La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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venerdì 4 dicembre 2015

La vera politica non trova albergo a Santa Maria Capua Vetere. Il punto di Gaetano Rauso



Che la Politica non  fosse più il mezzo per perseguire l’interesse della collettività, è una cosa acclarata da tempo, in particolar modo a Santa Maria Capua Vetere.
L’annunciata e poi confermata sfiducia all’Amministrazione Di Muro,  è sintomatico di una modo di intendere l’Amministrazione pubblica in modo approssimativo e non in linea con  gli interessi della città. Invece di recitare un mea culpa e cambiare rotta cercando di dare corso alle promesse elettorali, si è a tentato di percorrere scorciatoie per liberarsi di un’Amministrazione che, liberandosi dei lacci e lacciuoli imposti dal PD, voleva, almeno alla fine voleva fare qualcosa di serio. Questa è la vera ragione per la quale Stellato aveva annunciato la fine dell’intesa con Di Muro nell’ultimo Consiglio.Così i consiglieri eletti dalla Associazioni sono stati come pedine da spostare sulla scacchiera di questa squallida politica sammaritana per  ottenere il risultato sperato, dimenticando che essi sono stati eletti  da più di 6000 cittadini che si aspettavano ben altro da loro, così come lo speravano dal Sindaco. Essi si sono dimostrati degli ingenui ed hanno dimenticato  che dovevano rappresentare il cambiamento ed impedire che fosse continuato il saccheggio della città che dura, ormai, da troppi anni. Il Sindaco, invece di prestarsi  ai giochi di potere imposti dai suoi alleati del PD, avrebbe dovuto imporre le idee ed i programmi delle Associazioni che lo hanno eletto, invece di soggiacere ai dictat. E’ vero che gli alleati vanno rispettati ma è pur vero che chi comanda, con questo sistema elettorale, è il Sindaco. Il Sindaco che deve imporre la sua linea politica, anche a costo di dimettersi se non la può attuare. Chi è stato eletto dalla Associazioni  non doveva confondersi con coloro i quali fanno politica per conservare i loro privilegi, con chi ha i soldi per  pagare le tasse che aumentano costantemente , per viaggiare in macchinoni e permettersi badandi, ville ed altri privilegi derivanti dal loro staus di professionisti o di affaristi prestati alla Politica. Questi personaggi che imperversano da decenni sulla scena politica sammaritana, non hanno avuto scrupoli a permettere la chiusura della ex  Siemens, del tabacchificio , la vendita del Politeama, il ridimensionamento del tribunale, dell’Università e dell’Ospedale, l’abbattimento dell’ex  mulino Parisi. Non hanno avuto scrupoli  a favorire un costruttore proprietario di capannoni oggetto di indagini penali, facendogli incassare  milioni di euro a scapito delle tasche dei cittadini,mentre si potevano costruire nel centro storico strutture idonee e con minor spesa.
Io, nel 201, per essere coerente con i miei impegni e con le mie convinzioni, fui costretto, prima,  ad abbandonare una maggioranza che avevo contribuito a costituire e poi a dimettermi dalla carica di consigliere comunale. Quando diedi seguito alle mie decisioni, speravo che il Sindaco ed i consiglieri eletti dalla Associazioni capissero e non permettessero  a coloro che hanno determinato il tracollo della città di continuare perseverare in una gestione disastrosa della cosa pubblica ed a sperperare ancora i soldi dei sammaritani. Per loro gli  sprechi che le Associazioni hanno sempre denunciato sono di poca importanza. Ciò che è stato sempre chiesto dalle Associazioni  era di destinare risorse a coloro che ne hanno bisogno per riuscire a mettere il piatto a tavola , avere una casa, i libri per la scuola dei loro  figli, i medicinali e l’ assistenza per i malati e gli indigenti.
Cari Consiglieri, siete stati usati prima e siete usati oggi che avete firmato la sfiducia a questo Sindaco da voi eletto. Non avete capito niente e vi siete  affiancati, solo per mantenere una poltrona,  a chi ha definito le promesse fatte ed  i programmi sono carta straccia. Avete permesso loro di  non uscire dalla scena come invece il voto dei sammaritani aveva sancito, di ridicolizzarvi definendovi “zavorra da sopportare”. Avete consentito a chi è stato artefice del disastro sammaritano e dei ribaltoni delle ere Iodice e Giudicianni, di criticarvi e di ridicolizzarvi. La gente si aspettava ben altro!!! Oggi avete determinato il tracollo di questa Amministrazione e questo può essere giusto per quello che non si è fatto. Ma la città ha bisogno di una guida forte e responsabile, non di un Commissario prefettizio. Stava a Voi, consiglieri firmatari della sfiducia cercare di cambiare le cose, non andare dal Notaio. Questo lo avreste dovuto fare molto prima, per onestà intellettuale.

Gaetano Rauso