La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 17 marzo 2016

SENSIBILITA 'CHIMICA MULTIPLA - Interrogazione al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin - Senato, (Question time del 17 marzo 2016)

ROMANODomando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROMANOSignor Presidente, signora Ministro, la sensibilità chimica multipla è una patologia controversa e complessa per l'inquadramento come entità ben definita dal punto di vista clinico. Si tratta di una condizione cronica con una grave sensibilità riferita per diverse sostanze chimiche presenti nell'ambiente anche a concentrazioni molto basse, normalmente ben tollerate dalla popolazione generale; è un'intolleranza alle sostanze e ai prodotti più vari, anche di uso comune e quotidiano fino all'esposizione a campi elettromagnetici da telefoni cellulari.
Sono storie segnate anche dall'isolamento, prevedibile, da contatti umani. È questa, anche e soprattutto, la storia della signora Adele Iavazzo che vive in condizioni dei tutto precarie, in assoluta difficoltà fino alla limitazione degli stessi contatti con i familiari, se non con particolari precauzioni e materiali protettivi.
Per le sue condizioni, per tutti i malati con sensibilità chimica multipla, è stata sottoscritta una petizione con circa 15.000 adesioni a sostegno, una partecipazione collettiva, corale, spontanea e, soprattutto, solidale partecipazione. Le evidenze scientifiche, allo stato attuale, evidenziano un quadro contraddittorio, una condizione non ben definita e unica. Parimenti sono consapevole della necessità di non incorrere in facili speranze.
Nel 2008 la seconda sezione del Consiglio superiore di sanità ha ritenuto che la indisponibilità di evidenze scientifiche non consentisse, al momento (2008), di considerare la sindrome da sensibilità chimica multipla come entità da far rientrare nei livelli essenziali di assistenza.
Signor ministro Lorenzin, le chiedo di intervenire sulla questione che ho posto alla sua attenzione, anche interpellando il Consiglio superiore di sanità per rivalutare la sindrome da sensibilità chimica multipla così da poter concretizzare provvedimenti amministrativi necessari e urgenti. Chiedo a lei di poter offrire a noi tutti una risposta che fornisca concreta attuazione, nel caso specifico, al dettato dell'articolo 32 della Costituzione Italiana: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti».