La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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domenica 14 settembre 2014

CASTELVOLTURNO- ABUSO SUI MINORI - ARRESTATA DONNA PERCHE' CONDANNATA

Nella mattinata odierna, personale della Squadra Mobile di Caserta, diretta dal Vice Questore Alessandro TOCCO, ha eseguito un Ordine di Carcerazione emesso dalla procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli, nei confronti di una donna di anni 27 da Aversa che dovrà scontare anni 4, mesi 8 e giorni 22 di reclusione residui di precedente condanna ad anni 7 cui era stata condannata con sentenza divenuta definitiva in data 12 luglio u.s..

            La donna, nel Luglio 2011, venne arrestata dalla Squadra Mobile di Caserta che aveva eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti di componenti di uno stesso nucleo familiare, ritenute responsabili di violenza sessuale in danno di minori.

            I provvedimenti restrittivi, furono richiesti dalla Procura della Repubblica di S. Maria C.V., immediatamente dopo le pesantissime condanne inflitte il 15 luglio 2011 nei confronti del padre, dello zio, della sorella e dell’ex fidanzato di quest’ultima, di due bambine che, all’epoca dei fatti, avevano 15 e 10 anni.

            Le delicate e meticolose indagini della Sezione Reati sessuali e contro i Minori coordinata dal Sostituto Commissario Rosa CIMMINO, avviate dopo una segnalazione dei servizi sociali, avevano accertato che le due minori, dopo la prematura morte della mamma, in ripetute circostanze, erano state costrette dai loro congiunti a subire rapporti sessuali completi.

            Una storia allucinante che solo grazie all’impegno degli investigatori aveva fine allorquando gli Agenti, liberavano definitivamente le bimbe dalle alle continue violenze cui venivano quotidianamente sottoposte, affidandole ad istituti specializzati.

Le prove raccolte dalla Squadra Mobile consentirono alla Prima Sezione del Tribunale di S. Maria C.V. di infliggere pene che oscillavano dai 16 ai 12 anni di reclusione.