La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 16 ottobre 2014

LA DDA DI NAPOLI FERMA TRE PERSONE AFFILIATE AL CLAN DEI CASALESI - REATI IPOTIZZATI ESTORSIONE E TRUFFA

Nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, con la misura coercitiva del carcere, emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli, nei confronti dei seguenti 3 (tre) indagati, gravemente indiziati, a vario titolo, di estorsione aggravata dal metodo mafioso:
- FONTANA Michele, alias "0’ sceriffo", classe 1970;
- FONTANA Michele, alias "puzzillo", classe 1971;
— NOBIS Raffaele, alias "scintilla", classe 1966.
Nel caso specifico viene contestata agli indagati un’estorsione commessa tra il 2009 e il 2010 ai danni di un imprenditore - titolare di un’azienda agricola, il quale, poiché impegnato nelle trattative relative all’acquisto di un fondo, veniva obbligato a versare la somma di 5.000 euro destinata alle famiglia dei carcerati di Casapesenna
La ricostruzioNe dell'episodio estorsivo rientra in una piu ampia attivita investigativa, avviata nel gennaio del 2013, che ha permesso di ricostruire numerosi episodi estorsivi commessi dal 2008 al 2010, per conto del clan dei casalesi fazione Zagaria, ai darmi di imprenditori e commercianti della provincia di Caserta
Le richieste di "pizzo" venivano spesso rateizzate hel corso dell’armo con importi che variavano dai 3.000 ai 5.000 euro. Gli affiliati esercitavano un controllo capillare del territorio, venendo a conoscenza tempestivamente di ogni movimento economico degli imprenditori, per esempio l’acquisto di un terreno, ma anche di appalti pubblici e lavori privati eseguiti della regione, formulando immediatamente la richiesta di denaro.
Le misure cautelari seguono altri analoghi provvedimenti restrittivi eseguiti il 4 luglio 2014 e il 28 gennaio 2014, in cui venivano contestati altri episodi estorsivi al medesimo sodalizio criminale; tra i destinatari del provvedimento del 28 germaio vi era anche Michele ZAGARIA, all’epoca capo dell’omonima fazione e ritenuto il mandante dell’attivita delittuosa

Nel corso dell’attivita di indagine si e registrata la collaborazione di diversi imprenditori che hanno acquistato fiducia nelle istituzioni, iniziando a denunciare gli episodi di cui erano stati vittime.