinciale e sindaco del comune di San Felice a Cancello; 2. Auriemma Felice, responsabile ufficio tecnico comune di San Felice a Cancello: 3. De Lucia Andrea, imprenditore: 4. Scarano Francesco, Comandante polizia municipale; 5. Petrone Francesco, vicesindaco e assessore all'ambiente; 6. Basilicata Antonio, responsabile settore rifiuti; 7. Balsamo Massimo, imprenditore settore rifiuti; 8. De Lucia Clemente, consigliere comunale; mentre, è stata adottata la misura degli arresti domiciliari nei confronti di: 9. Di Giunta Rita Emilia Nadia, Dirìgente della provincia di Caserta, amministratore delegato "Terra di Lavoro" Spa, tesoriere della Fondazione "Campania Futura". 10. Nuzzo Antonio, imprenditore; 11. Chersoni Roberto, imprenditore settore ristorazione; 12. Chersoni Francesco, imprenditore; 13. Chersoni Antonio, imprenditore; 14. Chersoni Carlo, imprenditore: 15. Papa Vincenzo, consigliere comunale; 16. Perrotta Luigi Raffaele, imprenditore; 17. Perrotta Giuseppe, imprenditore: 18. Schiavone Antonio, imprenditore: 19. Schiavone Salvatore, imprenditore; 20. Russo Annamaria, imprenditore: 21. De Rosa Giuseppe, imprenditore. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere (art. 416 c.p.), finalizzata alla commissione di una serie indefinita di fatti di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio (319 c.p.), di falsità ideologica (art. 481 c.p.), di concussione (art. 317 c.p.), di finanziamento illecito dei partiti (art. 7 1. 1974 n. 195), di falsità materiale commessa dal P.U. in atti pubblici (art. 476 c.p.), di falsità ideologica commessa dal P.U. in atti pubblici (art. 479 c.p.), turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.) e truffa aggravata ai danni dello Stato (art. 640, comma 2, c.p.) e abusi di ufficio. Le investigazioni sono state avviate nel dicembre 2013 a seguito dell'esplosione di un ordigno artigianale nella frazione Polvica del Comune di San Felice a Cancello (CE), che danneggiava il vivaio di proprietà dell'aggiudicatario dei lavori di posizionamento di piante ornamentali in quel centro, la ditta "Ever Green" facente capo a DRAGONE Luigi. L'indagine, immediatamente avviata, consentiva di disvelare una fitta trama di rapporti di natura criminale, coinvolgente esponenti del mondo politico (titolari di cariche elettive e non), del settore amministrativo del Comune di San Felice a Cancello, nonché dell'immancabile settore dell'impresa privata. Le complesse e articolate indagini sono state condotte dai CC della Compagnia di Maddaloni, coordinate dalla Procura di S. Maria Capua Vetere, lungo l'arco di circa diciotto mesi; esse sono consistite, fra l'altro, nella predisposizione di accurate consulenze tecniche e di intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché nella espletamento di numerosi interrogatori ed audizioni di persone informate sui fatti e nella effettuazione di accurati servizi di pedinamento ed osservazione dei soggetti indagati. Nel corso dell'attività sono stati riscontrati numerosi illeciti compiuti, nel ultimi anni, da esponenti politici e dirigenti dei settori strategici del Comune di San Felice a Cancello (Settore Ecologia e Ufficio Tecnico e Lavori Pubblici) nella gestione delle gare di appalto e nel rilascio di varie autorizzazioni amministrative (in particolare permessi a costruire). Sul versante imprenditoriale sono emerse diverse figure di soggetti operanti in svariati settori (rifiuti, ristorazione, materiale elettrico, autolavaggio), da qualificarsi, a pieno titolo, "imprenditori collusi", figura determinante per la realizzazione del programma criminoso, predisposto dal primo cittadino, consistente essenzialmente nell'acquisizione di consenso elettorale attraverso la commissione di una pluralità di reati, in particolare turbative d'asta, corruzioni e illeciti edilizi. Nell'ambito della presente indagine si è accertato, altresì, un sistema illecito di pesatura dei rifiuti da parte della ditta BALSAMO di Torre Annunziata (NA), affidataria del servizio di smaltimento rifiuti del Comune di S. Felice a Cancello, da cui sono scaturiti profitti per migliaia di euro conseguiti in modo truffaldino. Si è dimostrato, in effetti, che il guadagno illecito si concretizzava mediante l'alterazione dei formulari attestanti il peso dei rifiuti, consentendo così di procurarsi, con la complicità di pubblici funzionali comunali (omissione ascrivibile a BASILICATA Antonio, responsabile del settore ecologia), la liquidazione di somme di denaro da parte dell'Ente, per un importo accertato di circa 164.000 euro. Quanto all'ipotesi associativa, le indagini hanno consentito di ricostruire l'organigramma del sodalizio criminoso, con il ruolo ricoperto da ciascuno degli associati; in particolare, il ruolo di vertice di DE LUCIA Pasquale, sindaco del Comune di San Felice a Cancello e di DI GIUNTA Rita Emilia Nadia, tesoriere della Fondazione Campania Futura, i quali, avvalendosi dell'apporto determinante del vice sindaco, PETRONE Francesco, impartivano agli altri sodali le direttive, puntualmente eseguite, volte alla commissione dei singoli illeciti compiuti poi effettivamente. Si tratta delle "direttive" impartite: - al dirigente amministrativo del settore Ufficio Tecnico (AURIEMMA Felice) - affinchè questi predisponesse come effettivamente avvenuto, anche mediante falsi in atto pubblico, tutti gli atti necessari per pilotare l'aggiudicazione di gare aventi ad oggetto la realizzazione di lavori pubblici e per rilasciare permessi a costruire illegittimi in favore di imprenditori compiacenti, fra i quali i fratelli Chersoni; - al dirigente amministrativo del Settore Ecologia (BASILICATA Antonio), affinchè questi alterasse l'esito di gare aventi ad oggetto l'affidamento del servizio di distribuzione sacchetti per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani (fra le quali la ditta di Antonio e Salvatore SCHIAVONE) e quella per l'aggiudicazione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti; nonché di impedire, con l'apporto determinante di DE LUCIA Clemente, nella qualità di consigliere comunale di maggioranza, l'adozione di provvedimenti inibitori nei confronti della ditta F.lli BALSAMO, al momento dell'accertamento della truffa nella pesatura dei rifiuti; - al Comandante della Polizia Municipale, SCARANO Francesco, affinchè questi omettesse, come effettivamente ometteva, i doverosi e necessari controlli atti a garantire il rispetto della normativa in materia di lavori pubblici (lavori su via Cave effettuati dalla ditta Bruma sas; lavori in Piazza Giovanni XXIII effettuati dalla ditta Dragone) e in materia di edilizia (complesso edilizio DE LUCIA Andrea e PAPA Nicola; Supermercato Todis dei fratelli Perrotta) cosi assicurando l'impunità agli imprenditori compiacenti; ricevendo, in cambio, l'assunzione del figlio presso il suddetto supermercato TODIS; AURIEMMA Felice, in qualità di organizzatore, stretto collaboratore del Sindaco, responsabile dell'UTC, coordinava le attività criminali del sodalizio, pilotando l'affidamento dei lavori pubblici e nonché il rilascio di permessi a costruire illegittimi, mediante la falsificazione di sottoscrizioni di ignari professionisti, risultate apposte ai progetti; BASILICATA Antonio, quale responsabile del Settore Ecologia, secondo le direttive del Sindaco, predisponeva gli atti di gara in modo da consentire l'affidamento di servizi pubblici in favore di imprenditori amici, nonché forniva un contributo alla falsificazione della pesatura dei rifiuti da parte dell'impianto di stoccaggio riferibile alla ditta F.lli Balsamo, in accordo con De Lucia Clemente, al quale consegnava, a decorrere dal primo gennaio 2014, i formulari per lo smaltimento dei rifiuti in bianco ( vi apponeva solo il timbro e la sua sigla); Altro pubblico ufficiale, con il ruolo di organizzatore dell'associazione, si è rivelato PETRONE Francesco, Vice Sindaco con delega al Settore Ecologia e Presidente della Commissione Ambientale, il quale, previo accordo con il Sindaco, ha avuto il compito di prospettare alle imprese e, in particolare al titolare della ditta "Ecologica impianti", di SCIALDONE Antonio, gravi ritorsioni consistenti nella mancata proroga del servizio di affidamento della raccolta rifiuti, al fine di ottenere l'assunzione di sei disoccupati; predisponeva gli atti necessari e propedeutici alla stesura del bando di gara per l'affidamento del servizio di raccolta e di smaltimento rifiuti, al fine di ottenere dalla ditta aggiudicataria la corresponsione della tangente di 1 milione e seicento mila euro circa pari al 10% del valore complessivo dell'appalto; il PETRONE altresì ha concorso nella falsificazione della documentazione relativa alla pesatura dei rifiuti organici conferiti alla ditta Balsamo. Altro sodale, a pieno titolo inserito nell'organigramma associativo è risultato il Comandante della Polizia municipale, SCARANO Francesco, il quale, su direttive del Sindaco e del Responsabile dell'UTC, AURIEMMA Felice, ha organizzato l'attività dei propri subordinati, in modo da omettere i doverosi e necessari controlli presso i cantieri gestiti dagli imprenditori "amici", per il rispetto della normativa in materia di lavori pubblici ( lavori su via Cave effettuati dalla ditta Bruma sas; lavori in Piazza Giovanni XXIII effettuati dalla ditta Dragone) e di edilizia (complesso edilizio DE LUCIA Andrea e PAPA Nicola; Supermercato Todis dei fratelli PERROTTA); Altri due consigliere comunali sono rimasti coinvolti nel fatto associati vo: si tratta di PAPA Vincenzo, cotitolare della ditta NG Costruzioni unitamente a DE LUCIA Andrea, quale partecipe dell'associazione concorreva nella turbativa d'asta in favore di Dragone Luigi; nonché di DE LUCIA Clemente, capo cantiere nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, il quale falsificava in accordo con il titolare della ditta Balsamo, la pesatura dei rifiuti organici conferiti dal Comune di S. Felice a Cancello, per consentire un illecito guadagno in danno dell'Ente Comunale. Le vicende corruttive hanno visto coinvolti i seguenti imprenditori: CHERSONI Antonio, CHERSONI Roberto, CHERSONI Francesco e CHERSONI Carlo, i quali hanno corrisposto al Sindaco e al Responsabile dell'UTC imprecisate somme di denaro, nonché altre utilità consistenti nell'assunzione di personale, ottenendo in cambio un costante asservimento dell'UTC e realizzazione di una pluralità di abusi edilizi funzionali al migliore svolgimento delle loro attività commerciali (ristorazione ed autolavaggi); DE LUCIA Andrea, che ha erogato diverse somme di denaro e altre indebite utilità al Sindaco DE LUCIA Pasquale, ottenendo in cambio il rilascio di illegittimi permessi a costruire un complesso residenziale nella frazione Polvica. Ancora una volta l'indagine ha dimostrato come il sindaco DE LUCIA ha piegato la funzione elettiva ricoperta per il perseguimento di interessi privati, propri e di quelli del corruttore, non esitando a coinvolgere nella vicenda il responsabile dell'UTC AURIEMNMA Felice, incaricato della predisposizione di atti amministrativi di favore per DE LUCIA Andrea. Potendo altresì il sindaco contare sulla disponibilità del comandante della polizia Municipale, SCARANO, al fine di omettere le doverose attività di controllo ed i conseguenziali sequestri di immobili realizzati in modo parzialmente abusivo. Svariate sono le vicende corruttive ricostruite, fra le quali quella in cui il DE LUCIA, in qualità di Sindaco del Comune di S. Felice a Cancello, compiva contrario a doveri di ufficio consistente nel fare approvare dalla Giunta Comunale la delibera con cui si assegnava alla società sportiva calcistica Virtus Sceirano ASD il contributo di 15.500,00 euro, nonché l'esonero dal pagamento del canone di locazione di 8.500 euro, per il campo sportivo di S. Marco Trotti denominato "Stadio Cav. Pasquale DE LUCIA" da parte dalla società sportiva Virtus Carano ASD che si impegnava ad eseguire opere di adeguamento e ristrutturazione, mai iniziate; ricevendo, il DE LUCIA, per sé e per altri da parte di NUZZO Antonio, Consigliere Comunale di Maggioranza, Presidente di fatto e cognato (DI Crisci Raffaele) del Presidente prò tempore della società sportiva calcistica Virtus Scarano ASD, la somma di 2.500 euro a mezzo bonifico bancario del 12.02.2014 sul conto cc 1000/2288 intestato a Campania Futura di cui De Lucia era presidente e delegato alla movimentazione. Altra vicenda corruttiva è quella in cui DE LUCIA Pasquale, Sindaco del Comune, e BASILICATA Antonio, responsabile del Servizio Ecologia e Ambiente e del procedimento, compivano un atto contrario ai doveri di ufficio, affidando alla ditta Eco Mondo (riferibile a SCHIAVONE Salvatore e SCHIAVONE Antonio) il servizio di distribuzione dei kit per la raccolta differenziata, per un importo complessivo di 57.000 euro, in assenza dei requisiti previsti dalla legge; lo prorogavano per ben due volte; DE LUCIA Pasquale ricevendo, in cambio, l'utilità consistente nella fondazione di due circoli politici del N.C.D. nel Comune di Casa! di Principe da parte dei fratelli Schiavone, titolari di fatto della ECO MONDO. Le indagini hanno confermato il malcostume imperante presso le pubbliche amministrazioni della provincia di Casetta. Basti solo pensare alle numerose vicende A corruttive cha hanno visto come protagonista il responsabile dell'Ufficio Tecnico, AURIEMMA Felice, il quale, per compiere un atto contrario ai suoi doveri di ufficio, accettava la somma di 900 euro da RUSSO Annamaria e DE ROSA Giuseppe, al fine di consentire l'apertura di una attività commerciale consistente in Autolavaggio DR Wash in in San Felice a Cancello Piazza della Vecchia; accettava la somma di 7/8 mila euro dai fratelli CHERSONI per garantirgli la realizzazione di opere abusive di ampliamento dei locali adibiti a bar ristorante; accettava la somma di 900,00 Euro per il rilascio di ulteriori autorizzazioni non consentite a CHERSONI Carlo. Nel corso delle indagini, sono altresì stati scoperti tentativi di inquinamento probatorio da parte di taluni degli indagati, così come quando il sindaco DE LUCIA Pasquale, unitamente con DI GIUNTA Rita, si è recato presso un sottosegretario di Stato per chiedere, senza però ottenere nulla, che fossero trasferiti i carabinieri, di cui questa procura si avvaleva per lo svolgimento delle indagini. Non essendo riusciti in tale intento, altri componenti della cupola delinquenziale in esame, non esitavano a rivolgersi ad un imprenditore, al fine di indurlo a rendere dichiarazioni calunniose a carico dei medesimi carabinieri. Emblematica della concezione privatistica del pubblico servizio svolto la vicenda corruttiva, in cui DE LUCIA Pasquale si faceva consegnare la somma di denaro di 2.500,00 euro, da NUZZO Antonio, per l'assegnazione dell'uso dell'impianto sportivo concesso alla società sportiva calcistica Virus Casarano Scarano asd; o di quella in cui il medesimo DE LUCIA si faceva consegnare da DE LUCIA Andrea, sotto forma del pagamento della rata mensile, per la locazione della sede ospitante la fondazione "Campania Futura", in cambio della erogazione alla società sportiva calcistica "Stella azzurra Feliciana" di un sostanzioso contributo in denaro a carico del Comune. E sempre DE LUCIA Pasquale, quale sindaco, si faceva consegnare dallo stesso DE LUCIA Andrea la somma di 1.000,00 euro, in cambio dell'impegno a rivolgersi ad un sottosegretario di Stato, per fargli ottenere la utilizzazione di depositi dell'ex Esercito italiano. Il quadro di corruzione che viene delineandosi, dunque, è quello di pubblici ufficiali che, piegano e vendono la propria funzione in cambio di denaro e generalmente, di altre utilità, come quelle più ricorrenti in diverse recenti indagini di questo Ufficio, come l'assunzione di persone presso le ditte degli imprenditori corruttori, assunzioni con palese finalità clientelare. 

SEQUESTRO DELLA GF DI NAPOLI NORD - LE INDAGINI HANNO CONSENTITO DI SCOPRIRE UNA EVASIONE FISCALE DI CIRCA UN MILIONE E 300 MILA EURO

Nella mattinata odierna, nell’ambito di indagini coordinate dalla sezione Criminalità Economica della Procura della Repubblica di Napoli Nord, militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Aversa hanno ultimato l’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.l.P. del Tribunale di Napoli Nord nei confronti dell’amministratore di una società di Teverola (CE) operante nel settore edile.
Il provvedimento cautelare si inserisce nel quadro di una pianificata e mirata azione di contrasto all’evasione fiscale condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord con l’ausilio della Guardia di Finanza e del1’Agenzia delle Entrate. L’evasione fiscale, infatti, oltre a danneggiare gravemente le finanze dello Stato, altera la leale concorrenza tra le aziende ed impedisce l’equa ripartizione del carico fiscale tra cittadini e imprese.
Le indagini hanno consentito di scoprire che l’azienda, operante nel settore edile, nell’anno d’imposta 2014 ha omesso versamenti di I.V.A. per oltre 1,3 milioni di euro.
Si procede per il reato di omesso versamento IVA (decreto legislativo 74/2000).

Gli accertamenti delegati da questa Procura della Repubblica alla Guardia di Finanza in sede di esecuzione, hanno permesso di ricostruire l’intero patrimonio della società e dell’indagato, consentendo di sottoporre a sequestro ingenti disponibilità finanziarie per un valore equivalente agli omessi versamenti di I.v.a.

POLITICA A CASERTA - INTERVENTO DEL PROFESSOR RICCARDO VENTRE

Al peggio non c'è mai fine!
Eravamo stati facili profeti, all'indomani della presentazione delle liste collegate al candidato Sindaco Marino, nel dire che si trattava non di una coalizione politica ma di un insieme di persone, moltissime delle quali provenienti dal centrodestra che si candidava col solo obbiettivo di rifare, sia pure in uno schieramento politico opposto a quello nel quale precedentemente militava, i consiglieri comunali.
Come dicevamo i fatti ci hanno dato ragione perché il giorno stesso della elezione dell'avvocato Marino a Sindaco di Caserta, è iniziata la notte dei lunghi coltelli la cui virulenza aumenta di giorno in giorno.
I già numerosi gruppi che componevano quella che definimmo un'arca di Noe si sono ancora di più frazionati con la conseguenza che a più di due mesi dall'elezione del Sindaco nulla, dico nulla, di concreto è stato posto in essere da questa pseudo amministrazione , tanto che non è stato ad oggi eletto nemmeno il Presidente del Consiglio (e qui teniamo in disparte la persona e le qualità del presidente facente funzioni Avvocato De Florio che sta svolgendo con imparzialità il ruolo di Presidente) la Giunta, nella quale non mi pare sia presente la "casertanità" così declamata in campagna elettorale, tanto da far colpa al sottoscritto di essere nato altrove ed infine il Sindaco non ancora ha enunciato le linee programmatiche, adempimento giuridico e politico al tempo stesso che avrebbe dovuto fare nelle prime ore dopo la elezione. E cosa grave il suo partito in un comunicato di qualche giorno addietro ha esaltato l'azione di questi mesi del Sindaco Marino che avrebbe trasformato in questo periodo Caserta in un paradiso terrestre. Noi promettemmo il giorno della sconfitta che avremmo fatto un'opposizione dura ed intransigente; ed è cosa che ci siamo preparati a fare e che inizieremo nelle prossime ore. Abbiamo inteso dare ad un'amministrazione tanto eterogenea e disorganizzata il tempo di unirsi e di mettere insieme qualche progetto. Niente di tutto questo l'amministrazione ha fatto. Se si leggono le delibere adottate, numerose, sono per la quasi totalità richieste di fondi sulla base della legislazione esistente. Ma la cosa che più sbalordisce è che , come ricorderanno i Casertani, la linea guida che ispirava quotidianamente il dire dell'allora candidato sindaco Marino, era la così detta "filiera istituzionale".
Ebbene il Presidente Renzi sia nel corso della campagna elettorale sia successivamente è stato a Napoli ed in cittadine del casertano (Marcianise, San Tammaro) ma mai si è degnato di venire a Caserta per assumere con la cittadinanza e con l'amministrazione impegni politici proprio da filiera istituzionale. 
Caserta ha forse la rogna o più probabilmente il Governo la ritiene città di camorra dalla quale stare lontano e con la quale non avere rapporti. Credo che questa seconda ipotesi sia di tutta evidenza. 


Dal Governo non solo non abbiamo avuto benefici, quanto è proprio di ieri un'intervista di una gravità unica del portavoce del Ministro più autorevole, Padoan, che definisce Caserta città "sgarrupata" non idonea ad ospitare il G7.
Gli amministratori comunali del PD con il Sindaco in testa a fronte di tanto, si sarebbe dovuti dimettere ad horas. Ma nemmeno un lamento da neonato. O sono stati zittiti perché il PD Nazionale ha voluto, come è vox populi a Roma, ingraziarsi Bari per avere il SI al referendum?
Ed ancora perché il  Sindaco non risponde alla mia interrogazione sul danno erariale che la Corte dei Conti ipotizza nei suoi confronti?
Perché tutti gli edifici scolastici del Comune, ad anno iniziato da tempo, non sono ancora muniti della prescritta certificazione nonostante l'assessore vada sbandierando, mentendo, che tutto è in regola laddove ogni mattina noi esponiamo i nostri ragazzi a rischi molto molto gravi? (sarebbe preferibile eliminare  questi pericoli invece di inviare ai bambini demagogici bigliettini di auguri)
E potremmo continuare con mille altre cose (riequilibrio di bilancio, debiti fuori bilancio ecc...) ma vogliamo gradatamente mese dopo mese informare la cittadinanza, esibendo anche la relativa documentazione affinché tutti sappiano chi hanno scelto come Sindaco. 
On. Prof. Riccardo Ventre 
Consigliere Comunale 

Portavoce della minoranza 

ALLARME E PREOCCUPAZIONE PER LE CONSEGUENZE DERIVANTI DALLA SOSPENSIONE DELLE CURE AI CITTADINI ITALIANI ED EXTRACOMUNITARI DA PARTE DELLA CLINICA "PINETA GRANDE HOSPITAL" DI CASTEL VOLTURNO.

CONTRATTI PER I TETTI DI SPESA SANITARIA NON FIRMATI DALLE CLINICHE PRIVATE ED EROGAZIONE DEI SERVIZI SANITARI A RISCHIO DA DOMANI, SGAMBATO (PD) PRIMA FIRMATARIA CON TARTAGLIONE, MANFREDI, CARLONI, DI LELLO, TINO IANNUZZI, IMPEGNO, ROSTAN, VALIANTE, BOSSA E CALABRÒ DI UNA INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA SALUTE BEATRICE LORENZIN. 





Con atto ispettivo depositato in data odierna, i parlamentari campani Sgambato, Tartaglione, Manfredi, Carloni, DI Lello, Tino Iannuzzi, Impegno, Rostan, Valiante, Bossa e Calabró hanno interrogato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e chiesto al Governo nazionale un tavolo istituzionale per onorare i debiti degli ultimi anni vantati dalle strutture private nei confronti del sistema sanitario regionale e per superare l'attuale fase di criticità che mette a serio rischio la prosecuzione dei livelli essenziali di assistenza alla vasta popolazione campana da parte di importanti case di cura, come la Pineta Grande Hospital, che potrebbero perdere l’accreditamento per la mancata sottoscrizione di un contratto dalle clausole ritenute vessatorie e dai patti definiti leonini da parte della proprietà delle stesse strutture. 

Qui di seguito, il testo integrale dell'interrogazione parlamentare:
  
"— Al Ministro della salute. — 
Per sapere – premesso che:
la regione Campania è dal 2009 in
regime di commissariamento per la sanità, condizione che ha pesantemente inciso sulla qualità dell’assistenza socio-sanitaria
e sui livelli essenziali di assistenza (LEA);
negli ultimi tre anni ha tuttavia re-
gistrato, in virtù delle limitazioni imposte sul turn-over e sulla quantità e qualità dell’assistenza fornita, un bilancio positivo, che ha fatto registrare un avanzo pari a
oltre 500 milioni di euro;
esiste una migrazione di pazienti ex-
traregionale per un valore di circa 400 milioni di euro, di cui 185 milioni per prestazioni di alta specialità, che mortificano le professionalità degli operatori sanitari della regione Campania, obbligando
i cittadini a faticosi, dispendiosi ed umilianti trasferimenti;
la quota di 24,5 milioni di euro
concessi dal Governo a favore della case di cura private per ridurre il predetto fenomeno della migrazione sanitaria relativamente alle alte specialità è stata discutibilmente ripartita, con decreto commissariale n. 89 dell’8 agosto 2016, apparente-
mente senza tener conto della qualità e della quantità delle prestazioni specialistiche fornite, o se eseguite in ragione della provenienza della rete ospedaliera del 118;
il TAR Campania, su ricorso dell’As-
sociazione italiana ospedalità privata
(AIOP), con decreto cautelare del 23 settembre 2016 ha sospeso la «clausola di salvaguardia» di dubbia legittimità presente nel predetto decreto commissariale;
nel quadro generale della Campania,
desta particolare preoccupazione la situazione della provincia di Caserta, che soffre di una cronica mancanza di posti letto, con una media di 2,3 posti letto ogni 1000 abitanti, a fronte di una media nazionale di 3,7 su 1000;
il piano ospedaliero, recentemente
approvato dalla struttura commissariale con decreto n. 33/2016, pone solo parzialmente riparo a questo squilibrio, tuttavia
indicando soluzioni di medio-lungo periodo e prevedendo 663 nuovi posti letto di cui 404 previsti per il plesso della Seconda università degli studi di Napoli, che sorgerà a Caserta non prima di tre anni;
in particolare, nel comprensorio di
Castel Volturno-Mondragone (CE), al limite verso il mare della cosiddetta «terra dei fuochi», in un contesto di profondo degrado urbanistico ed a fortissima immigrazione extracomunitaria stanziale e
transeunte, agisce il presidio ospedaliero (P.O.) «Pineta Grande Hospital», struttura di altissima qualità professionale ed organizzativa con forte radicazione territoriale;
il suddetto «Pineta Grande Hospi-
tal», dotato di un pronto soccorso ed
inserito nella rete regionale dell’emer-
genza, eroga circa 50.000 prestazioni annue, svolgendo una funzione sanitaria insostituibile in un territorio che in estate arriva ad ospitare oltre 800.000 persone;
lo stesso presidio ospedaliero riceve
annualmente circa 500 trasferimenti per «competenza» dagli ospedali pubblici territoriali e non, in ragione delle prestazioni sanitarie di altissima specializzazione fornite (rianimazione, cardiochirurgia, chi-
rurgia vascolare, U.T.I.C., cardiologia interventistica – emodinamica ed elettrofisiologia –, neurochirurgia, chirurgia toracica, T.I.N., chirurgia del fegato, del pancreas e dell’obesità, ortopedia e traumatologia, nonché ginecologia ed ostetricia);
per il terzo anno consecutivo il bu-
dget annuo assegnato al presidio Pineta Grande di 39 milioni di euro è stato sforato di circa 15 milioni di euro, al fine di poter rispondere alle predette esigenze assistenziali richieste prevalentemente dal
territorio e dalle aree limitrofe;
tale sforamento, operato al solo fine
di consentire l’inalienabile diritto alla salute dei cittadini, non consente alla struttura di operare al massimo delle proprie capacità, mettendo così a rischio l’occupazione del personale sanitario (circa 500 effettivi fra medici e infermieri) e la tenuta
stessa di quello che rappresenta l’unico presidio ospedaliero del comprensorio di Castel Volturno-Mondragone –:
se il Governo sia a conoscenza dei
fatti illustrati e se non ritenga opportuno promuovere rapidamente, per quanto di competenza, un tavolo istituzionale per la definizione dei crediti pregressi e per la rimozione dei limiti predefiniti sulla base
delle sole esigenze finanziarie, che vanno a impattare direttamente sulla qualità della vita dei cittadini, negando il diritto alla salute previsto dall’articolo 32 della Costituzione, scongiurando così il rischio di
chiusura delle strutture di assistenza, ed in particolare del presidio «Pineta Grande Hospital», che sarebbe conseguente alla sospensione dell’accreditamento per mancata sottoscrizione di un contratto forte-
mente penalizzante". 


SGAMBATO, TARTAGLIONE, MANFREDI, CARLONI, DI LELLO, TINO IANNUZZI, IMPEGNO, ROSTAN, VALIANTE, BOSSA e CALABRÒ. 

TERREMOTO GIUDIZIARIO A SAN FELICE A CANCELLO - ORDINANZA PER SINDACO E IMPRENDITORI

Nelle prime ore della mattinata odierna i Carabinieri della Compagnia di Maddaloni stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di numerosi indagati tra cui il sindaco del Comune di San Felice a Cancello Pasquale De Lucia , altri appartenenti all’amministrazione comunale e diversi imprenditori, ritenuti responsabili, tra l’altro, di associazione a delinquere,corruzione, concussionefinanziamento illecitoai partititurbata libertà degli incanti etruffa.

giovedì 29 settembre 2016

CAMORRA E PANE - ECCO LA VERA STORIA DELL'IMPRENDITORE GIANNI MORICO

Scrivere ciò che è  Gianni Morico per Santa Maria Capua Vetere è abbastanza difficile. Difficile perché Gianni Morico è stato per i sammaritani l’imprenditore in cui credere . Arriva a Santa Maria Capua Vetere  da Grazzanise  dove l’attività che prevalentemente aveva ed ha,  è la fabbricazione e rivendita  del pane , giungendo in primis alla fina degli anni novanta  nel territorio di San Tammaro dove ubica una prima rivendita in via circumvallazione non troppo fortunata e successivamente in via nazionale appia variante 7 bis rilevando un vecchia attività ed ubicando quella di alimentari con conseguente vendita del pane . E’ solo un piccolo trampolino di lancio che serve ad entrare in Santa Maria Capua Vetere in corso Aldo Moro e iniziare a metter le basi per un servizio alla popolazione  genuino e particolare come la vendita del pane che è stato l’emblema per molti anni nella città del foro . Poi ancora il salto di qualità . Ed ecco che attraverso alcuni approcci giunge in via Caserta , dove in primis era ubicato un piccolo supermercato dell’igiene della casa poi trasferito nei pressi della nuova zona della città. Gianni Morico  e le sue società hanno permesso di rilevare nel 2010  l’intero stabile affittandolo e ristrutturando il locale ubicandogli un vero e proprio centro di alimenti da casa ed asporto con conseguente tavola calda, spiccando quel volo  che gli consentì  di farsi conoscere anche a tutte le istituzioni. Magistrati , avvocati , imprenditori dipendenti, impiegati , mogli , famiglie intere, persone con qualche particolare in più avevano calcato quel posto trovando refrigerio e particolarietà nella garbatezza del servizio , Tutti e nessuno escluso conoscevano  della Casa del Pane di Gianni Morico ubicata in via  Caserta adiacente la Caserma dei Carabinieri,  dove più di  500 persone al giorno entravano . E questo particolare salto di qualità gli ha permesso  di rilevare un bar in piazza Bovio , che per adesso non ha niente a che fare con i provvedimenti restrittivi della libertà personale , da una famiglia di Orta di Atella che aveva creduto nel progetto poi tragicamente interrotto per una grave perdita. Negli ultimi due anni il gran Caffè Morico è un centro di ritrovo  dove migliaia di persone hanno “fondato” la cosiddetta “ Movida Sammaritana” anche con cene politiche e convegni per le scorse tornate elettorali sfruttando i suoi locali . Gianni Morico è considerato da tutti i sammaritani il vero imprenditore  che da Grazzanise era approdato a Santa Maria Capua Vetere, ma residente a Curti, che ha dato credibilità ai sammaritani credendo nel suo progetto , ma soprattutto oggi giungendo così in alto.         

CAMORRA IN PROVINCIA - IL CLAN ZAGARIA AVEVA MESSO ANCHE LE MANI SUL PANE DA VENDERE IN PROVINCIA DI CASERTA


Ieri mattina , il Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli e il Nucleo Investigativo della Polizia Penitenziaria stanno eseguendo 9 ordinanze di custodia cautelare (6 in carcere e 3 agli arresti domiciliari) - emesse dal G.l.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia - tra i cui destinatari figurano alcuni esponenti di spicco del "clan dei Casalesi" e, in particolare, della fazione "ZAGARIA", egemone sul territorio casertano.
Nel corso della medesima operazione, i finanzieri stanno procedendo ad un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 18 milioni di euro, nel cui ambito sono ricomprese diverse società e attività imprenditoriali risultate contigue al menzionato clan, essendo Ie stesse funzionali alla gestione e al controllo monopolistico di alcuni importanti settori economici, tra cui la produzione e Ia distribuzione del pane e di altri prodotti alimentari nell’area casertana.
Secondo quanto ritenuto dal GIP, Ie indagini, coordinate da questa Procura, hanno consentito di acquisire inconfutabili elementi investigativi circa l’esistenza di un sodalizio criminale inquadrato nella citata organizzazione camorristica, attiva soprattutto  nell’acquisizione e nel controllo, attraverso metodologie tipicamente mafiose, di importanti realtà imprenditoriali site nei comuni di Grazzanise, Cancello ed Arnone, Pastorano, S. Maria Capua Vetere, Sparanise, Teano e Giugliano in Campania.
In tale contesto, specifica rilevanza assumo Ie figure criminali di Nicola Del Villano - classe ’68, soggetto già noto alle cronache giudiziarie e sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di dimora, e Pasquale Fontana - classe ’70, entrambi personaggi di riconosciuta vicinanza con Michele Zagaria (il primo ne era stato uomo di fiducia ed autista, il secondo e cugino per via diretta), i quali hanno assunto un ruolo di` spicco in seno alla fazione casalese dopo diversi conflitti interni al sodalizio e Ie numerose inchieste giudiziarie che ne hanno decapitato i vertici.
Questi ultimi, in particolare, organizzavano incontri riservati tra Ioro e altri personaggi contigui al clan - tra cui l’imprenditore Gianni Morico (classe ’72), titolare di un noto gruppo di imprese operante nella produzione di prodotti da forno con il relativo omonimo marchio distribuito capillarmente in tutta Ia provincia e dl un elegante bar ubicato in Santa Maria  Capua Vetere - nel corso dei quali stabilivano di comune accordo Ie strategie per gli investimenti della consorteria nel settore immobiliare e commerciale nonché Ia divisione dei rispettivi ruoli "operativi" sul territorio.
In specie, Nicola Del Villano interveniva, anche su richiesta di Gianni Morico, nei confronti di altri appartenenti al clan, facendo valere il suo "carisma camorristico" per comporre conflitti potenziali in settori economici strategici per il conseguimento delle finalità del sodalizio, fra cui Ia distribuzione del pane sul territorio casertano nonché controllare personalmente, affidando compiti di gestione a suoi prestanome, l’andamento delle attività economiche riconducibili all’organizzazione. Pasquale Fontana, invece, si occupava di indicare i luoghi e gli obiettivi commerciali ove agire con massici investimenti, designando talune persona come formali gestori delle attività commerciali a Iui riconducibili, con i quali assicurare alla compagine continui e consistenti proventi economici.
Nella realizzazione dei progetti criminali e imprenditoriali delI’organizzazi0ne un ruolo altrettanto decisivo rivestiva Mario Maio (classe ‘70), esponente di spicco del clan SCHIAVONE (gruppo capeggiato da Salvatore CANTIELLO) e noto per Ia spiccata propensione a delinquere, come testimoniano i plurimi e gravissimi fatti giudiziari che lo hanno visto protagonista.

Secondo quanto emerso dalle indagini, quest’ultimo pianificava e organizzava con Gianni Morico il servizio di smistamento del pane sul territorio di Caserta, interveniva direttamente per imporne l'acquisto dalle imprese controllate dal c/an e, infine, concludeva accordi con altre fazioni camorristiche (fra cul quella di Michele ZAGARIA, rappresentata in tale settore dal menzionato Nicola Del Villano) al line di ripartire Ie aree del territorio casertano dove poter distribuire i prodotti della panificazione, stabilendo anche modalità strategiche per la condivisione degli utili.

domenica 18 settembre 2016

PROVINCIA GATE 2 - FA RITORNO A CASA INGEGNERE PALERMITI, MA NELLA INCHIESTA DA PARTE DELLA DDA DI NAPOLI I COMUNI INTERESSATI SONO 100 - LA PROCURA DI SANTA MARIA NE SCOPRE SOLTANTO 5 E NAPOLI NORD ?? CI SONO 57 MILIONI DI EURO CHE SONO STATI RUBATI DAI CITTADINI DELLA PROVINCIA DI CASERTA

Sono rimasto in silenzio per più di una settimana dalla emissione del provvedimento restrittivo della libertà personale relativo al provincia gate 2 ( lo chiamiamo così perché questo è il secondo dopo quello eseguito già fra l’anno 2008 e 2009) perché ho ritenuto che il silenzio dopo la notifica del provvedimento era quello più consono visto che nell’elenco degli indagati vi sono persone che conoscono da lunghi anni e chi per un casa chi per un’altra abbaiamo creato quell’amicizia tale che non può essere cancellata visto che ultra quarantennale . La notizia che mi ha fatto più piacere è la misura meno afflittiva adottata nei confronti dell’ingegnere Ernesto Palermiti mio amico d’infanzia ( giocavamo insieme  al Buon Pastore  di Caserta insieme ad altri al playground di basket nei sabati pomeriggi ). La sua misura anche se non del tutta cancellata, preclude una chiarificazione della sua persona nelle norme attuate nei bandi di gara  , forse dove neanche i giudici PM ne fossero a conoscenza. Rimango ancora in attesa invece per Gaetano Rauso anche lui un soldato delle istituzioni.
 Ma nessuno mi vieta di  fare alcune considerazioni . Quella più importante infatti è quella della conoscenza delle indagini molto più imponenti che si stanno svolgendo nella provincia di Caserta da parte della dda di Napoli su presunti illeciti perpetrati nei 100 comuni della provincia . Ciò significa che solo quattro comuni si salvano dalla  mega  inchiesta della Direzione Distrettuale antimafia d’accordo con la procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere e di Napoli Nord .
 E quali sono i comuni ? Bella domanda ma io azzardo qualche considerazione . Valle Agricola ,Liberi, Rocchetta e croce e Ciorlano comuni che non superano il migliaio di abitanti, gli altri hanno tutti un nesso con le attività illecite dei clan della criminalità organizzata e quindi con persone che quando ci sono disgrazie si arricchiscono così come hanno fatto e fanno nelle zone terremotate.
Un business che  ha  dell’inverosimile poiché tutti i politici della provincia di Caserta nessuno escluso hanno avuto rapporti con ditte e società di smaltimento di rifiuti per barattare un posto di lavoro o regalie a nove zeri di euro .
Iniziamo a dire che il bagdet su cui si aggira “il grande Slam” è di 57 milioni di euro circa  poichè si giunge a questo risultato, dopo che nel provvedimento restrittivo  della libertà personale firmato dal giudice Salvatore del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, si fa riferimento al quatum di E 130 pagato per ogni tonnellata di rifiuti, ma visto che al giorno in provincia di Caserta venivano smaltite circa 1220 tonnellate di rifiuti e che le cifre si fanno iperboliche considerando che le tonnellate devono essere moltiplicate per 365 giorni . Da qui la cifra stratosferica che i comuni con le aziende e i clan della associazioni criminali organizzate  della zona si dividono con il silenzio assenso degli amministratori e degli uffici preposti al controllo  anche istituzionali , lasciando in balia i cittadini che credono il ciuccio che vola .

 Hanno fatto più di quelli di tangentopoli del 1992 , ma sono le leggi italiane che permettono tutto questo!!!     

martedì 13 settembre 2016

GDF APPALTI ILLECITI A CASERTA - 55 INDAGATI ESEGUITE 20 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE

Questo il comunicato . 


In data odierna, oltre 150 militari appartenenti al Comando Provinciali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri, hanno  date esecuzione a 20 ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.1.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere - su richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di pubblici funzionari e noti imprenditori operanti nella provincia di Caserta.
In particolare, la complessa ed imponente indagine ha portato all’emissione di 13 ordinanze applicative della misura cautelare della custodia in carcere e di 7 ordinanze applicative della misura cautelare degli arresti domiciliari, Oltre ai provvedimenti cautelari personali e state, altresì, disposte il sequestro preventive di beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre un milione e mezzo di euro.
Trai soggetti attinti dai gravi provvedimenti giudiziari (il cui elenco complete é riportato in calce al presente comunicato ) vi sono, tra gli altri, l’attuale Presidente della Provincia di Caserta e Sindaco del comune di Alvignano, Angelo DI COSTANZO, l’Assessore all’ambiente delle stesso Comune, GIANNETTI Simone Luigi, il Sindaco del Comune di Piedimonte Matese, CAPPELLO Vincenzo, l’ex Sindaco del Comune di Casagiove, Elpidio RUSSO e il Presidente del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, CAPPELLA Pietro Andrea.
` L’attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e  condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria e dal Reparto Operative dell’Arma dei Carabinieri di Caserta, ha consentito di portare alla luce un’ass0ciazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di turbata liberta degli incanti, corruzione di pubblici ufficiali per atti contrari ai loro doveri d’ufficio, truffa ai danni di enti pubblici e abuso d’ufficio, tutti compiuti nel1’interesse o, comunque, a vantaggio della TERMOTETTI S.a.s. e di altre società riconducibili al gruppo TERMOTETTI, colosso imprenditoriale operante in vari settori e in varie regioni d’Italia, il cui dominus  si identifica nell’imprenditore originarie di San Potito Sannitico, Luigi IMPERADORE.
lnvero, le indagini hanno dimostrato che la TERJVIOTETTI S.a.s., e riuscita ad aggiudicarsi artatamente, tra il 2013 e il 2015, le gare d’appalto per l’affidamento del servizio d’igiene urbana, nonché, altre commesse pubbliche relative al delicate settore del ciclo integrato dei rifiuti , nei Comuni di Alvignano, Piedimonte Matese e Casagiove.
Un’altra società del gruppo e, precisamente, il CONSORZI0 STABILE SANNIO APPALTI S. c. a.r.l, attraverso le medesime modalità criminali, sempre previa corresponsione di utilità illecite a pubblici funzionari, si é aggiudicata, altresì, l’appalto di lavori relative al Lotto Presenzano l, presso il Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, diretto da CAPPELLA Pietro Andrea.
Più nel dettaglio, le complesse e articolate attività investigative hanno consentito di disvelare un collaudato e sofisticato meccanismo fraudolento, essenzialmente fondato sull’acc0rdo illecito tra Luigi IMPERADORE e i vari amministratori e dirigenti pubblici coinvolti (sindaci, assessori o · dirigenti apicali). L’accordo de quo si e sostanziato in un vero e proprio mercimonio di commesse pubbliche a fronte della corresponsione di denaro e altre utilita illecite ad amministratori e
funzionari pubblici, i quali — grazie alla posizione ricoperta all’ir1temo delle pubbliche amministrazioni interessate - hanno pilotato l’aggiudicazione di numerosi appalti a vantaggio del gruppo TERMOTETTI.
Con specifico riferimento agli appalti concernenti il ciclo integrato dei rifiuti, i minuziosi accertamenti — condotti anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, perquisizioni locali, indagini finanziarie, nonchè, mediante la disamina della copiosa documentazione `cartacea e informatica sequestrata presse la sede del predetto gruppo societario e dei predetti enti pubblici -hanno evidenziato, infatti, come le procedure di gara per l’assegnazione del servizio di igiene urbana (raccolta, conferimento, trattamento e smaltimento) e di altri servizi collaterali, nei Comuni di Alvignano, Piedimonte Matese e Casagiove, siano state profondamente contaminate ab origine e in itinere, attraverso la concretizzazione dei predetti accordi, favoriti dall’intermediazione dell’ex dirigente del CUB, Francesco RAUCCI, esperto del settore dei rifiuti, entrato nelle fila del gruppo TERMOTETTI col precipuo compito di elaborare e realizzare - nella qualità di coordinatore operativo della TERMOTETT1 S.a.s. di Tedesco Antonella & ca. – i connotati  essenziali del  programma criminale finalizzato a garantire l’aggiudicazione, alla predetta società, di un numero indeterminato di procedure ad evidenza pubblica, relative all’affidamento di appalti aventi ad oggetto la gestione dei servizi di igiene urbana ed altre commesse pubbliche orbitanti nell’ambito del cielo integrato dei rifiuti .
Proprio il RAUCCI, infatti, su mandate dei vertici societari - Luigi IMPERADORE e Antonella TEDESCO - si e pervicacemente ed insidiosamente ingerito nelle procedure di gara oggetto d’indagine, in quanto, antecedentemente 0 successivamente alla pubblicazione degli atti di gara, ha orientato - o addirittura personalmente elaborato 0 modificato — il contenuto degli stessi, in modo tale da creare dei veri e propri "abiti su misura", confezionati ad arte per valorizzare le caratteristiche e le peculiarità tecniche della societa riconducibile alla famiglia IMPERADORE. il tutto con la connivenza  degli amministratori e dei funzionari pubblici direttamente coinvolti nelle procedure stesse 0, comunque, collocati ai vertici delle amministrazioni comunali.
In buona sostanza, quindi, gli amministratori e i funzionari comunali c0rr0tti, hanno aderito a un vero e proprio protocollo criminale messo a punto dai vertici imprenditoriali ed operativi del gruppo TERMOTETTI; protocollo in base al quale, già prima dell’inizio della procedura di gara (,attraverso una vera e propria negoziazione, dopo la pubblicazione dei primigeni atti), la società di Gioia Sannitica - designata per l’aggiudicazione grazie alla stipulazione di un accordo illecito con amministratori o funzionari pubblici  si é mostrata disposta a concedere, quale corrispettivo dell’affidamento, denaro o altre utilità. Altre utilità che spesso hanno riguardato assunzioni 0 promesse di assunzioni presse la TERMOTETTI S.a.s. 0 altre società del gruppo, di parenti 0 amici dei pubblici amministratori, come accaduto, ad esempio, ad Alvignano e a Piedimonte Matese.
In tutte le vicende oggetto d’indagine, l’acc0rd0 tra i vertici dell’amministrazi0ne e la compagine imprenditoriale si e perfezionato "in c0rs0 d’0pera", ragion per cui, d0p0 la formalizzazione del pactum sceleris, gli atti della procedura hanno subito pregnanti modifiche finalizzate ad attribuire alla società predesignata un vantaggio competitive invincibile e determinante per l’aggiudicazione delle gare.
Per di pin, la predisposizione ad hoc degli atti generali della procedura ha perseguito l’ulteriore e deprecabile finalità di determinare un grave vulnus ai principi - di matrice comunitaria – di concorrenza, trasparenza e massima partecipazione alle procedure ad evidenza pubblica.
Infatti, l’inserimento di clausole ambigue e la carente pubblicità delle modifiche apportate agli arti in corso d’opera, ha sortito  l’effetto di rendere gli appalti poco appetibili per imprese e società nazionali 0 internazionali, cosi disincentivandole a partecipare, 0 perché non in possesso di alcuni requisiti appositamente ed inspiegabilmente richiesti dal disciplinare e dal bando di gara, o perché non messe nelle condizioni di valutare la convenienza economica dell’appalto.
Ciò  è avvenuto, ad esempio, mediante la previsione dell’attribuzione di punteggi sproporzionati per alcuni servizi aggiuntivi, come la realizzazione di un’isola ecologica, vera e propria "carta ` vincente del gruppo TERMOTETTI, che ha consentito allo stesso di sbaragliare del tutto la concorrenza.
Sebbene l’attività investigativa de qua abbia avuto ad oggetto precipuamente le commesse pubbliche affidate alle società del gruppo TERMOTETTI, in realtà - come irrefutabilmente dimostrate dalla richiesta di misura cautelare e come pienamente condiviso dal giudice delle indagini preliminari — e l’intero sistema di aggiudicazione degli appalti relativi alla gestione del c.d. ciclo integrato dei rifiuti che, nella provincia di Caserta, e caratterizzato da dinamiche profondamente illecite e penalmente rilevanti.
La ricostruzione analitica delle dinamiche criminali che connotano , a livello generale, l’universo dei rifiuti e stata possibile grazie alle dichiarazioni di numerosi imprenditori del settore che hanno,
infatti, descritto in modo compiuto tutte le molteplici modalità di contaminazione delle procedure ad evidenza pubblica e degli affidamenti diretti, le clausole contrattuali in grade di offrire all’imprenditore designate per l’aggiudicazione i più ampi margini di redditività dell’appalto e, soprattutto, tutte le molteplici utilità oggetto di "tangenti" a vantaggio di amministratori e funzionari pubblici corrotti.
La designazione della società aggiudicataria di ogni singola gara bandita da comuni della provincia di Caserta, infatti, per uri certo periodo, e state avvantaggiata dalla configurazione  di un vere e proprio accordo di cartello tra le maggiori società operanti nel settore, le quali, onde evitare di entrare in conflitto nelle varie procedure, hanno preferito stringere un vero e proprio patto di spartizione del territorio.
Tale patte ha visto una suddivisione tra imprese che hanno operate in regime di oligopolio nei comuni  ubicati a sud del fiume Velturno ed imprese che hanno operate, viceversa, nei comuni postia nerd del Volturno.
Proprio la TERMOTETTI Sas, anche grazie ai rapporti con uno dei colossi del settore, ovverossia la IMPRESUD S.r.l. dei fratelli LAVAZZI, ha iniziate ad aggiudicarsi numerosissime commesse pubbliche nell’area del matesine e dell’alto casertano.
In un secondo momento, a seguito della rottura tra la stessa IMPRESUD S.r.l. e un’altra impresa leader del settore, ovverosia, la DHI, la TERMOTETT] S.a.s. — con l’aggiudicazione del servizio di igiene urbana presse il comune di Casagiove (favorita proprio dall’interessamento di Francesco IAVAZZI) — ha iniziato ad ottenere affidamenti in comuni ubicati a sud del fiume Volturno, accingendosi cosi a diventare il nuovo partner di elezione della IMPRESUD S.r.l. ed accrescendo sempre più la sua affermazione nel settore del ciclo integrate dei rifiuti, quante al generale meccanismo di contaminazione delle procedure esso è sostanzialmente identico a quelle riscontrato nelle gare ad evidenza pubblica aggiudicate alla TERMOTETTI S.a.s. e prevede  essenzialmente due fasi: la prima fase della turbativa é quella relativa alla predisposizione  originaria o sopravvenuta all’accordo - di un disciplinare e/o di un bande che si attaglino perfettamente all’impresa prescelta per l’aggiudicazione della gara.
Il meccanismo illecite ha erigine nell’accordo tra il soggetta che detiene il potere decisionale nell’ambito della materia degli appalti relativi ai rifiuti " (che, a seconda del comune, può essere il sindaco, l’assessore delegate al ramo ecologia—ambiente o il dirigente del settore) e l’imprenditore disposto ad aggiudicarsi la commessa pubblica corrispondendo al primo denaro  od altre utilità.
Tali soggetti, sostanzialmente, pianificano i tratti essenziali del programma criminale che vede, da un late, la predisposizione degli atti di gara in mode tale da garantire l’aggiudicazione all’impresa designata e, dall’altre, la corresponsione all’amministratore pubblico di utilità indebite.
L’imprenditore, infatti, per il tramite del suo entourage tecnico - formate da veri e propri esperti del settore (RAUCCI per la TERMOTETTI S.a.s.) - provvede direttamente alla predisposizione  alla modifica del contenuto del disciplinare e del bando di gara, adottando i requisiti necessari per l’aggiudicazione a quelli che solo la sua imprese possiede, in modo tale de ottenere un significativo ed invincibile "vantaggio competitivo   
Sovente — com’é avvenuto, ad esempio, per gli appalti aggiudicati alle TERMOTETTI S.a.s. -— l’impresa predesignate fa in modo che la future procedure ad evidenza pubblica venga aggiudicate, anziché con il criterio del massime ribasso. con quello dell‘offerta  economicamente più vantaggiosa, che consente un margine di discrezionalità più ampio nella valutazione dell’ offerta.
· Nel disciplinare di gara, invero, sono valorizzati dei requisiti tecnico-professionali ed economico finanziari posseduti esclusivamente dall’impresa designate.
In particolare, nelle ipotesi in cui sia prevista l’aggiudicazione tramite il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (e quindi i partecipanti alla gara sono chiamati e presentare il c. d. progetto offerta ), il più delle volte, i disciplinari preconfezionati dei tecnici dell’imprese designate indicando dei criteri e dei sub—criteri di valutazione che danno ampia discrezionalità ai componenti delle commissioni chiamati ed assegnare i punteggi. Tale previsione é funzionale alla seconda fase del meccanismo illecito.
Infatti, la seconda fase  della turbativa fa riferimento ella nomina della commissione giudicatrice che, dati gli amplissimi margini di discrezionalità valutative ad essa devoluti, (specie, per quanto prima evidenziato, nelle procedure ad evidenza pubblica aggiudicate attraverso il criterio dell’offerta economicamente piu vantaggiosa) deve necessariamente essere composte da membri che siano per le maggioranza, se non addirittura per la totalità, consapevoli del meccanismo criminale in etto e disposti a portarlo e compimento.
I commissari nominati, dunque, sono dei veri e propri "vigilantes dell’illegalità", in quanto hanno il fondamentale compito di preservare l’imprese designate da qualsiasi possibile deviazione rispetto all’iter procedurale prestabilito attraverso la predisposizione degli atti di gara su misure.
 Tale ruolo i commissari lo rivestono sia nell’ambit0 delle gare che si svolgono presso i comuni, sia nell`ambito delle gare demandate alle gestione della c.d. SUA, ovverosia, della centrale di committenza che, sovente, cure, per conto degli enti aderenti, l’aggiudicazione  di contratti pubblici per la realizzazione di lavori, la prestazione di servizi e l’acquisizione di forniture
Nell’0ttica del legislatore, le S.U.A. e state istituita al time di 'assicurare la trasparenza, la regolarità e l’economicità della gestione dei contratti pubblici e di prevenire il rischio di infiltrazione mafiose 
L’istituzione delle S.U.A. su base regionale avrebbe dovuto consentire egli enti locali di avvalersi di un soggetto sufficientemente vicino alla realtà territoriale ma, nello stesso tempo, rigorosamente vincolato al rispetto e della normative vigente in materia di contratti pubblici, che avesse, tra i suoi principi obiettivi, quelle di garantire l’uniformità delle procedure di scelta del contraente nell’ambito del bacino di competenza .
Tali pregevoli propositi, tuttavia, non sono  stati affatto rispettati in quanto, almeno nella provincia di Caserta, il funzionamento della S.U.A. é stato negativo, soprattutto perché la composizioni  delle commissioni giudicatrici, anche  con riferimento alle procedure demandate alla centrale unica di committenza  hanno visto l’assoluto predominio dei membri nominati dal singolo  comune che, pertanto , hanno orientato  le attività della S.U.A. a loro piacimento.
Il pregiudizio è  stato, ovviamente, massimo nelle ipotesi in cui i membri delle commissioni ‘ giudicatrici di nomina comunale fossero al corrente  del meccanismo illecito alla base della predisposizione degli atti di gara e avessero il compito di salvaguardare, in seno alla S.U.A., gli interessi dell’impresa predesignata. Una tale situazione si e verificata, ad esempio, con riferimento all’appalto per il servizio di igiene urbana del comune di Casagiove, aggiudicato alla T ERMOTETTI Sas. proprio grazie alla connivenza dei commissari nominati presso la S.U.A.
Come é emerso irrefutabilmente dall’attività investigativa, uno degli aspetti essenziali del sistema illecito descritto é rappresentato dalla sistematica ed indebita ingerenza dei vertici politici degli enti locali nell’attività amministrativa, che dovrebbe essere prerogativa esclusiva dei dirigenti, cosi determinandosi una profonda e deprecabile frustrazione dei principi solennizzati dalle leggi Bassanini che vogliono nettamente distinte le funzioni di indirizzo politico da quelle gestorie.
In tale quadro generale, si collocano le specificità del meccanismo illecito elaborate per le gare destinate ad essere aggiudicate dalla TERAJOT E TT I Sas.
Tale meccanismo si sostanzia nel c.d. “sistema RAUCCI , che, in estrema sintesi, si dipana in questa dinamica: il RAUCCI stesso induce gli amministratori pubblici, ed in particolare i sindaci, a predisporre - sempre per il suo diretto tramite -— atti di gara che prevedano l’aggiudicazione
attraverso il criterio “dell’offerta economicamente  più vantaggiosa “  e, soprattutto, che valorizzino macroscopicamente il punteggio attribuito “all’offerta tecnica  tecnica" rispetto a quello attribuito all’0fferta economica, di mode che, quand’anche le altre ditte offrano il massimo ribasso, l’appalto sia aggiudicato sempre alla ditta che presenti la migliore offerta tecnica.
Negli appalti in cui partecipa la TERMOTETTI S.a.s,, RAUCCI fa in modo che gli atti di gara prevedano che l’0fferta tecnica migliore sia sempre caratterizzata dall’attribuzione di un punteggio maggiore che si realizzi un’isola  ecologica. L’isola ecologica é la vera e propria "carta vincente" del connubio  RAUCCI-TERMOTETTI S,a.s., in quanto, da un lato, la società in questione - prevenendo dal settore dell’edilizia - ha la possibilità di realizzarla a costi inferiori rispetto alle concorrenti e, dall’altro, proprio  la realizzazione dell’isola  ecologica consente di attribuire alla stessa TERMOTETTI S.a.s. la c.d. ‘la proprietà del rifiuto ”.
L’immotivata  attribuzione della ‘proprietà del rifiuto " alla ditta aggiudicataria del servizio, invero è evocativa  di un’ulteriore e significativa condotta  criminale, perché vendere il rifiuto , in base agli accordi ANCI CONAI, e attività particolarmente remunerativa. Evidentemente, lasciare che l’impresa affidataria gestisca il provento della vendita del rifiuto, consente di offrire un’utilità enorme all’imprenditore  utilità che non gli sarebbe spettata se fosse state il comune a gestire i proventi della vendita del rifiuto che, evidentemente, sarebbe confluiti nelle casse comunali.
Al di la dell’attribuzione  della proprietà del rifiuto  un ulteriore e centrale momento del sistema · illecito in genere — e del microsistema create per la TERMOTETT1 S.a.s. 111 specie - e rappresentato dal rapporto invischiato  tra le società affidatarie dei servizi di igiene urbana e le società affidatarie del servizio di trattamento dei rifiuti ( in  particolare della c.d. frazione umida o organica – codice CER 200108 — ), tra le quali spiccano la IMPRESUD S.r.l. e le società riconducibili a  Luciano SORBO (detto Luca).
Infatti, una delle maggiori preoccupazioni e dei maggiori successi strategici di RAUCCI e costituito dall’ottenimento , in via di affidamento diretto o  tramite gara, del servizio aggiuntivo di intermediazione nel servizio di smaltimento
In  questo modo – proprio  come accaduto Piedimonte  Matese, Alvignano  e Casagiove – la TERMOTETT1 S.a.s. ha 0ttenuto l’incarico dal comune di consegnare 1 rifiuti riciclabili e non riciclabili e, in particolare, l’umid0 - per il successivo trattamento - alle piattaforme di conferimento.
Successivamente, grazie ad un  sistema di "trucco  delle pesate", si riescono ad ottenere macroscopici guadagni illeciti.
Le dinamiche concedenti gli accordi tra società affidatarie del servizio di igiene urbana ed il  meccanismo del “trucco delle pesate" rappresenta un momento  cruciale dell’intero  sistema di Contaminazione  del ciclo integrate dei rifiuti.
' Non a caso le misure cautelari personali  applicate hanno riguardato, altresì, 1 due maggiori  imprenditori  operanti nell’oligopolio  imprenditoriale delle piattaforme di conferimento  venutosi a creare ln provincia di Caserta: IAVAZZI Francesco e SORBO Luciano (detto Luca).
Gli anzidetti soggetti - rispettivamente titolari delle società IMPRESUD S.r.l e Ge.SIA S.p.a. - hanno concorso  nelle turbative d’asta realizzate nell’ambito dei comuni di Piedimonte Matese e Casagiove al fine di garantirsi che il servizio di igiene urbana f0sse aggiudicato alla TERJVIOTETTI S.a.s., la quale avrebbe successivamente conferitola frazione umida dei rifiuti alle loro  proprietà, consentendo  la perpetuazione del redditizio meccanismo del trucco delle pesate.
7

. g .
Misure Cautelari Applicate:
misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dei seguenti indagati:
IMPERADORE Luigi
RAUCCI Francesco
- IAVAZZI Francesco
— SORBO Luciano
 CAPPELLO Vincenzo
— TERRERI Pietro
- DI COSTANZ0 Angelo
— RAUSO Gaetzmo
- MANCA Antonio
- CAPPELLA Pietro Andrea
- GIANNETTI Simone Luigi
— PALERNIITI Ernesto
V — F RANCO Vincenzo Mario
misura cautelare degli arresti domiciliari, nei confronti dei seguenti indagati:
- TEDESCO Antonella °
— SIMONETTI Giuseppe
- RUSSO Elpidio
- IMPERATORE Giuseppe »
- MEN DITTO Fabio
— D’ONOFRIO Gcnnaro _
- MARRA Domenico



lunedì 12 settembre 2016

SE IO FOSSI UN PADRE DI UN BIMBO DI AMATRICE E DI ACCUMOLI ECCO QUELLO CHE DIREI A RENZI E AI SINDACI CIMMINO E MIRRA

Se io fossi un padre di un bambino delle comunità di Amatrice Accumoli e di altri paesi a cui il terremoto ha cancellato una scuola, direi ai sindaci del comune di San Tammaro e di Santa Maria Capua Vetere che loro sono stati gli scippatori di una inaugurazione del nuovo anno scolastico mancato. Penso che oggi chi doveva avere più credibilità  erano i bimbi delle zone colpite dal sisma del 24 agosto. Gli scolari  di Amatrice e di Accumoli sono bimbi di serie B non sono italiani così come qualche altro politico  che 36 anni fa si recò presso le zone terremotate del sisma del 23 novembre del 1980.   Il presidente del consiglio doveva essere presente nella zone del terremoto anzicchè essere a San Tammaro. L'inagurazione della scuola poteva essere fatta anche qualche giorno dopo che si era recato ad Amatrice dove i bimbi non hanno più una scuola .
Io c'ero e mi è venuto il volta stomaco . In primis dobbiamo fare una riflessione su come la Reggia di Carditello si è presentata. Non a caso il presidente del consiglio è stato fatto entrare non nel cancello principale, perchè l'erba era alta mezo metro e le auto non potevano passare. Poi passando alla scuola, nulla in contrario all'opera, fuori il plesso  la gente è stata tenuta alla larga e non è potuta entrare insieme al presidente . Ma c'è una altra cosa da affermare i sindaci del comune di San Tammaro e di Santa maria Capua Vetere saranno coloro che saranno ricordati come quelli che hanno scippato la credibilità  dei bimbi delle zone terremotate. Una nota del presidente del consiglio Matteo Renzi va senz'altro ricordata " la gente sarà la mia scorta ". ma quanti giornalisti al soldo dei sindaci e della politica italiana , poi parlano che loro non sono prezzolati  

sabato 10 settembre 2016

POLITICA A CASERTA E PROVINCIA - IL PUPETTO E TRILUSSA . IL PRIMO BAMBINO PRODIGIO CAPRICCIOSO CHE HA CAPITO CHE STA PERDENDO LA SUA SIGIULELLA E L'ALTRO SOMMO POETA CHE SCRISSE UNA POESIA A PENNELLO PER LUI .!!

Il Pupetto di Roma e di Firenze arriva in terra di lavoro  dribblando la ricostruzione nei paesi colpiti dal sisma del 24 agosto . Prima bari poi Caserta dove l’aspetteranno a braccia aperte chi vuole un territori piena di legalità e trasparenza  Penso che il presidente del consiglio Matteo Renzi  ormai troppo impegnato a raccogliere consensi , alla Berlusconi, sui territori dove nelle scorse elezioni li ha lasciati a chi doveva far nascere una nuova linfa, oggi rappresentano il campo di battaglia per i referendum ed altri giochi di potere. Se la mia famiglia nella prima repubblica ha fortemente reso servizio nelle pubbliche amministrazioni, nella imprenditoria e nel professionismo fiorentino,  certamente il bambino prodigio dell’Italia non l’ha fatto nel sud che lo ha lasciato solo ed indifeso , anzi adesso siccome il suo trono vacilla sotto gli attacchi mediatici di giornalisti e popolazione che aspetta risposte concrete da un presidente del consiglio  vuole a tutti i costi dribblare quel resoconto settimanale e mensile che si appresta a constatare nelle zone terremotate , distribuisce sorrisi ai bimbi e alla gente prendendoli in giro . Il paese non potrà cambiarlo , perché se lo farà il primo a pagarle le pene sarà lui . Infatti non a caso la data del referendum è slittata e qualcuno asserisce che a Natale troveremo anche la data in cui andremo a votare . Ma perché ?! E’ molto semplice.
Renzi sa benissimo che se rimanda il referendum ha più possibilità di rimanere al governo, perché se l’avesse fatto a settembre l’opposizione sia del centro destra che i grillini l’avrebbero fatto cadere e dimettere ad presidente del consiglio e quindi perdeva a “Filippo e il panaro”, invece con la sua passerella da star e da mostra del cinema lui sarà in sella ancora un altro anno e nel 2018 si andrà a votare !
Vale la pena ricordare una vecchia poesia di Trilussa   che ci apprestiamo a leggere insieme.



 LA NINNA NANNA DE LA GUERRA
(1914)
 Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d'un impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d'assassini
che c'insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l'ombra d'un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!

venerdì 9 settembre 2016

CASERTA , SANTA MARIA CAPUA VETERE E DINTORNI – IL SILENZIO DEI POLITICI ERISTICI CHE NON PERSUADE LA POPOLAZIONE CHE ASPETTA RISPOSTE CONCRETE


Qualcuno ha riferito e ha fatto girar voce che l’attività politica e sociale lungo   la via Appia percorsa  da Capua e fino a Santa Maria A Vico è ridotta al lumicino , anzi è scomparsa del tutto visto che dai giornali si evince che non vi è una particolare attenzione ai problemi cittadini.
 Il silenzio eristico da parte dei politici casertani  conferma che c’è senz’altro un accordo fra tutte  le forze politiche che governano la nostra nazione .
La conferma si ha  anche attraverso i quotidiani di Terra di lavoro che escono giornalmente in edicola con titoloni di cronaca per giunta “ velinisti” i quali sono tutti appiattiti da una vita sociale e politica che non accende il dibattito politico basilare per ottenere consensi fra l’opinione pubblica che incredula aspetta con ansia  un confronto. Quest’ultimo per certi versi  è saltato anche se si vuole far credere che c’è sempre battaglia in corso .
Come accadeva nella Antica Grecia, i sofisti Filosofi di una antica scuola , oggi impersonati dai politici nazionali e dagli amministratori regionali provinciale e soprattutto  comunali,  non si interrogavano su come aver ragione dell’avversario  scendendo  nel merito della questione della contesa, avevano come obiettivo solo quello di distruggere con la retorica la tesi avversa, trascinandola nella contraddizione, nel paradosso.

il caso di Roma dei 5 stelle è senz’altro emblematico . Da paladini della legalità i Grillini hanno fatto anche loro un flop che ha avuto ripercussioni anche nella provincia di Caserta e soprattutto nel capoluogo .
Santa Maria invece dorme in un sonno profondo, prendendosi un grande sonnifero  , forse perché farsi vedere in giro in questo periodo è senz’altro controproducente visto che una linea guida politica amministrativa non si è delineata del tutto , ma anche perché, spiattellare ai quattro venti qualcosa di anomalo ne vale della faccia di alcune persone.
 Le battaglie iniziate in questa città contro la difesa del patrimonio  cittadino a cui hanno fatto parte residenti e non   compreso il sottoscritto sono arenate a favore di chi vuole una città dormitorio e senza possibilità  di ripresa, nonostante in  questa città ci sono ancore persone che desiderano una città vivibile soprattutto dal punto di vista culturale e imprenditoriale, ma anche di reddito producendo attraverso la collocazione di industrie manifatturiere sul territorio e non attività mordi e fuggi. 
Eppoi dicono che io sono scomparso e non ho argomenti!!!