La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 21 gennaio 2015

CAMORRA IN PROVINCIA - CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE PER UN AFFILIATO - ESEGUE LA SQUADRA MOBILE DI ALESSANDRO TOCCO



La Squadra Mobile di Caserta, diretta dal Vice Questore Alessandro TOCCO, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa per detenzione e porto illegale di armi, a carico del pluripregiudicato PEZZELLA Nicola nato a Casal di Principe (CE) il 10.12.1963, esponente di spicco del clan dei casalesi, fazione Bidognetti.
L’uomo, già detenuto, è ritenuto responsabile di aver detenuto per conto dell’organizzazioni camorrista un cospicuo arsenale.
Ad incastrare il PEZZELLA furono le conversazioni tra altri due affiliati, intercettate nel corso delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Caserta, e coordinate dalla Procura Antimafia di Napoli, che il 12 Agosto 2014 portarono alla esecuzione di un decreto di fermo emesso per tentata estorsione, tentato danneggiamento, detenzione e porto illegale di materiale esplosivo, aggravati dalla metodologia mafiosa, nei confronti di CATERINO Vincenzo, alias “Baffone”, nato ad Aversa (CE) il 14.03.1964, QUADRANO Americo, nato a Castel Volturno (CE) il 06.11.1967, e MARTINO Stefano, nato a Napoli il 13.08.1973.
In particolare, nel corso di un dialogo tra questi ultimi, proprio MARTINO Stefano rivelava a QUADRANO Americo di custodire le armi per conto di PEZZELLA. Egli, sicuro di non essere ascoltato e nonostante i ripetuti ammonimenti dell’altro, discuteva delle armi senza freni, svelando che:
Pezzella lo sai   ( lo conosci, n.d.r.) ...?
 … e dai...! ti vuoi stare zitto!
tutta l'artiglieria ce l'ho io!
statti zitto, non parlare troppo!
 …no no io ho l'artiglieria...!,.
Più volte zittito dal suo interlocutore, evidentemente più esperto e prudente, MARTINO forniva dettagli circa le armi, pistole e fucili, di cui era stato in possesso, tanto univoci da offrire agli esperti investigatori della Squadra Mobile un quadro indiziario tanto solido da permettere poi alla Procura Antimafia di contestare a PEZZELLA la detenzione ed il porto di armi da sparo, comuni e da guerra e, quindi, di richiedere al G.I.P. la misura cautelare in carcere.